Dream

di Milena83
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L'ancora era di nuovo al suo posto da poche ore, e la sunny viaggiava leggiadra sulle onde del mare sostenuta dal vento favorevole, illuminata solo dalla luce tenue che la luna emanava , assistita da qualche piccola stella .
Brook era di vedetta nel caso sarebbe servito, suonava il suo violino quasi ad accompagnare il resto della ciurma nel mondo dei sogni.
Io ero seduto sul divano avanti l'acquario, combattendo la mia mente per restare sveglio, avevo ancora diverse cose da sistemare, anche se la stanchezza, stava vincendo la sua personale battaglia su di me, sentivo le palpebre appesantirsi ad ogni istante, fino a non sentirle del tutto.
Quando aprii nuovamente gli occhi l'orologio all'interno della stanza indicava le undici e quaranta, mi ero addormentato.
Fissai subito la porta sentendo scricchiolare la maniglia nel tentativo di qualcuno di aprirla.
“Nami-san sei ancora sveglia a quest'ora , dovresti riposarti” dissi sorpreso mentre lei mi scrutava senza dire una parola, in pochi movimenti felini e silenziosi si era poi avvicinata.
Continava a perdersi nei miei occhi mentre io cercavo di vedere nei suoi, le distanze tra noi si erano accorciate, e le mie labbra si muovevano senza che ne ero responsabile
“sei bellissima, ogni giorno ancora di più”
La vidi accennare un piccolo sorriso, mentre colmò la poca distanza che ancora ci separava, si sedette sulle mie ginocchia, petto a petto, viso a viso.
Fissava i miei occhi per carpire i suoi segreti, poi scese con lo sguardo verso il collo, mentre non riuscii a trattenere un sospiro .
Sorrise.
Le sue mani leggiadre si appoggiarono alla mia camicia, salendo fino al colletto per aprirne i bottoni, e sentii il suo respiro caldo sul mio collo.
Baci umidi e morsi si susseguirono rapidamente, mentre io godevo della sensazione che mi davano, chiudendo gli occhi.

Quando li riaprii l'orologio era avanzato, segnava mezzanotte e dieci, guadai a lungo nella stanza ritrovandomi solo.
Li spalancaii per la sorpresa, che fosse stato tutto un sogno?, me lo richiedevo a lungo perplesso.
Se così fosse, era stato molto realistico , pensai guardando le reazioni sul mio corpo e sentendo stretto il cavallo dei miei pantaloni.
Sospirai.
Mi recai in bagno per fare una doccia veloce per calmarmi un po', mentre mi spogliavo notai dei segni al collo appena sotto il collo della camicia.
Mi ritrovai a sorridere solo, mentre mi tornavano in mente le ultime parole che avevo sentito prima di cadere tra le braccia di morfeo.
“Ne continueremo a parlare domani, ma dopo questo sappi che mi appartieni, sei mio”
Tremai al pensiero delle sue dita sul mio collo e alla consapevolezza che non si trattava di un sogno, mi voltai di scatto verso la porta sentendo dei passi, la vidi fissarmi sorridendo.
“La mezzanotte è passata, domani è già arrivato”
La tirai dentro, chiudendo la porta alle nostre spalle, facendo scattare la serratura.
“E' vero” le sussurrai all'orecchio “dobbiamo riprendere da dove abbiamo lasciato ” continuai a parlare mentre le mie labbra si spostavano fino a raggiungere le sue labbra, e iniziare con loro una lunga e dolce battaglia.




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