IL RISVEGLIO DEL LUPO
Jacob
era il nome che le giacche blu gli avevano dato,la sua
identità,la sua stessa essenza era stata spazzata via quando
cinque anni prima tutto il suo villaggio era stato distrutto nel
massacro di Bear River,Wahya era il suo vero nome... come il Lupo,
spirito guida della sua tribù, non riusciva più a
sentirlo dentro di sè lo aveva abbandonato da lungo tempo o
semplicemente lo aveva affogato nell'alcol.Rievocò per il
solo
piacere di soffrire quello che era successo tanto tempo addietro ;lui
insieme ad una manciata di uomini e donne era riuscito a fuggire nello
Utha dai loro fratelli Shoshoni ,ma ben presto furono raggiunti e
costretti a marciare fino alla riserva nel Montana,quel posto era
inospitale e freddo,mancava cibo e i bambini e gli anziani morivano di
fame e di stenti,ma all'esercito non importava nulla,continuavano a
spedire nella riserva decine di persone senza che vi fosse posto a
sufficenza per tutti.
Se ne stava disteso nel suo tapee pensando a come era caduto in basso
fra la sua gente, adesso era considerato alla stregua di un vile
codardo,mentre prima era un valido guerriero,un uomo su cui il suo
villaggio poteva contare,bevve un lungo sorso di whisky per affogare i
sensi di colpa che lo stavano divorando,lui aiutava quei bastardi
dell'esercito a scovare la sua gente che cercava di scappare dalla
riserva,era la loro guida e questo non faceva altro che acuire i suoi
sensi di colpa;quando era arrivato lì non aveva
più
nulla,tutta la sua famiglia era stata distrutta e aveva venduto la sua
anima ,la sua integrità per quel liquido ambrato che gli
annabbiava la mente e che gli permetteva di affogare i ricordi,ma anche
fra i fumi dell'alcol riusciva a vedere il corpo straziato di suo padre
e lo sguardo vitreo di suo sorella Anuah,nemmeno il whisky quella sera
riusciva a far tacere i ricordi,si alzò e
trascinò il suo
enorme corpo stanco all'aperto,fuori l'aria era ghiacciata e il fiato
si condensava davanti al suo viso in nuvolette di fumo bianco,indossava
dei pantaloni e una giacca che gli aveva fornito l'esercito i suoi
lunghi capelli neri erano intrecciati per non offendere la
sensibilità delle mogli bianche dei soldati,prese a
camminare,l'erba era secca e gialla per il freddo intenso,pochi
scheletrici cavalli legati ad un gruppo di alberi vicino al suo tapee
se ne nutriva stancamente,sapendo che era l'unica cosa che gli sarebbe
toccata,anche i cavalli erano rassegnati alla fame come tutto il resto
della sua tribù ma quella sera quei cupi pensieri
anzichè
procurargli la solita rassegnazione non facevano che alimentare la sua
rabbia che cresceva e sobbolliva come un vulcano pronto ad emettere il
suo letale bottino di lava.
<< Reneesme si può sapere dove credi di andare
a
quest'ora,sono le dieci passate! >>
Renseesme si bloccò con la gamba a mezz'aria,aveva deciso di
andare a fare una cavalcata con Ginger la sua cavalla palomina,ma non
aveva messo in conto il vigile controllo della signora
Clearwater,poteva sentire il suo fiato sul collo in ogni momento della
giornata,perfino nella sua camera da letto,pensò che avrebbe
avuto da ridire persino sul colore della sua camicia da notte!
<< Sue,volevo solo andare a prendere una boccata
d'aria,oggi ho
lavorato parecchio all'emporio,credo di meritarmi un momento di
pace... >>
<< una signora per bene si rilassa ricamando davanti al
focolare o prendendosi cura della sua famiglia >>
affermò
la signora petulante,teneva la mani sui fianchi generosi,il brutto
vestito di cotonina marrone fango e lo scialle di lana bianco non
facevano che acuire la senzazione che quella fosse in tutto e per tutto
l'incarnazione della donna più bisbetica che avesse mai
avuto la
sventura di conoscere,si chiese per quale motivo il buon Dio avesse
voluto punirla mandandole quella vecchia megera a controllarla,era una
vecchia zia della sua cara mamma defunta,quando due anni prima aveva
perso i suoi cari genitori la vecchia zia si era precipitata per
venirla
ad aiutare e come aveva detto appena era scesa dalla diligenza" con
l'aiuto del signore avrebbe cercato di fare di lei " una signorina per
bene" ma i suoi parametri erano eccessivi per Reneesme!
<< di questo passo nessun uomo per bene vorra chiederti
in
sposa,cosa pensi che dica la gente se te ne vai in giro in piena notte
a cavallo!! >>
<< Zia,mi spiace di non incontrare la tua approvazione ma
sinceramente non passerò in casa un attimo di
più,di
quello che dice la gente non mi importa un fico secco >>
detto
questo balzò in sella e fuggì dalle grida
indispettite
della zia che era scesa in strada cercando di bloccare la sua
pecipitosa fu
ga,ma ormai le sue querule proteste venivano portate via
dal vento e non riuscivano più a raggiungerla,dio come si
sentiva libera,il vento fra i capelli sciolti era freddo e lo sentiva
scendere con le sue dita gelide lungo la sua schiena,ma non riusciva a
smettere di ridere...
Fu così che la vide Jacob,era nascosto nel folto del
bosco,era
uscito dalla riserva senza il permesso dei soldati,se l'avessero
scoperto potevano anche frustarlo,ma non appena posò lo
sguardo
su quella donna si sentì rimescolare, non provava
più
quell'impulso verso una donna da lungo tempo,era come se avesse passato
un inverno lungo cinque anni, in cui aveva messo a tacere ogni singolo
desiderio e impulso che potesse caratterizzare il suo essere uomo,ma
quella giovane donna,com'era libera e selvaggia...avrebbe tanto
desiderato conoscerla meglio,ma sapeva che il suo era uno
stupido sogno,per un pellerossa era impossibile avvicinare una donna
bianca senza incorrere in severe punizioni sin anche la morte per
impiccaggione.
La seguì con lo sguardo finchè non la vide
saltare un
ostacolo costituito da un grosso tronco di legno,quel salto sarebbe
stato difficile persino per lui che aveva caminciato a cavalcare che
ancora non camminava nemmeno,quando atterrò dall'altra parte
dell'ostacolo perse l'equilibrio e cadde mentre il cavallo si
allontanava senza il suo cavaliere,preoccupato per la sorte della
ragazza corse verso il punto in cui era caduta,tenendosi nascosto fra
la vegetazione,quando arrivò la ragazza stava per
rialzarsi,ma
si bloccò non appena lo vide e prese ad indietreggiare
spaventata.
Jacob si fermò è disse << non
voglio farvi del
male,vi ho vista cadere e pensavo aveste bisogno di aiuto...
>>
<< Voi siete Wahya,la guida dell'esercito vero?
>>
<< No ...io sono Jacob la guida dell'esercito,Wahya non
esiste
più da molto tempo >> il suo sguardo si fece
improvvisamente triste,Reneesme capì che erano state le sue
parole a provocare quella tristezza incosciamente fece un passo verso
di lui,ma poi si fermò,l'avevano abituata a credere che i
pellerossa fossero delle persone pericolose,che non ci si potesse
fidare di loro,ma quell'uomo le sembrava semplicemente ciò
che
era,un uomo,che era venuto per aiutarla,niente di più.
<<
vi ringrazio della vostra premura,adesso e meglio che recuperi Ginger e
torni a casa prima che mia zia venga a cercarmi! >> rise
immaginanod la faccia della zia se avesse anche solo sospettato che si
era intrattenuta a parlare con quei selvaggi,come soleva chiamarli lei.
<< permettetemi di aiutarvi,con i cavalli ci so fare!
>>
emise un fischio basso e forte e Ginger trotterello verso di loro calma
e tranquilla,si avvicinò all'uomo e premette il muso sulla
sua
spalla per farsi accarezzare,Reneesme era sbalordita,Ginger di solito
non era mia così espansiva con gli estranei.
Ridevano insieme e lui le stava sfiorando una mano con una delle sue,il
caporal maggiore Thomas Dougherty strinse i pugni
guantati e alzandosi il bavero del cappotto tornò di nuovo
verso
casa,quella sera era stato raggiunto dalla zia di Reneesme che gli
aveva chiesto di andare a cercare la nipote che era fuggita
chissà dove,aveva un debole per quella ragazza e avrebbe
fatto
di
tutto per calmare i suoi bollenti spiriti,ma prima di tutto doveva
impartire una sonora umiliazione a quel bastardo di un pellerossa che
aveva osato posare i suoi sudici occhi su di lei,un ghigno malevolo
fiorì sul suo viso e la notte lo inghitti insieme ai suoi
pensieri malvagi..
CIAO SPERO CHE QUESTA STORIA VI PIACCIA
LASCIATEMI MOLTI COMMENTI MI RACCOMANDO,FATEMI SAPERE SE VI PIACE
D'ACCRDO.
A PRESTO CRAZY
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