Ettore aveva ormai una certa età, ed iniziava a
pensare che sarebbe stato onorevole morire giovane come l'eroe troiano
di cui portava il nome. Davvero non aveva più
l'età per sopportare gli isterismi da fangirl della sua
proprietaria, né i suoi pianti commossi alla dodicesima
volta che rivedeva Brockeback Mountain. Non ce la faceva nemmeno
più a muoversi, cosa disonorevolissima per un portatile,
perché la batteria non gli reggeva più di
sessanta secondi netti.
Ma la sua vita cambiò completamente il giorno in cui la sua
proprietaria lo portò con sé a casa di un'amica.
Già tremava all'idea di dover sopportare due che picchiavano
asterischi e XD sulla sua tastiera anziché una sola. Invece,
mettendo appena un angolino dello schermo fuori dalla borsa, vide
qualcosa che per poco non gli fermò la scheda madre. Un
piccolo pc rosa chiaro se ne stava languidamente adagiato, semiaperto,
sulla scrivania ingombra di cianfrusaglie. La sua ventola prese a
girare vorticosamente quando alcune di quelle cianfrusaglie vennero
malamente allontanate per far posto a lui.
Il piccolo computer rosa sembrò iniziare a fare le fusa non
appena lo sentì accanto a sé.
“Salve. Io mi chiamo Aphrodite, e tu?”
iniziò il giovincello -si vedeva lontano un miglio che era
uno di ultima generazione- con accento dolcissimo. Ettore fu felice che
non gli avesse dato del lei, perché per un attimo aveva
avuto paura di essere stato giudicato troppo vecchio.
“Io mi chiamo Ettore. Ma tu guarda, tutti e due nomi
mitologici!” rispose il computer grigio rischiando di
confondere gli zero e gli uno per l'emozione. Il che sarebbe stato un
vero disastro, essendo questi gli unici numeri del
sistema binario, la lingua dei pc.
“Che bello, non mi stai prendendo in giro perché
sono rosa!” esclamò Aphrodite “La mia
proprietaria detesta questo colore.” spiegò mogio
“Sono un regalo malriuscito.”
“Non dire sciocchezze.” lo rimproverò
Ettore, caricando pigramente l'ennesimo video yaoi su youtube
“Sei carinissimo come sei. Pensa che noia essere grigio come
me.”
“A me piace tanto il grigio.” rispose il piccoletto
arrossendo fino allo schermo.
-Che diamine avranno questi computer che non va?- si infuriò
una delle due ragazze -E' nuovo e già fa scherzi? O
Aphrodite, vedi di far funzionare 'sto schermo!-
Il pc rosa emise un bip intimidito. Era giovane e ancora non aveva
imparato a controllare le proprie reazioni.
-Magari è la batteria.- suggerì l'altra ragazza.
Ettore per esempio si scarica subito e si stranisce.-
La prima ragazzina si voltò a cercare il cavo di
alimentazione e lo attaccò ad Aphrodite. Questi
sprizzò gioia da ogni circuito, felice come un bambino
attaccato al seno materno.
Ettore si sentì tanto intenerito a quella vista che gli
andò in pappa la scheda video, e lo schermo gli
diventò tutto rosa.
-Che palle! È di nuovo in crash.- la sua proprietaria sapeva
che quando succedeva c'era una sola cosa da fare: staccare la spina.
“A tra poco...” sussurrò Ettore ad
Aphrodite un attimo prima di spegnersi.
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