Sogno
Inspirai profondamente
il suo profumo.
Aprii
gli occhi e mi ritrovai sul suo incantevole letto a baldacchino.
Le
sue braccia mi stringevano forte.
Le
sue mani ormai mi sfioravano tutto il corpo riempiendomi di brividi.
Alzai
la testa dal suo petto e cercai i suoi occhi.
Ricambiò
il mio sguardo con tale passione e desiderio che non resistetti
più.
Avvicinai
le mie labbra alle sue e....
Ti-Ti-Ti
Ti-Ti-Ti
Ti-Ti-Ti
NOOOOOOOOOOOOO!!
Perché?
Mi
girai verso la sveglia
8:06
Richiusi gli occhi.
Volevo
tornare nel mio sogno.
Spalancai
gli occhi di nuovo
8:07
-Porca...- imprecai –Ma è tardissimo!-
\------\
-Dai,
non ci credo!- esclamò Jessica –Tutti hanno un
sogno erotico ricorrente. Anche tu devi averne uno Bella!-
I
suoi occhi mi fissarono come se la sapessero lunga
sull’argomento.
Io
abbassi lo sguardo.
-Ti
dico di no-
-Forza!
Se tu mi racconti il tuo io ti racconto il mio-
Avrei
potuto mai raccontarle il mio sogno? Certo che no!
Mi
avrebbe preso per un’illusa stupida bambina. Non avrei mai
potuto raccontarle ad esempio il sogno che mi aveva accompagnato tutta
la notte precedente.
Il
mio sogno era perfetto.
Io,
Lui, il suo letto.
Non
che abbia mai realmente visto la sua stanza, ma non potevo non
ammettere di non averla mai immaginata, e soprattutto di aver
immaginato in particolare il suo letto.
Stupida,
scema. Lui nemmeno mi guardava!
Va
bene, ma cosa potevo farci?
Dalla
prima volta in cui l’avevo visto mi ero presa una di quelle
cotte che non si scordano per decenni.
I
suoi capelli ramati, i suoi splendidi occhi verdi, il suo naso
perfetto, le sue labbra così invitanti...
Edward
Cullen era il mio sogno ricorrente.
Dai,
si lo ammetto: da tre mesi a questa parte, dal mio arrivo a Forks,
l’avevo sognato quattro o cinque volte... a settimana.
Le
sue mani.
Il
suo profumo.
Il
suo respiro.
Calma
i bollenti spiriti Bella!!
-Lo
sapevo che ce n’era uno! Guarda, sei tutta arrossita!-
esclamò Jessica
Mi
maledii da sola
-Scommetto
che tra le tue fantasie più nascoste
c’è un certo Edward Cullen, giusto?-
Perché
doveva essere così intuitiva?
-Ma
no, cosa dici?- cercai di dire, ma ormai sul volto aveva
stampato un sorriso trionfante per niente affatto rassicurante.
-Cullen
è da urlo! Popola anche i miei sogni!-esclamò lei
quasi per incitarmi
Abbassai
di nuovo lo sguardo e mi ritrovai a fissare il mio pranzo ancora
intatto.
Mi
sentivo gelosa?
Non
potevo sentirmi gelosa: era pur lecito che metà dalle
popolazione femminile della scuola sbavasse dietro ad un essere
così perfetto.
Ad
un tratto un mormorio diffuso mi fece alzare gli occhi e potei notare
l’entrata nella sala di quel gran bel fusto.
Sospirai.
Mai,
e dico MAI sarei riuscita nemmeno a rubargli un sorriso, figuriamoci un
bacio.
Decisi
che era giunto il momento di lasciare la mensa per non rischiare di
tornare a pensare ad uno dei miei sogni ed incappare così di
nuovo nelle grinfie di Jessica.
I
miei sogni erano solo miei e mai li avrei condivisi con nessuno.
-Jessica,
io vado, ci vediamo a lezione- e senza aspettare risposta mi diressi
verso la porta.
Uscii
dall’edificio e l’aria fredda di dicembre mi
schiaffeggio il volto.
Meglio!
Mi sarei rinfrescata un po’ le idee.
Iniziai
a passeggiare nel parcheggio e subito il mio sguardo fu catturato da
un’auto in particolare: era grigia e apparteneva
all’unica persona a cui non avrei dovuto pensare.
Contro
ogni buon senso mi avvicinai alla macchina.
-Bella-
Mi
girai repentinamente, colta sul fatto, ma il respiro mi si
bloccò in gola.
Non
poteva essere: era un’allucinazione provocata dal sogno fatto
il giovedì precedente, nel quale io e Edward Cullen ci
baciavamo appassionatamente appoggiati alla sua auto.
Piano
la mia immaginaria visione si avvicinò. Ci trovavamo a pochi
centimetri di distanza.
Cercai
di chiudere più volte gli occhi, convinta che al minimo
battito di ciglia sarebbe scomparso, ma chiudere le palpebre sarebbe
stato un insulto.
Era
lì, davanti a me, dovevo assolutamente convincermene.
Sulle
labbra il suo magnifico sorriso.
Inspirò
e parlò
-Sai,
tutto questo è come una specie di deja vù-
sussurrò vicinissimo alle mie labbra
–L’altra notte ho sognato esattamente questo
momento-
La
sua mano sinistra si posò sul mio fianco, la destra sulla
mia nuca.
Il
cuore nel petto si fermò per un istante, poi ripresa a
battere furioso.
Aveva
detto che aveva sognato...
-A...a...
anch’io- riuscii a mettere insieme
Mi
guardò intensamente e il suo sorriso si allargo
-Ora
non ti lascerò
andare via-
Lentamente
le sue labbra furono sulle mie.
Il Paese delle Meraviglie:
piccolo
delirio. Se vi è piaciuto fatemelo sapere.
Vedete
un po’ cosa combino invece di studiare filosofia!!
Ringrazio
in anticipo chiunque legga o recensisca.
Un
bacio
_*Alice*_
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