Buona lettura!
Sanae78
“The night before”
di
Sanae78
Farewell
to an old room – Addio a una vecchia stanza
In the gold of sunset bloom
I must leave my old, old room,
Bid good-bye and shut the door
Nevre to repass it more.
Tender things my lips would say
To it as I go away.
For this room has seemed to be
In itself a friend to me.
Here I knew how sweet was sleep...
Sweeter still to lie in deep
Wakefulness of joy that came
Touched with youth' s enchanted flame.
Lovely laughter has been here
Moonlit dreaming, very dear,
And the waking rapture when
Morn come dancing up the glen.
Here I sought to make me fair,
Looped and coaxed and bound my hair,
Slipped the shhen of kissing silk
Over shoulders white as milk,
Loved myself because I knew
Seeing he would love me, too.
Waited at this window … so ...
For a hurrying step below.
Here I afortime lain
Cheek to cheek with biting pain.
Death come here one shuddering day,
Looked on me but weat away;
Good and evil, rest and strife.
All the wonderment of life,
All its lavish pageantry
Have been here a part of me.
So I say good-bye with tears
To my room of happy years,
And if she who comes to stay
Here when I have gone away
Be a girl I live her. Too,
All the fairy dreams I knew,
All my fancies, all the hosts
Of my little firendly ghosts.
May she have as I have had
Many things to make her glad,
Beckoming sunshine, singing shiwers,
Long, serene, contentes hours,
Muted wind in boughs of fir,
Nights that will be kind to her,
And a room that still will be
Friends as it has been to me.
Anna Blythe
Era tardi, ma Anna non sarebbe comunque riuscita a prendere sonno.
Era troppo agitata ed ancora una volta, era riuscita a dare sfogo a
tutta quell' emozione grazie alla sua grande immaginazione.
La fantasia l' avrebbe accompagnata durante il corso di tutta la sua
intera esistenza, era una certezza per lei. Non avrebbe mai
rinunciato a quella cara amica che le aveva permesso di superare gli
anni difficili della sua infanzia e tutte le altre difficoltà
che fino a quel momento aveva dovuto affrontare.
Seduta al suo amato scrittoio in camicia da notte e coi i lunghi
capelli ramati raccolti in una coda, alla luce di una candela accesa,
come già aveva fatto tante altre volte in passato, aveva
scritto qualcosa. Aveva dovuto farlo, perché ciò che
provava nel cuore era troppo forte per essere trattenuto.
Aveva elaborato una poesia, cosa che a volte le capitava di fare,
sebbene tutti pensassero che scrivesse solo in prosa.
Dopo
averla riletta l' aveva riposta nella cartellina, dove conservava
gelosamente le sue poesie, scritte in vari momenti della sua vita, e
che insieme formavano una raccolta, destinata ad aumentare nel corso
degli anni.
Chissà forse un giorno avrebbe reso partecipe le persone, che
le sarebbero state accanto, di questa sua ennesima attitudine
letteraria.
Questo componimento poetico era dedicato proprio alla sua cara
camera del 'tetto verde', che l' indomani mattina avrebbe dovuto
lasciare per unirsi in nozze con il suo amato fidanzato, Guilbert
Blythe.
L' aveva perfino firmata, non come Anna Shirley, ma bensì già
come Anna Blythe, a significare la svolta che avrebbe preso la sua
vita d' ora in avanti.
Ebbene sì, era tutto vero, stava per sposare quel ragazzino
impertinente, che durante il suo primo giorno di scuola ad Avonlea,
aveva osato tirarle una delle sue rosse trecce chiamandola
'Carotina!' per prenderla in giro e lei al colmo della rabbia gli
aveva spaccato una lavagnetta in testa..
A ripensarci su, a distanza di tempo, la cosa la faceva perfino
sorridere … ora aveva imparato ad amare i suoi capelli e li
trovava perfino belli.
Lui forse nemmeno poteva immaginare quanto l' avesse ferita, dato il
profondo odio che a quel tempo provava per il suo colore di capelli.
Da quel giorno non aveva più rivolto la parola a Gulbert e
nonostante i vari tentativi da parte sua di farsi perdonare, la sua
testardaggine le aveva sempre impedito di farlo.
Non l' avrebbe mai ammesso, ma anche in quel periodo in cui erano
nemici giurati, si trovava spesso a desiderare che Gulbert posasse i
suoi occhi su di lei e le poche volte che ciò avveniva, il suo
cuore cominciava a battere forte.
Solo in seguito si sarebbe pentita amaramente di non averlo fatto
prima. Se ne era già rammaricata, dopo che Guilbert le aveva
salvato la vita, soccorrendola con la su barca, mentre era aggrappata
ad un palo di un ponte allo stremo delle forze … senza il suo
aiuto, sarebbe di certo affogata.
Tutta colpa della sua maledetta testardaggine!
Aveva trovato il coraggio di parlargli di nuovo, dopo che Guilbert
aveva compiuto un gesto estremamente generoso nei confronti suoi e di
Marilla.
Poi erano diventati amici, grandi amici, sebbene in cuor suo Anna
sapesse bene che Gulbert per lei era ben più di un caro amico.
Per inseguire il sogno del 'principe azzurro', aveva rifiutato la
prima proposta di matrimonio di Guilbert, mentendo sia a lui che a se
stessa.
Lei in realtà, il suo principe l' aveva già trovato
molti anni prima ed era proprio Guilbert, eppure non riusciva ad
ammetterlo … forse temeva di essere felice?
Sposarlo avrebbe voluto dire iniziare una vita insieme a lui
costruendo una famiglia e lei sapeva cosa volesse dire trovarsi sola
al mondo. E' vero, Matthew e Marilla, erano stati rispettivamente un
padre ed una madre amorosi per lei e grazie a loro aveva una casa a
cui poter tornare, ma la verità era che lei sarebbe voluta
crescere con i suoi genitori, come succedeva alla maggior parte dei
bambini.
Forse allora non era ancora pronta per affrontare tutto questo?
Ancora una volta si erano allontanati ed avevano iniziato a
frequentare delle altre persone, soffrendo entrambi per il timore di
perdere irrimediabilmente la persona amata.
Aveva temuto di perderlo per sempre, quando, di ritorno ad Avonlea,
le era giunta la notizia, che Guilbert si era ammalato di febbre
tifoide e rischiava di morire. Sapere ciò l' aveva costretta
una volta per tutte a guardarsi dentro ed ad ammettere quanto in
realtà lo amasse.
Un grande terrore l' aveva assalita. L' avrebbe abbandonata anche
lui, come era già successo con i suo genitori e con Matthew.
Quella sera si era inginocchiando al fianco a quel letto, dove
avrebbe dormito adesso per l' ultima volta da nubile, pregando in
lacrime affinché il buon Dio le desse di nuovo la possibilità
di riconciliarsi con Guilbert.
Per fortuna le sue preghiere erano state esaudite, Guilbert era
guarito ed era venuto a trovarla ai 'tetti verdi'. Se l' era trovato
davanti uscendo dalla porta ed insieme si erano messi a passeggiare
in giardino. Avevano iniziato a parlare e Guilbert, le aveva proposto
di nuovo di diventare sua moglie. Quella volta aveva accettato con un
semplice sguardo e dopo si erano scambiati il loro prima tenero
bacio.
In seguito ce ne sarebbero stati tanti altri e finalmente era giunto
anche il loro momento di sposarsi dopo tanti sacrifici.
Diana ed altre sue amiche erano già sposate da tempo ed
alcune di loro avevano già avuto dei figli.
Guilbert era diventato un dottore e sarebbero andati a vivere in una
piccola casetta in suo promontorio, quella sarebbe stata la loro baia
della felicità.
Tutto ad un tratto si era girata per ammirare il suo splendido abito
da sposa che era appeso davanti al suo armadio. Marilla aveva fatto
un magnifico lavoro e lei non vedeva l' ora di poterlo indossare …
quanti bei vestiti le aveva cucito in passato e le aveva anche
insegnato a cucirseli da sola, permettendole in questo modo di dare
sfogo in maniera assai utile alla sua incessante creatività.
Se avesse avuto delle figlie, si ripromise di fare la stessa cosa con
loro. Si anche loro sarebbero state capaci di cucirsi i vestiti da
sole.
Sapeva di essere pronta per tutto quello che l' aspettava, non aveva
più dubbi.
Il pensiero di quell' addio le creava un po' di malinconia, pur
avendo la certezza che Guilbert le sarebbe stato accanto per sempre
ed aveva dovuto ricacciare indietro qualche lacrima che le aveva
rigato il viso. Ma non era triste, solo commossa e piena di gioia..
Era il loro, quell' amore romantico, su cui aveva fantasticato per
anni, e gli ostacoli che avevano superato insieme l' avevano portata
a rendersene conto.
La prossima volta che sarebbe tornata in visita ai 'verdi abbaini'
sarebbe stata la signora Blythe.
Mentre riviveva quei momenti passati, le immagini del suo vissuto si
susseguivano nitide e vivide nella sua mente di sognatrice ad occhi
aperti.
All' improvviso una voce da sotto l' aveva richiamata dal mondo dei
sogni, quella di Marilla.
'Anna
spegni la candela e vai a dormire che è tardi! Domani sarà
una lunga giornata per tutti noi! Hai forse dimenticato che domani
ti sposi? '
Le sarebbero mancati i rimproveri della donna, anche se
probabilmente in futuro avrebbe dovuto sorbirsi quelli di suo
marito.
'Va
bene Marilla! Metto in ordine subito e me ne vado a dormire!'
'Allora buona notte Anna!'
'Notte, Marilla!'
Si ci avrebbe pensato Guilbert, che era di gran lunga più
razionale di quanto non lo fosse lei, a riportarla alla realtà,
qualora ce ne fosse stato bisogno.
Doveva ubbidire a Marilla un' ultima volta.
Poco minuti dopo la luce nella stanza di Anna si era spenta. La
futura sposa si trovava nel letto sicura che quella notte delle
meravigliose visioni oniriche avrebbero cullato il suo sonno..
Fine
Note
La poesia è tratta dal libro 'The Blythes are quoted' di Lucy
Maud Montgomery, pubblicato nel 2009, e Anna la scrisse proprio la
notte prima delle sue nozze con Guilbert..
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