-Catan,
perché vuoi morire? Perché tu, quanto di
più bello ho mai creato, vuoi abbandonarmi?-. Si
chinò sul corpo martoriato dell’Angelo e tese un
braccio, seguendo il profilo di quel poco che rimaneva del suo viso con
la punta delle dita. -Non te lo permetterò.-
sussurrò, chinandosi su di lui. -Tu resterai al mio fianco
per sempre, caro Catan-.
S… sommo
Rosiel…
A stento era in grado di formulare quel nome nella mente confusa dal
dolore, Catan, mentre scrutava lo splendido volto dell’Angelo
inorganico accostarsi al proprio.
Percepì indistintamente la mano che s’intrecciava
alla sua, poi la morbidezza delle labbra che incantavano le sue ed il
calore del sangue che gli scivolava in gola e restituiva la vita a quel
che era ormai poco più d’un cadavere.
Nuovi organi vennero creati, nuove ossa si saldarono a proteggerli
nella cassa toracica, nuovi muscoli li avvolsero e nuova epidermide
crebbe a celare il miracolo che stava avvenendo all’interno
del Cherubino.
-Dimmi, Catan,- mormorò Rosiel in tono intriso di
malinconica mestizia, ritraendosi e lusingando il viso ricostituito
dell’Angelo con il tocco delle lunghe dita sottili
-perché lo hai fatto? Per quale motivo hai tentato di
distruggere mia sorella? Eppure sai quanto mi sia cara…-.
Socchiuse gli occhi in un’espressione triste e dischiuse la
bocca, esalando un lento sospiro.
E, sebbene Catan fosse perfettamente consapevole di quanto il suo
signore fosse falso in quell’innocente dispiacere, la sua
voce carezzevole ed il suo aspetto tanto candidamente incantevole lo
drogavano ed ingannavano, tentando di trascinarlo in un abisso di
peccato mascherato da zuccherata menzogna.
-La somma Alexiel vi tratteneva nell’Assiah, mentre il Regno
dei Cieli ha bisogno del vostro intervento. Mi spiace, sommo Rosiel, ma
l’atto che volevo compiere era dedito soltanto ad assicurare
il vostro bene.- rispose, sospeso sulla sommità del baratro.
-Era questa l’unica ragione?-. Stillavano come gocce di pura
ambrosia, le parole cantilenanti, dalle labbra dell’Angelo
inorganico, ed i suoi occhi incatenavano quelli del Cherubino in una
prigione di desideri silenziosi che mai un simile essere avrebbe dovuto
serbare dentro di sé. -Questo, ciò che ha ucciso
Sara Mudo? Il tuo desiderio di ristabilire l’ordine in
Cielo?-.
Catan chiuse gli occhi innanzi quella bellezza incontaminata della
quale si era segretamente invaghito ed escluse dalla mente quella voce
sensuale che gli sussurrava promesse di lussuria nascoste da un velo di
angelica purezza.
Dietro le palpebre, tuttavia, l’attendevano il ricordo della
giovane che si frapponeva fra la sua energia omicida e
l’amato fratello e si accasciava al suolo, fragile al pari
d’una marionetta alla quale sono stati tagliati i fili, e la
coscienza di quanto fosse bugiardo nei confronti di se stesso.
Un sorriso si dipinse sul viso di Rosiel, mentre stringeva fra le dita
il capo dell’Angelo e proseguiva, confortante: -So che non ti
saresti mai permesso di fare del male a Sara Mudo. Conosco la tua
essenza incorrotta. Quel che è accaduto è stata
colpa mia… Ogni tuo peccato è stato commesso nel
mio nome… Ti ho reso una creatura peccaminosa, mio caro
Catan-. Accolse il Cherubino fra le braccia e fece scivolare la mano a
sfiorare con delicatezza la sua guancia. -Non è stata
un’aspirazione tanto lodevole quale il salvare il Regno dei
Cieli dal caos a spingerti. È stato il desiderio che nutri
nei miei confronti, la gelosia che provi verso Alexiel…-. Un
suo respiro si infranse contro le labbra chiuse di Catan mentre
inclinava la testa da un lato e lo attirava a sé.
Nel ricambiare quel bacio dal sapore d’oscena depravazione e
quell’abbraccio intriso di corrosiva perversione,
l’Angelo sapeva di stare lasciandosi cadere nel precipizio.
Sì. Avete
ragione, sommo Rosiel.
Non volevo che Alexiel
vi portasse via da me, non potevo vedervi venire distrutto
dall’ossessivo sentimento che vi lega a lei. Non vi
è purezza od altruismo nelle mie azioni, non sono
più degno nemmeno del nome di Cherubino che voi stesso mi
avete concesso.
Sono un essere
vergognoso e traviato dalla brama di avervi per me soltanto, mio
signore.
Infine, l’Angelo inorganico si ritrasse e chiese con
dolcezza, intrecciando le dita alle ciocche dei suoi capelli: -Tu mi
trovi bello, Catan? O mi odi, ora che ti ho sporcato?-.
-Siete meraviglioso.- rispose il Cherubino, totalmente avvelenato da
quella tossina che era la sua bocca e completamente avvolto dai
tentacoli di perdizione che l’avevano tanto atteso in fondo
allo strapiombo.
Rosiel sorrise, di quel suo sorriso tanto malinconico quanto
menzognero. -Promettimi che resterai con me per sempre. Giuralo.
Accompagnami nell’Hades, cerchiamo insieme mia sorella
Alexiel, ma non intrometterti di nuovo, te ne prego: non voglio
privarmi di te, Catan-.
E l’Angelo, seppur consapevole che il suo signore non nutriva
nulla che potesse anche soltanto accostarsi a quanto lui provava nei
suoi confronti, non avrebbe potuto fare altro che obbedirgli,
servizievole, oramai dipendente dalla sua persona.
Sono stato imbrattato
dal peccato chiamato desiderio, sommo Rosiel,
prim’ancora che foste voi a macchiarmi con le vostre labbra.
Scritta per il semplice motivo
che adoro questa coppia.
Scritta, sebbene possegga soltanto i volumi uno, due, nove, dieci,
undici e dodici.
Scritta basandomi in particolar modo sugli OAV e, per le
caratterizzazioni, anche sui primi due volumi del manga.
Scritta nella speranza che non risulti troppo OOC o brutta.
Scritta, perché Angel Sanctuary mi sta totalmente
assorbendo, quasi quanto KuroShitsuji.
... Commenterete?
Nel mentre, grazie d'essere giunti sin qui.
[E, benché l'abbia ripetuto più volte, lo dico
anche qui: non inserite nei Preferiti o nelle Seguite se non avete
intenzione di commentare. Perdonate acidità e franchezza, ma
ha molto il sapore di "Mi piace, ma non me ne frega niente di perderci
due righe per dirtelo", quando su EFP uno degli scopi principali
è condividere con l'autore quanto la sua FanFiction ti ha
fatto provare.]
Chu.
Saeko no Danna, il Giullare