mamma, papà, come sono nato? di kimagattinanera (/viewuser.php?uid=17560)
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in questi giorni sto giocando col kh 358 days ;_; come si fa a
resistere a non scrivere qualcosa di leggermente più
casalingo quando li vedi tutti spaparanzati sui divanetti.
sono troppo adorabili demyx e larxene che si parlano male a vicenda. e!
come volevo dimostrare! demyx è seriamente malvagio!altro
che zuccherino.
Fra lui e xigbar non so chi vince con quei commenti cattivi sul
castello dell' oblio.
con ciò giustifico l' ennesimo dialogo che vi spaccio per
fanfiction, e il fatto che questo sia di un genere direi
tendenzialmente puccioso o_o o-mio-dio
la serie di note che si spandevano nell' aria si interruppe come se
qualcuno avesse tagliato lo spartito con un grosso paio di forbici
invisibili e la voce del numero IX arrivò alle orecchie di
Roxas più squillante dell' ultimo Mi che il Sitar aveva
intonato.
< ehi Roxas!
>
il ragazzino pensò che Demyx aveva un modo completamente
diverso di pronunciarlo rispetto ad Axel, che strascicava le lettere
come se stesse facendo le fusa e sembrava ci provasse gusto a dirlo in
quel modo, lo diceva in fretta e veloce, ma sicuramente in modo meno
stonato.
Roxas si avvicinò al divanetto della sala sul quale Demyx
era seduto a suonare e vide il suo strumento sparire in un insieme di
bolle, ne scoppiò una con l' indice e il Notturno Melodico
gli fece un po' di spazio mettendosi a sedere sul bracciolo del divano.
L' altro lo guardò stranito ma si sedette perchè
pensava che un rifiuto avrebbe fatto pensare di non essere gradito, in
un momento in cui avrebbe rifiutato qualsiasi cosa da chiunque...troppo
stanco dal rientro dalla sua prima missione.
Intanto pensava di ricordarsi chiaramente di una delle regole che
Xemnas gli aveva ripetuto più volte, non salire sui divani
con gli stivali, ma a Demyx sembrava non importare.
in fondo, pensava Roxas fissandolo, era il numero IX mentre lui solo il
tredicesimo e ultimo arrivato, forse piu' si sale di grado e meno le
regole sono cose che ti riguardano. Però non lo trovava
giusto.
Si risveglio' dai suoi pensieri quando Demyx gli offrì da un
vassoietto dei pasticcini dicendogli che li aveva presi in
chissà quale mondo e non poteva non assaggiarli.
Lì per lì tentò di ignorare il
brontolio dello stomaco, ma alla fine ne scelse uno e Demyx lo
guardò con ansia masticare il dolcetto come se dopo avesse
dovuto dargli un giudizio.
< ma davvero non
ti ricordi niente di quando eri un altro?
> chiese alla fine prendendo un biscotto per
sè.
Roxas scosse la testa. Iniziava a seccarsi che tutti gli chiedevano la
stessa cosa e poi lo guardavano con la stessa faccia stupita.
Piuttosto, non era più inquietante e strano avere nella
testa i ricordi di tutta una vita di un' altra persona?
< pazzesco!
> esclamò infatti Demyx facendo un sobbalzo sul
divano.
< e tu invece ti
ricordi? > chiese timidamente.
Si era accorto che fra tutti i membri dell' Organizzazione ce n' erano
alcuni che preferivano non ricordare chi o cosa erano stati o avevano
fatto " prima " e quando dicevano quella parola con quell' intonazione
diversa e strana Roxas capiva subito che non si riferivano a prima
cinque minuti fa, e che da lì in poi non gli avrebbero
più detto nulla a riguardo.
Ad altri invece piaceva parlarne o lo facevano senza problemi, come se
essere stati un' altra persona non fosse stato niente di più
che una fase di crescita come poteva essere stata l' adolescenza, e
allora uno come Marluxia gli raccontava quasi tutto quello che voleva
sapere.
Demyx assunse un' espressione seria, che fece pensare a Roxas che lui
doveva appartenere alla prima categoria.
< certo che mi
ricordo > disse poi fieramente, leggermente
impettito.
< e anche come
sei diventato un nobody?..io ricordo solo da quando mi sono
risvegliato..> azzardò a chiedere, visto
che la dichiarazione non lo aveva aiutato a collocarlo meglio in
nessuna delle due categorie, visto che era piuttosto ovvio che anche
Demyx avesse quei ricordi se solo Roxas non li aveva.
Demyx si fece un attimo pensieroso e sbottò con un < ah, sì! >
schioccando le dita.
< e cosa ricordi?
>
Demyx scese a sedersi accanto a lui, come poteva resistere a quel
musino che lo guardava come se gli stesse chiedendo "mamma,
papà, come sono nato?"
< beh, mi
ricordo solo che c' era un mucchio di acqua, e non riuscivo a venirne
fuori perche' la corrente era troppo forte. E poi sai com' è
l'acqua, ti tira giù e ti schiaccia, pesante, e ti fanno
male tutte le braccia e le gambe e anche se ti fanno male continui a
cercare di muoverle perchè hai paura...ti ricordi com'
è la paura, no? > chiese Demyx con il
tono tipico da "mi segui?" ma la faccetta senza espressione di Roxas
gli ricordarono che lui non sapeva com' era essere qualcuno con dei
sentimenti. < e
insomma, cerchi di salvarti ma non riesci a tornare su, e poi niente..>
< e poi niente? >
chiese Roxas alzando un sopracciglio.
< sì,
niente..ho perso i sensi credo, perchè era tutto ovattato e
spento, e devo essere affogato..>
< davvero?>
Demyx che fino a prima era stato serio scoppiò a ridere.
< ...no,banale
cavolo! ma ti pare? >
Roxas lo guardò ancora più perplesso a quell'
affermazione.
< controllo l'
acqua, ti pare che potessi morire affogato? allora sì che
gli altri mi sfotterebbero per il resto della mia non vita...cos'
è una punizione divina per contrappasso?>
Roxas corrugò un pò la fronte, sembrava
così divertente prendersi gioco di lui?
Demyx rise ancora sbilanciandosi appena indietro e il ragazzino fu
fortemente tentato di spingerlo di sotto.
< dai,
è come dire che Axel è morto nell' incendio di
casa sua...non mi ricordo com' è successo, perchè
praticamente è il momento in cui sono nato, chi è
che si ricorda il momento in cui nasce, no?...ci sono i tuoi genitori
che ti fanno una foto mentre sei nella culla di ospedale insieme ad
altri mille cosini rosa col sedere all' insù che dormono o
frignano...pero' a volte sono anche carini...io da nobody non sono mai
stato piccolo,mi ha trovato Xigbar e mi ha portato qui>
Roxas continuava a fissarlo in silenzio con le sopracciglia leggermente
corrucciate.
< Xigbar...quello
con la benda sull' occhio, e la cicatrice qui..>
precisò coprendosi l' occhio destro e passandosi un dito
lungo la guancia indicando la cicatrice, nel caso Roxas non avesse
capito.
< so chi e'
Xigbar> rispose semplicemente.
< quindi Axel
non è morto nell' incendio di casa sua..>
Demyx rise < no
certo che no!> ma si fermò subito
accorgendosi che con quello che gli aveva appena detto era evidente che
Axel gli avesse detto proprio il contrario, e seconda cosa
più importante gli aveva appena dato dello scemo credulone.
< beh, ma tu non
lo potevi sapere!> si affrettò a dire
per rimediare al danno, mentre già pensava in che modi
crudeli Axel lo avrebbe messo sullo spiedo e arrostito per averlo
sputtanato così.
Roxas era rimasto solo immobile con un leggero broncino per poi alzarsi
e avviarsi alla porta.
< dove vai?
> gli chiese intimorito.
< a chiedere ad
Axel se Marluxia è morto per un' allergia ai fiori e Zexion
schiacciato sotto uno scaffale di libri >
replicò stizzito Roxas.
e Demyx nonostante volesse ridere a immaginare quelle scene,
iniziò subito a fare una lista dei possibili ripari.
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