cake
Cake ~ I wish that this would last forever
-Non è possibile, cerca meglio!-
-Ti dico che ho già spulciato
ovunque, ma qui non c’è niente! Devono aver distrutto tutte le informazioni
parecchio tempo fa…-
Nel mezzo della caotica stanza,
tra fogli bruciacchiati sparsi in malo modo sul pavimento, rotoli aperti in
fretta e poi abbandonati su ogni superficie piana, e plichi sparpagliati ovunque,
Naruto Uzumaki si concesse un’imprecazione indirizzata al soffitto, che nella
sua mente ormai stanca dal lungo cercare raffigurava l’uomo per cui si stavano tanto
dando da fare lui e la sua compagna. Con un sospiro, gettò alle sue spalle
l’ennesimo foglio accartocciato, pronto a sfilare una nuova risma dall’armadio polveroso.
-Ci deve essere qualcosa in giro,
anche solo una lista, o un bingo book…come avrebbe potuto tenere sotto
controllo così tanti shinobi, altrimenti?-
-Buona memoria?- Sakura Haruno,
qualche passo più in là, si strinse nelle spalle, prima di sfilare uno dei
cassetti della vecchia e usurata scrivania dalla sua sede per poggiarlo sul
pianale incrostato, pronta passare in rassegna il suo contenuto – Naruto, è
altamente improbabile che troveremo qualche informazione in questo modo: Danzo
non era uno stupido, e si sarà premurato di far sparire ogni traccia che
riguardasse gli uomini che reclutava-
Da quasi due ore i due novelli jounin
stavano mettendo a soqquadro l’ufficio abbandonato di quello che, una volta,
era stato il capo nonché responsabile di una delle squadre d’addestramento ANBU
più controverse e misteriose della storia del Villaggio: la Radice, ormai sciolta
dall’esecuzione capitale dell’ex consigliere. Erano passati mesi da
quell’avvenimento, mesi da quando avevano messo per l’ultima volta lì dentro,
mesi da quando avevano messo la parola fine a quel gruppo reinserendo il suo
ultimo membro in una delle altre divisioni. Tuttavia, un motivo più che
impellente li aveva spinti a correre lì di nascosto, alla disperata ricerca
d’informazioni.
-Ci basta poco, un nome, anche
solo una data…dev’esserci un registro, da qualche parte!- ruggì il ragazzo,
rovesciando un ripiano intero con stizza; i volumi si sparpagliarono malamente
per terra con fracasso, seppellendogli i piedi in un mare di carta stantia.
Sakura gli gettò un’occhiata di biasimo, ma non fece commenti, preferendo
proseguire il proprio lavoro piuttosto che impelagarsi in una ramanzina che
l’avrebbe probabilmente vista sconfitta nel raggio di un quarto d’ora. Dal
Canto suo, il giovane si chinò borbottando per rimettere ordine al piccolo
disastro combinato, quando, afferrato un foglio, ebbe un’improvvisa illuminazione.
-Sakura! Vieni un po’ qui…-
Un rapido colpo di pennello
dall’andamento sinuoso lasciò una traccia azzurro intenso sulla tela, laddove
avrebbe rappresentato il lento scorrere del fiume; pulì con dovizia le setole
in un panno apposito, già ricoperto di macchie, prima di intingerle nel marrone
dei tronchi scuri che avrebbero composto i fusti slanciati degli alberi. Ma
prima che potesse ampliare ulteriormente il proprio lavoro con altri dettagli,
qualcosa calò sui suoi occhi oscurandogli la vista e facendo precipitare il
mondo nel buio. Contemporaneamente, una voce acuta che ben conosceva strillò
concitata da un punto imprecisato alle sue spalle.
-Buono e non ti muovere! Non dire
neanche un beh!-
Sai rimase fermo, le braccia
innaturalmente piegate a mezz’aria, lasciando cadere il pennello dalle dita
cercando di decidere il da farsi. Era molto strano il fatto che fossero
riusciti a coglierlo di sorpresa senza nemmeno dargli il tempo di
contrattaccare; e il ritrovarsi improvvisamente bendato, mentre si stava
destreggiando nel bel mezzo di una composizione pittorica lo metteva a disagio.
Certo, sapere che l’autore di tutto quello era Naruto Uzumaki non lo aiutava
molto: aveva appena scoperto che ritrovarsi in una trappola tesa da un presunto
“amico” non era una situazione alquanto piacevole. Proprio no.
-Naruto, che cos..-
-Alt, zitto e muto. Pensa a camminare: ti guido io- e senza
altri indugi il povero pittore si ritrovò preso a braccetto da un arto
particolarmente energico e trascinato lontano dal dipinto in attesa e dalla
tavolozza; barcollando, riuscì a coordinarsi quel tanto che bastava a mettere
un piede di fronte all’altro per non capitombolare a terra; quanto alla
direzione da seguire, la sua mente ragionò in fretta sulle opzioni disponibili
e decise che, dopotutto, la cosa migliore da fare era aspettare l’occasione
propizia per liberarsi e sgaiattolare via, assecondando nel frattempo l’uragano
che lo stava trascinando di peso. tutto sommato, sembrava essere da solo, in
quanto non aveva riscontrato la presenza di Sakura o di uno qualunque dei suoi
amici.
La scombinata coppia scartò a lato, s’infilò in una viuzza
laterale, corse malamente giù per un’altra strada, dopodiché, finalmente,
Naruto parve ritenersi soddisfatto, giacché smise di marciare a rotta di collo,
rallentando gradualmente fino a fermarsi, tirandogli una lieve gomitata nel
fianco scoperto per invitarlo cordialmente a fare altrettanto; e con un lieve
sbandamento laterale, sai riuscì a riassestare il peso del proprio corpo sulle
due gambe.
-Ragazzi, ce l’ho- sentì urlare Naruto al suo fianco – Tutti
pronti?-
-Certo che sì, aspettavamo solo te, lumaca!- la voce
scanzonata di quello che identificò come Kiba ruggì tale risposta, subito
circondata da una serie di risatine femminili, e da un ululato
d’incoraggiamento rivolto a lui e alla giovinezza.
-Naruto, ma è ancora bendato! È un miracolo che è ancora
tutto intero!-
Lo strillo acuto emesso da una Sakura in avvicinamento ebbe
il potere di tranquillizzarlo un po’: quantomeno, poteva sperare di arrivare
vivo a fine giornata, a meno che non venisse coinvolto nel volo a parabola che
avrebbe compiuto il suo compagno di squadra una volta che il pugno micidiale
della ragazza lo avesse centrato
-Quante storie, è pur sempre una sorpresa! Allora, pronti
col conto alla rovescia? TRE!-
Tentando di allontanarsi da lui e dai suoi polmoni
estremamente attivi, Sai tentò una fuga in laterale, ma venne prontamente
agguantato al volo; dopodiché, il giovane futuro Hokage iniziò ad armeggiare
con la vecchia striscia di tessuto che gli aveva avvolto malamente sul viso
mentre attorno a loro si manifestava la partecipazione di un buon numero di
persone con un trambusto in crescente aumento.
-DUE!- e da qualche parte
qualcuno iniziò ad agitare qualcosa, mentre una serie di mani iniziavano a
battere freneticamente il tempo. Naruto emise un sibilo strozzato, nel
constatare che il nodo che aveva creato era pressoché impossibile da
sciogliere. Sai iniziò a chiedersi cosa stesse
succedendo.
-UNO!- e ai palmi qualcuno
aggiunse anche le piante dei piedi, facendole sbattere più volte a terra; un
rapido tintinnio di bicchieri che venivano distribuiti freneticamente, qualche
lamento da parte di qualcuno che veniva preso in causa contro la sua volontà –
era di Neji quel brontolio stizzito? -, altre grida smorzate; Naruto decise di
ricorrere a un kunai, tranciando via l’impedimento e lasciando che i suoi occhi
venissero colpiti da un luminoso fascio di luce solare. Nello stesso momento,
il mondo parve esplodere in un convulso urlo di decine di voci diverse che lo
travolsero all’unisono.
-BUON COMPLEANNO!-
Stordito, batté le palpebre una
decina di volte prima di essere nuovamente in grado di mettere a fuoco
qualcosa, ma a quel punto erano già iniziati i festeggiamenti e le
congratulazioni: Naruto gli affibbiò una sonora pacca sulla schiena, Ino gli si
attaccò di peso a un braccio cercando di trascinarlo a destra, mentre Lee lo
stritolava in una sorta di abbraccio, passandogli il braccio attorno alle
spalle e tironandolo dal lato opposto; Sakura rideva, prendendolo per la mano
libera e provando a convincerlo a seguirla fino al tavolino sgangherato su cui
troneggiavano una torta multicolore e una decina di pacchetti. In ultima
analisi, venne praticamente travolto da Akamaru, che su incoraggiamento del
padrone aveva scelto l’occasione per saltargli addosso e lavargli il viso a
suon di leccate.
Sconvolto da tutto quello, il
povero Sai cercò disperatamente aiuto per provare a far fronte a ciascuno dei
suoi assalitori; ma mentre già scartabellava velocemente tra i dati memorizzati
per rivedere le mosse di difesa personale elementari, i pochi membri savi della
strampalata compagnia decisero che era giusto correre in suo soccorso:
Shikamaru si fece avanti con aria annoiata, poggiandogli una mano sulla spalla
e sorridendo appena.
-Fatelo respirare, gente, non
vedete che è lievemente sottosopra?-
Con mormorii di approvazione un
po’ imbarazzati, i tre ragazzi che lo assediavano si allontanarono di un passo
e il cagnolone venne prontamente richiamato. Finalmente libero, Sai poté
riordinare le proprie idee e inquadrare quale fosse la questione di base.
-Compleanno?- fece, incerto,
ruotando lo sguardo su tutti i presenti: da un lato, TenTen accennò a un
saluto, tirando una gomitata a Neji per fargli fare altrettanto. Dal canto suo,
il loro sensei lo accecò con un sorriso particolarmente brillante; al suo
fianco, Kakashi gli rivolse un cenno accondiscende del capo, e Yamato si esibì
in un sorriso imbarazzato. Kurenai, dopo di loro, sorrise dolcemente, imitata
subito da Hinata; Kiba, invece, era impegnato a cercare di stappare una
bottiglia di sake cercando di non centrare il viso di Shino; per finire, Choji
aveva il viso congestionato nello sforzo di non ingoiare nessuno degli
stuzzichini preparati per la festa, tenuto prontamente sott’occhio da Iruka.
-Sì, il tuo! È stata un’idea di
Naruto, non è carino?- gli rivelò entusiasta Sakura, non cogliendo la sfumatura
confusa della sua voce. O forse, la ignorò deliberatamente, pregando in cuor
suo che tutta quella messinscena fosse quantomeno gradita, in realtà. Dal canto
suo, il ragazzo si voltò immediatamente verso il responsabile di tutto; il
quale, preso in contropiede, distolse rapidamente lo sguardo gonfiando le
guance rosse d’imbarazzo.
-Beh, non avevamo una data e non
ne abbiamo trovata una, così abbiamo pensato di festeggiarlo oggi…considerando
che ci siamo conosciuto lo stesso giorno, tre anni fa. Ah, e proprio qui-
concluse, con uno sbuffo di finto fastidio.
Sai non capì immediatamente cos’era
successo. Avvertì solamente una sensazione di caldo confortevole scivolargli
piano giù dalla gola fino al petto, come se avesse bevuto una tazza di the
caldo in pieno inverno. Il calore stazionò per qualche minuto nel suo stomaco,
prima di diffondersi con delicatezza al resto del corpo e ritornare con
prepotenza su al viso, imprimendosi con vigore sulle guance esangui. Tornò a
rivolgere lo sguardo al dolce in attesa, notando solo allora che su di essa vi
erano posizionate alla rinfusa venti colorate candeline, le cui fiammelle
tremolavano in attesa di un suo pronto spegnimento; realizzando cosa dovessero essere quei pacchettini,
il calore aumentò esponenzialmente costringendolo ad abbassare gli occhi per
fissarsi le punte dei piedi.
-Oh…ehm…beh…arigatou, giusto?-
Tutto il gruppo scoppiò in una
risata allegra, mentre Naruto dimenticava il disagio e faceva un passo avanti
per collocarsi al suo fianco destro; con un’occhiata d’intesa, Sakura fece lo
stesso dalla sinistra, sorridendo radiosa.
-Giusto- mormorò dolcemente,
prendendolo delicatamente per mano
-Bene, ora devi spegnere le
candeline! Ma prima devi esprimere un desiderio! – chiosò invece il ragazzo
biondo, spintonandolo energicamente fino al tavolo e indicandogli la torta in
attesa.
– Forza!-
Gli occhi neri si soffermarono sulle
piccole stecche di cera, pensieroso. C’era davvero qualcosa che una persona
come lui potesse desiderare? A ripercorrere il suo cammino, adesso, poteva
vedere benissimo quanto fosse cambiato e quanto fosse stato fortunato nell’essere
stato la scelta di Danzou per quella missione omicida, tre anni prima. Da quel
momento un intero mondo nuovo gli si era aperto dinnanzi regalandogli ogni
giorno una nuova sorpresa: di sicuro, non poteva desiderare qualcosa che non
fosse già lì, in quel momento. Si sentì ancora più caldo, ancora più a suo
agio, ancora più vivo: ancora più amato.
E, riempiti i polmoni con una bella boccata d’aria, la soffiò energicamente
sulle fiammelle, spegnendole in un colpo solo con l’insita preghiera che tutto
quello potesse durare. Magari per sempre.
Grida di giubilo si levarono dai
partecipanti alla festa improvvisata. Il tappo della bottiglia finalmente
partì, rimbalzando sulle lenti dell’Aburame e centrando la tempia di Kiba, e i
bicchieri vennero colmati con efficienza da Kakashi, dopo aver prudentemente
sottratto il pericoloso contenitore dalle mani del ragazzo; e nell’aria si
diffuse un rilassato cicaleccio, tra battute, risate e complimenti.
Naruto, dopo aver partecipato al
coro di grida, si sporse lievemente verso la sua spalla, sbirciando il suo viso
da sopra di essa.
-Ehi, Sai…posso sapere cosa hai
desiderato?-
Il giovane pittore sbatté le
palpebre, sorpreso dalla domanda. Ma le sue sinapsi compresero al volo un
dettaglio fondamentale: ciò che aveva internamente sperato, non era un qualcosa
che Naruto dovesse conoscere, perlomeno non nell’immediato. E dopo questa
riflessione, comprese cosa avrebbe dovuto rispondere…qual era il ruolo che
avrebbe avuto, in quel per sempre.
-Semplice: che tu avessi un
pisello più grosso e che Sakura fosse meno racchia-
E mentre la ragazza, che
casualmente aveva udito il dialogo, si alterava velocemente mentre caricava un
cazzotto, mentre il giovane cominciava a tremare di rabbia pronto a fare
altrettanto, mentre il resto del gruppo raggelava per qualche istante, salvo poi
sciogliere la tensione in uno scoppio d’ilarità collettiva, Sai iniziò a
correre, subito inseguito dai suoi adorati
compagni di squadra
-SAI! Se ti prendo….!-
E l’aria che aveva inalato gli
uscì di getto, con un gorgoglio mal riuscito, per poi allontanarsi a scatti
rumorosi dai polmoni.
O forse, più semplicemente
scoppiò a ridere.
-Arigatou!-
Otanjoubi omedetou, Sai
Piccola cosuccia senza alcun
significato se non quello di augurare buon compleanno a Sai-san, e per un certo
verso, anche alla Root's Division.
un po' in ritardo giacchè era ieri, ma perdonatemi,
See you next time ^^
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