Autore: Nezu
[Kuroi the black]
Fandom: The
picture of Dorian Gray - Oscar Wilde
Titolo:
Puppet
Personaggi:
Henry, Basil, Dorian
Rating:
giallo
Genere:
introspettivo
Avvertimenti: One-shot, flash-fic
Spazio Autrice: c'è
da precisare che nutro una profonda antipatia per Henry come per Dorian.
Non li ritengo così interessanti come personaggi, troppo
calati nel vizio e senza una vena di
sano dubbio che li renderebbe più umani e realistici. I miei
preferiti restano sempre e comunque
Basil e Jim Vane, ma nonostante questo sia Henry che Dorian possono
risultare estremamente
affascinanti se visti come semplici casi clinici: diventano ancora
più interessanti se ai due si
aggiunge Basil, un povero crocerossino che cerca di salvare il
salvabile finendo per uccidersi
involontariamente nell'atto di aiutare i suoi due amici più
cari... detto in termini più grossolani,
ritengo che lo yaoi slash tra questi tre (sia come threesome che come
coppie a sé stanti) sia
semplicemente stupendo (unico motivo per cui non ho cestinato il film
è stato il bacio tra
Dorian e Basil e il tentato abbraccio tra Dorian e Henry). Tornando a
noi, questa non è comunque
una storia yaoi: ho preferito dare un piccolo spaccato dei rapporti tra
i tre, ispirata dopo la visione
del film (che nonostante non sia paragonabile al libro e si distacchi
parecchio da questo non è poi
così malvagio). Finisco il mio papiro lasciandovi alla breve
fan fiction e sperando che la
apprezziate (un commentino di incoraggiamento non fa mai male
°o°).
Puppet
Più lo guardava, più si compiaceva.
Quel ragazzo che tutti ammiravano, che ogni dama, e spesso anche
qualche lord, guardava a
bocca aperta meravigliandosi della sua raffinata educazione, di
quell'eleganza racchiusa in un
corpo splendido, quel ragazzo era suo.
L'aveva creato lui, l'aveva plasmato, era la sua bambola.
Un corpo perfetto con un'anima di poco spessore, ingenua, frivola,
pronta a farsi soggiogare da
adulazioni, carezze, sussurri all'orecchio.
Dorian sembrava l'essere perfetto per eccellenza, eppure era quanto di
più incompleto ci fosse:
un involucro vuoto, privo di volontà propria, ammaestrato
con arte e fatto apparire come il più
peccaminoso e angelico gentleman di tutta Londra, per non dire di tutta
l'Inghilterra.
E Henry Wotton era sempre più abituato a vederlo come merce
sua: lui l'aveva reso tale, riempito
di buone battute di spirito, ciniche e nichiliste, proprio come piaceva
al lord inglese.
Sì, Dorian Gray era l'essere imperfetto per eccellenza, una
marionetta in mano ad un
marionettista cieco e sordo, che s'impuntava nel dissacrare il mondo
che lo circondava facendolo
crollare letteralmente in pezzi, l'unico modo che aveva per vendicarsi
su una realtà che non era
mai riuscito a dominare.
Disprezzare la vita senza agire per migliorare ciò che
criticava, questo era il suo passatempo,
l'occupazione più sterile che un uomo potesse mai trovare:
Henry Wotton era tanto incompleto
quanto Dorian.
Se Basil non fosse stato un brav'uomo avrebbe riso di gusto per quella
situazione, ma al pittore
stavano troppo a cuore l'angelico Dorian, quella bambola rotta, e il
cinico Henry, quel pazzo che
rifiutava la vita non sapendola vivere.
Quante orecchie e quante anime riuscivano ad ammaliare quei due,
durante i ricevimenti e i
festini londinesi, quanto brillava Dorian della luce riflessa
dell'altro e quanto ci prendeva gusto
lord Wotton ad insultare coloro che provavano emozioni vere, quelle
emozioni che a lui erano
completamente recluse.
Dorian ogni tanto crollava, correva da Henry, supplicava un'ulteriore
dose di quel cinismo
ammorbante che gli permetteva di vivere in balia del piacere per
qualche tempo, ripristinando
le sue assurde convinzioni e mettendo a tacere la coscienza.
Henry, d'altra parte, non crollava mai: Basil lo guardava, sempre
più in apprensione, sperando
che un giorno o l'altro il lord avrebbe creato una crepa nella sua
corazza di freddezza
permettendogli di aiutarlo.
Ma Henry e Dorian impedivano in ogni modo al pittore di aiutarli: il
ragazzo non lo riteneva
all'altezza dell'altro, che dal canto suo si nutriva solo di sterili
menzogne e giri di parole.
Due ubriachi che barcollando si reggono l'uno all'altro mentre
continuano a sprofondare nel
loro mare di bugie e piaceri.
Due persone che, per quanto ai più apparissero perfetti ed
irraggiungibili, erano imperfetti,
incompleti, degli specchi rotti che danno un'immagine deforme e priva
di ogni controllo.
"Henry, spero che tu ti sia reso conto che tu e Dorian siete quanto di
meno perfetto esista
a questo mondo..." borbotta stanco Basil, lanciando un'occhiata
impaziente e sofferente
all'amico.
"Mio caro Basil, la perfezione è quanto di più
noioso possa esserci."
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