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Le alte finestre del palazzo sembravano fatte di vetro smerigliato. La
pioggia leggera e insistente dell’autunno. Lei
guardò nel cortile, l’Albero Bianco immobile sotto
quell’acqua leggera e impalpabile. Il cambio della guardia, gli
ordini secchi e severi del comandante. Suo figlio immobile sotto
la grondaia, levò appena uno sguardo verso la sua finestra e
sorrise. Eldarion era cresciuto, in fretta. Saggio e bello, come suo
padre. Rigirò fra le mani l’anello. La candida pietra
brillò, mentre s’infilava il gioiello all’anulare.
-Mia Signora tutto è pronto¬
L’ancella si accostò, con un lungo inchino.
Si alzò solenne, nel lungo abito color della notte.
-Andiamo-
Un corteo silenzioso, fra le foglie dorate del bosco. Torce e candele nel far della sera.
La regina si distese sulla nuda pietra, mentre le ancelle intonavano un lento canto d’addio.
-Sto arrivando-
Arwen Undomiel chiuse gli occhi e la pioggia smise di cadere, mentre il
cielo grigio lasciava intravedere le prime stelle della sera.
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