Ciao!!!
Questa è una storia che partecipa ad un concorso su di un
forum!
Ho deciso di pubblicarla
dopo diverso ripensamento.
Spero vi piaccia, anche
se la coppia è piuttosto eccentrica, ma non dico niente, in
quanto odio gli spoiler.
Una nuova alba, una nuova mattina, un nuovo giorno.
Tutto è uguale.
Ogni cosa è sempre identica.
L'immutabilità è terribile.
Ogni giorno è sempre uguale, eppure diverso.
Ogni giorno comincia nello stesso modo: il tiepido Sole dà
il buongiorno, rischiarando le tenebre della notte.
In ogni luogo, il Sole sorge e nessuno lo può fermare.
Da una casa in Siberia un fanciullo esce da una casa.
Nelle mani giovani e già robuste sorregge un mazzo di rose
bianche, rosse e gialle.
I lunghi capelli biondi vengono trascinati in un furioso gioco dal
vento impetuoso.
Il freddo è già intenso ed anzi alle prime luci
del giorno nuovo è ancor più terribile del solito.
Eppure quel giovane nel fisico, ma vecchio nell'animo e nello sguardo
non sembra pensarvi.
Continua a camminare.
Gli occhi azzurri, freddi e simili a due zaffiri osservano come se non
avesse mai visto quegli splendidi ghiacciai, che brillano alla luce del
primo Sole come diamanti.
Il fanciullo si ferma.
Una lunga distesa di ghiaccio è davanti a lui.
Una lunga distesa di ghiaccio liscia e perfetta, un mare ghiacciato.
Alle spalle robuste ed al contempo snelle e piccine per il dolore che
da anni sostiene il suo fragile fisico.
Ogni giorno è uguale.
Ogni giorno quel fanciullo dai lunghi capelli color oro versa lacrime
di cristallo.
Lacrime di Cristallo sempre uguali eppur sempre diverse.
"Panta Rei"
E' il pensiero del fanciullo, mentre si china ed abbraccia la lastra di
ghiaccio, come se potesse dare calore.
Lacrime scivolano fuori dai suoi occhi cristallini.
Dolce e bello, tenero e fragile, forte e delicato.
Questo è Hyoga.
Un bambino adulto che ha perso tutto.
Un fanciullo che vide la madre morire davanti ai suoi occhietti
innocenti di fanciullo fragile e delicato.
Nuove lacrime scorrono sul viso fanciullesco.
Il viso del fanciullo si solleva ed incrocia un paio di occhi azzurri,
simili ai suoi e ben più penetranti.
Conosce quegli occhi.
Le lacrime non si fermano.
Le lacrime di dolore bagnano il visetto dolce e tenero del fanciullo.
La voce dell'altro giovane, che lo fissa, si leva alta e tranquilla.
*Hyoga, Camus non ti vorrebbe qui. Sai che non ama che tu ti pianga
adosso.*
Parole dure, pronunciate con un tono chiaramente beffardo.
Entrambi sanno bene il vero: quel ragazzino non smetterà mai
di piangere la madre morta per salvarlo.
Parole che sanno di sconfitta, come entrambi i due giovani sanno.
Ogni cosa è uguale ed anche questo è uguale.
Le parole del migliore amico del suo maestro lo colpiscono sempre, ma
niente gli impedisce di versar lacrime per colei che fu madre buona e
coraggiosa, forte e delicata, dolce e severa, amorevole e con un
sorriso splendente e puro.
Milo di Scorpio si avvicina a grandi passi.
Hyoga si ritira su sè stesso quasi temesse quell'improvvisa
vicinanza.
Milo allunga una mano e delicato come solo uno Scorpione sa essere leva
quelle lacrime.
Non dice nulla il Guerriero dello Scorpione: non è bravo a
consolare e quello è solo un ragazzino, cresciuto troppo in
fretta.
Ha bisogno di credere in qualcosa.
Ha bisogno di sperare nella presenza della madre al suo fianco.
Lacrime vecchie di anni, ma nuove cadono e si confondono su di un mare
di diamante.
Milo carezza teneramente quelle labbra dolci e tenere.
Milo sorride beffardo, il suo sorriso splendido e sghembo.
Avvicina il viso e pone un delicato bacio sulle labbra del discepolo di
Camus.
Adora sorprendere il Grande Scorpione del Cielo e quello è
l'effetto che ottiene ogni volta.
"Panta Rei."
Pensano insieme i due.
Ogni giorno è uguale.
Ogni giorno vive nell'immutabilità.
La vita ricomincia sempre uguale.
Milo afferra con decisione una mano di Hyoga e lo porta via da quel
luogo.
Hyoga lo segue in silenzio.
Ormai il dolore è troppo grande.
Egli non parla e segue lo Scorpione in silenzio.
E' velenoso, ma non può farne a meno.
Lo osserva, mentre viene nuovamente portato via dalla madre e dai suoi
ricordi.
Vuole morire e raggiungere quella dolce madre.
Ogni giorno qualcuno impedisce questo ricongiungimento.
Tutto è uguale.
Tutto scorre senza mai mutare.
Note Dell'Autrice:
Spero che questa mia
storia vi piaccia.
L'idea mi è
venuta, quando ho visto un video dove Hyoga era in Siberia, sdraiato
sul mare di ghiaccio che piangeva.
Al posto di venir
disturbato causa cosmo oscuro, l'ho fatto risvegliare da Milo,
personaggio che adoro.
E' un prae-Hades, ma
è dopo l'invasione al Grande Tempio.
Un bacio.
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