Sento la pioggia: è un sottile suono qualcosa di irreale che
si poggia sul mio capo, sfiora la mascella, scivola sul mio collo, si infrange
contro le mie ballerine, trasformando il tenue rosella
in un viola scuro.
Non ci penso due volte, con un piccolo movimento mi libero
dalle fastidiose scarpe e le getto lontano. No non sono superstiziosa,non è il colore ad avermi portato a compiere questo gesto,
ma la voglia di liberarmi, una volta per tutte, di lui.
Lentamente alzo le braccia ora grondanti e avvolte da un
maglioncino inzuppato , e lascio che esso mi scivoli
di dosso, mostrando un seno scarno e una pancia piatta, bianca, dove semplici
goccioline cercano di accavallarsi per resistere al pendio ma inevitabilmente
cedono alla gravità e si vanno a infiltrare nel rivolo dei jeans, ora
appiccicati alle mie gambe. Con uno scatto quasi strappo il tessuto ormai
fradicio, rendendomi nuda, coperta solo dal mio completino semplicissimo e nero
e da un sorriso malinconico, quasi forzato.
Eccomi Dio, mi vedi? Sono le 23.44, i miei piedi nudi sono
appoggiati a questa strada buia, illuminata solo dalla luce fioca di qualche
lampione, sono sola e pazza, immersa in un gelo che mi intorpidisce le ossa e
fa battere i miei denti bianchi, ancora vogliosi del contatto con le sue labbra.
Lo penso ancora.
Mi vedi Dio? Riesci a scorgere il blu delle mie mani ormai
del tutto prive di calore, il rossore dei miei occhi privi da tempo della
capacità di piangere?
Scrutami, affonda le tue mani sul mio collo e finiscimi,
lascia che quest’anima possa sparire così, come questi chicchi di vapore che
dondolando sul leggero asfalto si sfaldano lentamente.
Rendimi libera, rendimi morta come già sono da 3 anni a
questa parte, poni fine alla mia esistenza, perché la mia vita, caro Dio, è
finita il giorno in cui un certo vampiro , senza né
anima né cuore, mi ha abbandonata rendendomi l’essere che ora ti sta implorando
di ucciderlo.
Ascoltami, io ci ho provato, credimi, con tutta me stessa ma
è stato tutto inutile, il suo pensiero è rimasto sempre e costantemente qua.
Dimmi Dio, perché? Perché tutto questo a me? Non potevo
rimanere una semplice, inutile ragazza e basta? Perché hai fatto si che lo
incontrassi?Che il mio mondo puro e ingenuo si scontrasse con la dura realtà?Una realtà fatta di mostri e esseri assurdi?
-Let me
hold you..for the last
time..-
Il telefono squilla, Broken String invade le mie orecchie, afferro la borsa abbandonata
al mio fianco ed estraggo l’aggeggio dorato, un solo nome: Jacob.
Mi sta chiamando disperatamente, sono scappata dalla festa
così, in un attimo, appena mi sono accorta che non ero in grado di sopportare
quella leggera musica che il Dj aveva appena postato come brano classico.
No,non Claire de lune, non quella.
Lui è un bravo ragazzo, forse dovrei rispondere,chiamarlo..mi ama.
Mi ama in un modo disastroso, agghiacciante, ma è tutto
inutile,nonostante mi sia imposta più e più volte di
ricambiare il suo sentimento il risultato è stato sempre e solo vano, il mio
cuore appartiene solo a lui, e posso abbracciare altre mille figure ma non
riesco, non posso estirpare la sua presenza da me.
Stacco il nokia e lo getto nella
borsa nera, dondolandomi ad un suono ora insidiato nella mia testa, che mi
culla e al tempo stesso distrugge.
No, non voglio, non posso ma devo e basta.
Devo vivere vero?non posso uccidermi..non
posso essere così egoista..
Ma dimmi Dio, dimmelo..perchè?