riflessi
Sono sola nella stanza mentre fissandomi allo specchio con gesti lenti ma precisi mi
cambio,
porgendo le mie vesti sul letto posto affianco a me, in questa stanza
appena illuminata dalla luce leggera, quasi consumata di una candela.. ed è
guardando il mio riflesso, che mi chiedo,
cosa sono diventata?.
mi fisso e fisicamente non credo di essere cambiata, i capelli
sull'altezza del seno color grano sono sempre ricci , gli occhi del
medesimo colore, forse solo più dolci meno freddi di come sono
sempre stati! la mia figura è ancora esile, soliti vestiti, una
camicia bianca e un paio di panraloni come quelli che ho appena tolto
sporchi di cioccolato! mi viene da sorridere pensando al modo un cui me
li sono sporcata.. se li prendo quelle due pesti! eppure nonostante
questo non cambiamento esterno, mi sento cambiata, svuotata di quella
che ero, non più me stessa! e ancora mi porgo un altra domanda:
Chi è la vera me stessa?
Quella del passato, fiera, austera, combattiva, fredda,
dittatrice, dagli occhi di ghiaccio, impassibile?
O quella che oggi sono, che sono diventata per amore?
Mi scruto dentro ogni giorno di più, e non
riesco più a
trovare la persona che ero…me stessa,. la vecchia oscar sembra
essersi dileguata, svanita assopita in un letargo determinato!
Non mi sento più protagonista della mia vita, ma solo
spettatrice che guarda in silenzio, senza poter far nulla per fermare tutto
quello che accade, lasciando ai minuti che inesorabilmente, scorrono, avvolte
troppo veloci, da darmi il tempo necessario di accorgermi e accettare ciò che
sta succedendo.
ovvero ciò che è cambiato e cambia
di continuo e vorrei gridare forte, poter fermare tutto questo, mettere
un freno ma, non ci riesco, o meglio, non posso!.
e avvolte troppo lento scorre il tempo, tanto da
desiderare
che passi di più, subito, veloce, immediato…ma ciò
non accade e vedo scorrere tutto a rallentatore mentre io inerme
inseguo tutto questo!
ed è in questo silenzio quasi
surreale,seduta sul letto matrimoniale , senza distogliere gli
occhi dallo specchio posto dinnanzi a me, che spero di viaggiare
nel mio cuore, nella mia anima e ritrovare un po’ del mio vecchio
io… ma non ci
riesco, non lo trovo.non mi trovo. esso sembra sparito ma forse
è solo assopito, messo a tacere da
una vita che non lo accetta più ormai..
e mi sento in gabbia, una tigre che vuole uscire ma rimane
rinchiusa nella sua gabbia d’oro..
che fine ha fatto,la mia libertà, quella, conquistata sin da
piccola, custodita, protetta con tenacia, forza e orgoglio per anni? quella tanto desiderata da mio padre?
ero così, e leggevo orgoglio negli occhi di mio padre.
amarezza in quelli sempre dolci di mia madre che non era riuscita ad opporsi alle scelte di mio padre!
invidia in quelli delle mie sorelle per l'affetto
se pur in modo strano...che ricevevo da colui che loro potevano
chiamare padre solo in senso biologico...invidia per una libertà
a loro negata, preclusa! io che a tredici anni mi divertivo insieme ad
andrè mentre loro già andavano in sposa...senza potersi
ribellare, perchè in lo leggevo nei loro occhi, il voler fuggire
e scappare ad un matrimonio senza amore
"tu sei fortunata oscar, potrai se vorrai sposarti
solo per amore e non sono solo io a pensarlo oscar!" mi rispose
MarìLuise colei che mi precedeva solo di due anni quando le
chiesi il perchè della loro invidia.. nei miei confronti .
"io non mi sposerò mai , io e andrè
staremo sempre insieme" ricordavo ancora quelle mie parole nei
confronti di mia sorella, che dolcemente mi sorrise, ed io ingenua non
capii il suo gesto ma lei lo sapeva, immaginava che un giorno avrei
tradito tutti solo per andrè!
negli occhi di nanny invece scorgevo tenerezza e
un infinito affetto per me, pronta a ribellarsi con quel suo
mestolo,come un vero soldato verso mio padre, pur di difendermi, ma io
non avevo bisogno di nessuno, dovevo cavarmela da sola. questi erano
gli insegnamenti, gli ordini. ed io ero un soldato. e i soldati
eseguono gli ordini.
e nel resto della corte di Francia vedevo solo cattiveria!
in quegli di Girodelle rispetto
in Rosalie devozione
in quegli di alain, amicizia!
in quegli di andrè... cosa leggevo nei suoi? amore solo infinito amore,
ma ero cieca o volevo esserlo per non vedere, per non sapere.
malinconia, per un amore non ricambiato, per certi sguardi non visti o
fatti finta di non vedere, malinconia per essermi cosi vicino e non
potermi avere.. poverò il mio andrè!
e mi chiedo ancora,
È bastato davvero un solo battito di cuore
in più per
frantumare la vecchia me stessa ? dunque, tutti gli insegnamenti, gli
sforzi degli anni addietro, non sono serviti a nulla!
Per anni sono riuscita a rimanere sola, sigillando il mio
cuore, senza permettere a nessuno di perforare la mia barriera, quella che
alzai per far si che nessun sentimento d’amore potesse entrare e scalfirla…
E poi è arrivato lui , il mio andrè. Ma dicendo quello che ho
detto, passerei solo per una bugiarda, perché, lui, andrè l’amore della mia
vita, c’è sempre stato, sin dalla più tenera età..
Compagno di giochi, attendente, amico, fratello e infine
amante e poi marito.
Per lui il mio cuore è sempre rimasto aperto, per lui, non
esistevano barriere, lucchetti, o qualsiasi altra diavoleria, lui riusciva
sempre a penetrarlo il mio cuore, il mio animo e sapere cosa pensavo, cosa mi
faceva star male o cosa mi rallegrava, lui di me ha sempre saputo tutto, ero un
libro bianco e ancora oggi lo sono… eppure nonostante sia felice con lui, mi
manca la mia libertà, il mio essere sempre indipendente e non dover mai dare
conto a nessuno a di quello che facevo, o dove andavo…
E dopo una vita passata a dare ordini e abituata a non
sentire mai un rifiuto o una disobbedienza,
mi ritrovo a dover imparare che ordini a due bambini vivaci, con
buone
prospettive di futuri spadaccini non ne puoi dare, al massimo gli puoi
ricevere.. e che questa macchia di cioccolata ricevuta grazie
all'assalto di due pesti, verrà via solo lavandola più
volte.
Ed ho paura, una fottuttissima paura che la mia vita si
riduca a questo..
Io, ex capitano della guardia reale.
Io un tempo Oscar Francoise de Jarjaise, e ora non sono più
nessuno, mi ritrovo ad essere semplicemente madre e moglie, come una donna
qualsiasi..
Ma infondo, ho scelto io questa vita,
sono io che ho abbandonato il mio rango, la mia famiglia,
sono io che ho tradito tutta la mia vecchia vita e la
corona,
sono io che ho tradito la mia migliore amica, niente di meno
di Maria Antonietta, ex regina di Francia.
Sono io che ho tradito la vecchia me stessa…
E allora mi chiedo, chi sono io veramente?
La oscar del passato o quella che ora sono e resterò?
Quale delle due mi caratterizza di più?
Queste non sono solo domande a vuoto, perché io lo so chi
sono e chi per sempre resterò…
Il fiero comandante, la donna guerriera, la traditrice che
ha sconfitto la Bastiglia,
che ha partecipato alla Rivoluzione Francese, ma sono anche la oscar che ha
amato ed ama suo marito andrè, e i suoi bambini.
sono la oscar che per lui ha abbandonato tutto, anche se per
la vita mi porterò dentro il rammarico di aver scelto,
di non essere nessuno.
Di non contare niente.
Per nessuno.
Eccetto per andrè..
eccetto per i miei figli!
Perché quando lo guardo negli occhi e vedo in se solo amore,
tanto amore, mi pento di tutti i miei pensieri, mi pento per quelle volte che
anche solo per attimi desidero la libertà che avevo..
Voglio vivere, è vero, ma la mia vita ora è la mia famiglia…
Perché quando lo vedo tornare dal lavoro e giocare con i bambini e sentire le grida di
gioia che emanano capisco, che se sono qua, ad essere moglie e madre è perché
infondo al cuore l’ho sempre voluto, l’ho sempre desiderato, avere l’amore di
una famiglia, godermi, il caldo e amorevole abbraccio che mio marito mi dona
ogni sera quando torna, di infondermi in lui quando la notte nella nostra
stanza, facciamo l’amore, rubando attimi in più di gioia e felicità alla vita…
Perché andrè si merita il meglio, per tutte le sofferenze, e
il dolore che nella sua vita ha passato a causa mia, per tutte quelle volte che
non sono riuscita a comprenderlo.
Perché tutto questo che a me avvolte sembra una gabbia, lui
l’ha sempre sognato e desiderato, perché questo per lui è la felicità più
completa, è la vita che lo aggrada meglio…
E l’unica cosa importante nella mia vita, è la sua felicità,
rendere mio marito, Andrè Grandier felice.
Perché è questo ciò che il giorno in cui davanti a Dio
abbiamo giurato amore eterno, dopo essermi ripresa da una malattia che pensavo
mi avrebbe condotto a morte sicura,ma superata con lui, grazie a lui, mi sono ripromessa…
Perché non dimenticherò mai le sue richieste al signore
quando eravamo bambini di donarli tutto ciò che ora ha…ovvero una famiglia e
soprattutto il suo grande amore, cioè Me, non più Oscar Francoise de Jarjaise
ma semplicemente Oscar Grandier…
E non m’importa se avvolte soffrirò per la mia mancata
libertà, andrò avanti, perché non voglio perdere Andrè. Ho già rischiato di
perderlo quel lontano, 13 luglio del 1789 e quel giorno mi basta come ricordo
che non vuole sparire, perché il dolore, la paura di perderlo è tanta…
Perché amo mio marito, e i miei figli, che sono la cosa più
bella per me. Lui è il mio grande, unico immenso, infinito amore..
Ed è per gli attimi come questi che vivo, quando lo vedo
varcare la stanza da letto insieme ai nostri figli..
-
mamma…- e mi corrono incontro con
tanto amore …buttandomi
sul letto e saltandoci sopra allegri.. .- mamma perdonaci..- dice uno,
il più grande,Michael occhi verdi e capelli castani come il
padre, di una tenerezza e dolcezza illimitata...- per la camicia..-
sussurra lei, la più piccola Dorienne, capelli biondi e occhi
color del mare, come i miei, stesso mio carattere dice andrè,
quando si intestardisce.. al contrario del fratello è un vero
maschiaccio..ma non serve chiederlo, poichè gli avevo già
perdonati ancor prima che la cioccolata mi finisse sulla camicia..
e per quando andrè, mio marito,
mio unico amore, mi si avvicina, esattamente come in questo momento, mi posa
una rosa bianca baciandomi sulle labbra che io esisto…
- come è successo oscar?- mi chiede lui
- avevo in mano una
tazza di cioccolato caldo, e loro stavano giocando con le spade, e per
schivarsi sono affondati su di me, e la cioccolata sulla mia camicia-
dico ridendo ripensando alla scena comica avvenuta qualche minuto fa
nella cucina..
andrè si avvicina
-ti amo oscar…- mi sussurra con
amore e desiderio
-ti amo anch’io andrè..-
Per questi istanti io vivo. E
sono in questi momenti che ritrovo me stessa.
E no la oscar del passato o del
presente.
Ma semplicemente la oscar
innamorata di suo marito.
Del suo attendente.
Del suo andrè..
E cosi sarà per sempre, per
l’eternità..
Perché se avessi a disposizione
davvero l’eternità, io la passerei con lui…!
in questa casa,
situata sulla collina d'Arres ove si vede un panorama di verdi prati,
dove in primavera sbocciano dei splendidi fiori e rose, e l'aria sa di
buono, sa di libertà e felicità!
aspetto dei vostri commenti ^^ |