La storia è arrrivata quarta al
Wolf's pack contest.
La dedico alle mie sorelline: Anna e Ilaria che in tutti questi anni mi
hanno soppotato e supportato.
Stefy
Titolo: Sorelle
Tipologia: one shot
Genere: romantico
Avvertimenti:
generale
Rating: verde
Note
dell’autore:
Introduzione alla
storia: era da un po’ che il personaggio di Emily stuzzicava
la mia immaginazione: mi chiedevo come fosse andato quel weekend in cui
Sam ha avuto l’imprinting con lei, soprattutto mi chiedevo
come l’avrebbe presa Leah
Quando
l’ho visto per la prima volta era insieme a lei e ho pensato
che era passabile e se non fosse stato il fidanzato della mia miglior
amica di certo gli avrei dedicato un pensierino, ma non avrei mai
pensato che a distanza di qualche anno lo avrei voluto per me per tutta
la mia vita. Forse voluto presuppone una scelta, ma io non avuto la
possibilità di scelta in pochi secondi la mia vita
è cambiata in modo talmente incredibile che se avessi potuto
scegliere non sarebbe stata così perfetta. Tuttavia non
dovete pensare alla solita storia d’amore dove due persone si
incontrano e si amano e sono felici, abbiamo vissuto anzi viviamo
ancora il nostro amore come una colpa, tuttavia come ho gia detto non
abbiamo avuto scelta: l’imprinting fa in modo che il tuo
corpo e la tua anima vengano completati, solo quella persona
è la tua metà, e la tua vita è per
sempre legata.
Io e Leah allora
eravamo molto unite quasi sorelle, vivevamo lontane ma quello non era
mai stato un problema anzi era una sfida, credo che i nostri genitori
abbiano sempre pagato care le bollette del telefono senza parlare di
quello che abbiamo speso in francobolli ma non importava noi
ci sentivamo come sorelle.
Siamo state sorelle
fino a quel giorno, quel maledetto giorno in cui la mia favola ebbe
inizio.
Dopo quasi un anno
che non ci vedevamo siamo riuscite a convincere i nostri genitori a
lasciarci vedere, spesso era lei a venire da noi qualche giorno durante
le vacanze di natale o quelle estive ma questa volta sarei andata io da
lei. Per settimane io e Leah avevamo fatto progetti ma alla fine
avevamo organizzato la giornata: sveglia tardi, colazione, spiaggia se
c’era il sole altrimenti chiacchiere, pranzo, spiaggia o
chiacchiere dipendendo dal tempo, cena e chiacchiere; le avevo chiesto
se a Sam avrebbe dato fastidio non vederla tutti i giorni ma lei mi
disse: “non preoccuparti è un periodo che sta
sempre male, esce poco quindi ci vediamo poco, gli
farà piacere sapere che non gli starò addosso
tutto il giorno se ci sei tu a impegnarmi.”
La fortuna fu dalla
nostra parte visto che stranamente il tempo era stato bello
permettendoci di andare in spiaggia durante il sabato, ma vedevo che a
Leah mancava Sam, lo capivo dai suoi occhi: lei poteva dire quello che
voleva ma io la conoscevo molto bene ci sentivamo sorelle proprio per
questo.
“Perché
non inviti Sam a pranzo da tuoi domani cosi potete stare
insieme”. Ovviamente Leah era entusiasta dell’idea
e mi ha chiesto di fare la torta, mi è sempre piaciuto
cucinare e la mia specialità erano i muffin ma per il pranzo
di domenica avevo preparato una torta Sacher che sapevo piaceva a mio
zio Harry.
Purtroppo come ho
detto non ho scelto, ma sono stata scelta. Quella mattina io e Seth
eravamo andati insieme a comprare le ultime cose per il pranzo al
supermercato. Prima di andare a casa avevo voluto fare una passeggiata
sulla spiaggia mentre Seth era tornato a casa.
Quando arrivai
erano gia tutti a tavola, entrai nella sala da pranzo: lui era seduto
di spalle alla porta e si alzò per salutarmi.
Bastò un secondo o forse meno, i nostri occhi si sono
incontrati e ho visto la nostra vita insieme, volevo abbracciarlo e
baciarlo, ma poi senti la voce di Leah e mi sentì in colpa.
“Ti
ricordi di Emliy mia cugina, è venuta a trovarmi, lui
è Sam”. Il sorriso di Leah era pieno di amore.
Sam mi porse la
mano per stringere la mia e sentì un calore immenso
invadermi, non volevo lasciare la sua mano. I suoi occhi non lasciavano
i miei anzi continuavano a fissarmi, avrei dovuto sentirmi in imbarazzo
ma non riuscivo. Mentre i nostri sguardi erano ancora incatenati avevo
deciso il colore delle tende del salotto e nomi per i nostri figli.
La voce di Leah mi
riporto alla realtà: “Emily ti siedi qui vicino a
Seth” forse mi sbagliavo ma il tono della sua voce era
diverso da prima mi dava l’impressione di essere contrariato.
Ci sedemmo a tavola e non riuscivo a smettere di fissarlo, anche lui
però non lasciava i miei occhi.
Tutti a tavola
chiacchieravano noi invece chiusi nella nostra bolla continuavamo a
guardarci.
Sentivo Leah
chiedergli qualcosa e Sam che rispondeva a monosillabi.
Arrivò il momento del dolce e mia zia si
complimentò con me per la torta e Sam mi disse che non aveva
mai mangiato una torta cosi buona. Del resto ricordo solo le urla di
Leah che si buttava su di me e qualcuno che l’allontanava e
Sam che mi portava fuori di casa. Da quel momento non ci separammo
più.
Ho trovato
l’amore ma ho perso mia sorella, la mia unica
sorella. Leah per anni non mi rivolse la parola e quelle
volte in cui ci incontravamo nella riserva si girava dall’
altra parte. Da quel giorno ho vissuto con Sam tutto, non potevamo
comunicare con il pensiero come poteva lui con lei, ma a noi bastava
uno sguardo. A entrambi mancava Leah, anche se lui non mi aveva mai
detto l’amore che aveva provato per lei era profondo e vero,
e il senso di colpa per aver avuto l’imprinting con me e non
con lei lo aveva tormentato e perseguitato, anche dopo il suo ingresso
nel branco lei non era mai venuta a casa nostra e aveva sempre cercato
di mantenere le distanze tra lei i ragazzi.
Una sera Leah
bussò alla nostra porta: Sam era di ronda e sapevo che Seth
era con lui. E’ successo qualcosa pensai. Entrò
nella mia cucina e si guardò intorno, vedendo il mio sguardo
mi mormora qualcosa come non ti preoccupare stanno tutti bene
“Vuoi un
caffé e un muffin, gli ho fatti oggi pomeriggio di norma
quando i ragazzi tornano dai loro giri sono sempre affamati”
le porgo una tazza vuota e indico il vassoi che trabocca di dolcetti.
“No,
grazie.” i suoi occhi mi guardano nel modo peggiore che io
conosca: mi guardano ma mi mostrano indifferenza.
“Leah io
volevo chiederti scusa per…”
“Non dire
ciò che non pensi”, la sua voce è dura
e poi si avvicinò a me e mi accarezzò il viso
dove Sam mi aveva ferito, per un attimo ho visto compassione nei suoi
occhi e poi mi abbracciò.
Senza dire una
parola uscì.
Ho ritrovato mia
sorella in quel abbraccio e mi sentì di nuovo completa.
Ps: sono gradite recensioni.
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