il nostro albero di ciliegio01
-XI secolo.Fine del periodo Heian.-
Sotto il nostro albero di ciliegio-
Prologo
Erano
passati tanti anni da quando Nico Robin se n'era andata.
Quegli anni per Furanky erano passati lentamente per le continue
rivolte civili che si avevano nel paese contro la decadente famiglia
sovrana dei Fujiwara.
Per lui era ancora più difficile la vita perchè
il suo
piccolo negozio di ferramenta era continuamente soggetto a furti e
rapine in quanto seppur in periferia ,si trovava nei pressi di Kyoto,la
capitale di quei frangenti.
E così ogni mattina che Furanky entrava nella bottega e
trovava
tutto in sobbuglio non poteva che non ricordarsi la sua maledetta
caparvietà di voler aprire proprio in quel luogo,
così
vicino alla città che si era portata via lei.Nico Robin.
E ogni volta non poteva che non pensare a lei.E le dava sempre la colpa
di tutto.Ogni cosa andasse storta nella vita di Furanky era solo ed
unicamente colpa sua.
Per l'uomo era più semplice buttarla lì. Far
ricadere
ogni fardello su l'unica cosa che gli rimaneva della donna ,il suo
ricordo, che andava a logolarsi per il troppo tempo passato senza che
potesse essere rinfrescato.
Furanky ,se vogliamo metterla così, era rimasto solo da
quasi cinque anni.
Era dell'idea che l'amore e l'affetto valessero più di
qualsiasi
moneta, ma iniziò a vederla in quest'ottica appunto quando
finalmente tre anni fa riuscì ad aprire bottega coi risparmi
conservati per vivere una vita con lei,iniziando così ad
incassare quanto mai aveva avuto prima l'onore.
E così anche la bottega seppur non fosse stata depredata,
entrare dentro a Furanky gli ricordava Robin: i sacrifici che aveva
fatto per conquistarla, per dimostrarle il suo amore e per risparmiare
quella somma per poterla sposare e comprare casa insieme, invece
utilizzati per aprire quel maledetto negozio.
Furanky (che da questo momento in poi chiameremo Franky in quanto nella
lingua parlata la "u" può essere omessa) come da rituale
dunque
si accingeva ogni mattina a svegliarsi presto, a fare la solita
colazione e ad avviarsi per quel sentiero polveroso che in un kilometro
e mezzo lo avrebbe portato a lavoro.
Le prime volte che si era ritrovato d'innanzi al negozio svuotato si
era impaurito, e aveva fatto di tutto perchè non accadesse
più anche avvertendo chi di dovere ma le risposte erano
sempre
le stesse. -Sono queste guerre maledette. Bisogna essere pazienti che
tutto avrà termine.-
E a queste risposte Franky ricordava la pazienza di cui era dotato, di
quanta ne aveva avuta in passato ,per lei, solo per lei, quando magari
era in vena di gaudio e gli tirava qualche infelice scherzo, lui gliela
faceva passare sempre buona, perchè ,almeno lui credeva al
tempo
così, l'amore c'era.
E la sera allora si ritirava nella sua mezza dimora che avrebbe dovuto
sostituire cinque anni fa con una più confortevole per lui e
per
dei figli che non aveva avuto, e come al solito si preparava per la
giornata successiva.
Franky viveva nel ricordo.
Doloroso e maledetto che ricorreva nella mente dal primo giorno in cui
incontrò lei:Nico Robin.
Probabilmente la fanciulla più bella e ambita del loro
villaggio, che lui era riuscito ad avere.
Una ed una volta soltanto, sotto quell'albero di ciliegio che era
collocato verso il lato sud-est delle campagne.Se si continuava a
scendere si poteva ammirare il mare e per raggiungere quell'albero
bisognava per forza inoltrarsi nelle erbe fitte, poco calpestate in
quanto laceravano le vesti.
E quel giorno il suo kimono si era stappato sotto.
Ma a Robin non importava e a Franky ancora meno, perchè
poteva ammirarle meglio le gambe.
Quel pomeriggio segnato dal tramonto e dalle loro grida di piacere
aveva segnato come un pegno nella vita dei due.Come se dopo quel
pomeriggio passato a fare l'amore Robin avesse detto silenziosamente a
Franky:-Sono stata tua e lo sarò per sempre.-
E così Franky aveva preso le sue responsabilità e
per non
lasciarla non illibata in un mondo in cui la sua verginità
sarebbe servita, decise di sposarla.
In realtà il motivo non era questo, ma era che Franky aveva
veramente voluto sposarla, perchè l'amava, e lo avrebbe
fatto
anche se lei non si fosse concessa quel pomeriggio, anche se lei si
fosse concessa a qualcun'altro.
Perchè Franky l'amava e credeva che anche la ragazza lo
ricambiasse.
Ma Nico Robin se ne andò.
Si avviò via di giorno, nello stesso in cui le donne le
stavano cucendo il vestito matrimoniale.
Passò davanti casa di Franky, ma non si scomodò
nemmeno per entrare e dirgli addio.
Oltrepassò tutto il villaggio e tutti la videro, ma nessuno
la fermò.
-Credevo stesse passeggiando.- -Andando a fare compere.-
Nessuno però sapeva che Nico Robin se ne stava andando.
Uscì andando a nord, camminando per quella strada che Franky
fa
ogni giorno per andare a lavoro, e si avviò verso una nuova
vita
che lei tanto aveva desiderato a tal punto da rinnegare quella passata,
dove lei era amata e dove le si prospettava un felice futuro da
maritata che presto sarebbe potuto esser stato rallegrato dall'avvento
di figli.
Dunque continuò a camminare per quella strada e
chissà cosa stesse pensando nel frattempo.
Nessuno la vide in realtà prendere la strada per Kyoto, ma
Franky sapeva che era andata lì.
Perchè ciò che per molti anni aveva cercato di
far
dimenticare a Nico Robin erano le sue maniere, i suoi comportamenti e
atteggiamenti da geisha che era stata costretta ad imparare da quando
aveva sette anni.
Ma Robin non li odiò mai come li odiava Franky
,perchè
lei sarebbe stata presto sposata e non avrebbe dovuto comportarsi da
intrattenitrice con suo marito.
Nico Robin non li aveva mai dimenticati.
E Nico Robin non aveva mai dimenticato la sua passione per il bugaku.
Molti a quei tempi credevano che le danzatrici del bugaku fossero
minimamente paragonabili a normali prostitute, che danzavano per i
ricchi e non si facevano scrupoli a farlo anche senza vestiti.
Forse anche Franky lo aveva creduto, ma dovette smentirsi quando si
rese conto di essersi preso la verginità di Nico Robin quel
pomeriggio.
Non l'aveva mai vista danzare il bugaku.Non glielo aveva mai chiesto
perchè per lui questo faceva parte della vita passata della
ragazza, prima che venisse a vivere là, e che quindi andava
dimenticato o almeno non riportato a galla.
Le motivazioni che avevano spinto Robin a scappare da Kyoto ,a Franky
non gli furono mai chiare.
Questo rientrava sempre in quel pezzo di vita della donna che a lui non
era dato sapere perchè era stesso lui a non volerlo sapere.
Eppure qualsiasi motivazioni fossero non furono mai così
forti da allontanarla per sempre da lì.
Perchè infatti quel giorno, sotto gli occhi di tutti, mentre
le
donne le preparavano il vestito e Franky decideva quale casa le sarebbe
piaciuta viverci, lei scappò via. Ritornò da dove
era
venuta. A Kyoto.
La città che si era presa la donna che lui amava.
Franky non si prese mai la briga di andarla a cercare perchè
in cuor suo, in fondo, lo sapeva.
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Fine prologo.
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