Personaggi:
Remus/Sirius, Remus Lupin
Genere:
Romantico, Triste, Drammatico.
Rating:
Giallo (PG)
Avvertimenti:
Slash, ten flashfic.
Disclaimer:
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
J.K. Rowling. Questa storia è stata scritta senza alcuno
scopo di lucro.
Note:
Scritta secondo le regole:
1.Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2.Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di
riproduzione casuale e fai partire.
3.Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta
andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la
drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando
finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata
è la tua drabble.
4.Scrivine 10, poi pubblicale.
Non sono sparita, solo molto incostante /0/ Ecco qualche altra nuova fic. Questa è vagamente più recente, infatti è diversa. XD Pian piano arriverò alle
fic attuali. XD Sono rimasta disorientata dalla varietà del
contenuto di iTunes, davvero. Tutta la musica italiana che ascoltavo
secoli fa /0/ Comunque, amo tutte queste canzoni, ascoltatele /0/ E
spero apprezziate anche le fic, eh. XD Enjoy **
Reminds me that it's killing time
on this Fatefull Day.
Welcome to the jungle
[Welcome to the jungle -
Guns N' Roses]
Remus aveva sempre amato la quiete ed il silenzio e la
riflessività - ed aveva sempre badato a trattenere dentro di
se' ogni impulso che uscisse dall'equilibrio. Era più
semplice.
Questo fino a quando Sirius non era entrato nella sua vita.
Senza chiedere il permesso - non era qualcosa che Sirius potesse fare,
d'altronde, chiedere in generale - senza porsi i normali problemi che
un ragazzino si dovrebbe porre di fronte ad un bambino con degli occhi
da uomo che sembra evitare di sorridere troppo.
Remus non ha idea di come si possa essere adeguato - di come
l'equilibrio, in qualche modo, si sia ristabilito intorno a loro con
dei limiti del tutto diversi, che se qualcuno riuscisse a definire
sarebbero spezzati subito dopo - quando si parla di Sirius non se ne
può fare a meno - ma che sembrano non cedere.
Così quando le loro labbra si scontrano, Remus immagina che
questo sia solo l'ennesimo limite che dovrà ristabilire.
Dopo.
Come back to me awhile,
change your style again
[Taste in Men - Placebo]
Chi sei?
La domanda gli sorge alle labbra senza che lui abbia una motivazione
valida per pensarla.
E' solo qualcosa dell'illogicità generale del fatto di
guardare Sirius - il suo migliore amico da cinque anni, Sirius Black,
che adesso è diventato il protagonista di un qualcosa che
non sa spiegarsi - che dorme.
In questo frangente, può anche pensare qualcosa di privo di
senso.
Non ha senso in se' il suo comportamento.
E' qualcosa di tutta la sua figura che è sempre stato
sfuggente e completamente incomprensibile, il modo di spezzare ogni
regola e confine e non lasciarsi imbrigliare nemmeno quel tanto da
permettergli di capirlo
davvero.
E mentre riflette su questo, Remus si ritrova a pensare che Sirius non
ha mai avuto una relazione seria, prima.
E non sa se questo sia così da lui - o se
invece non lo sia affatto.
Si alza di scatto ed esce dalla stanza.
You don't care if it's
wrong or if it's right
[Roxanne - Sting]
Con un leggero graffiare che risuona nel silenzio inaspettato, il
grammofono passa alla canzone successiva, e la melodia lenta e quasi romantica invade
il silenzio.
Remus può sentire Sirius inarcare un sopracciglio in quel
suo modo - proprio da purosangue, nonostante non abbia nessuna
intenzione di dirglielo - anche senza guardarlo.
"E questa, Moony? Ma che musica ascolti?"
Lui si stringe nelle spalle e spera di poter non rispondere. Non
davvero, in realtà. Sirius lo punzecchia con una mano,
finendogli per metà addosso e costringendolo a incontrare i
suoi occhi.
"E' jazz. Mi piace."
Il mormorio si perde nei loro visi improvvisamente vicini - e Sirius
sembra rifletterci un attimo, leccandosi le labbra. Gli occhi di Remus
seguono il movimento.
"E' molto...", dice, prima di avvicinarsi e completare la frase sulle
sue labbra, "sensuale."
E Remus lo afferra per i capelli e lo bacia.
Piccola città
- con gli occhi aperti a metà
[Piccola città
eterna - Ligabue]
La notte ha qualcosa di magico - ed è impossibile dirlo in
altro modo, in un modo che sia più simile a dei ragazzi di
diciassette anni che non vogliono crescere - e la luna è
solo una falce innocente, stasera.
Remus sorride, pensando che non sa quando, di preciso, le loro
escursioni notturne hanno smesso di essere solo dettate dalla Luna
Piena - oppure, forse, sorride e basta.
"Beh? Non dirmi che sei sbronzo anche tu, Rem?" Pete ha una voce fin
troppo biascicante, ed è certo di essere lui a doversene
occupare. Guarda le burrobirre che gli altri tengono in mano, tentando
di disapprovare, come gli compete.
Prima di poter rispondere, la risata canina di Sirius, forte e aspra,
invade la notte, e sente un suo braccio intorno alle spalle, mentre gli
si butta per metà addosso.
"Oh no! Moony è sempre lucido. E' insopportabile, che possa
bere più di tutti noi messi insieme e non ne approfitti!"
Remus scuote la testa, e dice: "Ma lo spettacolo così
è molto più divertente." E Sirius ride di nuovo,
prima di posare la testa sulla sua spalla, il naso contro il suo collo,
provocandogli un brivido.
Remus pensa, insensatamente, che durerà per sempre.
{Ramengo con la luna
piena va sui tetti
dice che e' per sentirsi
piu' vicino a Dio
balla su case di
prudenza e conti fatti
se ripassate fra cent'anni ci trovate sempre qua.}
C'è chi dice No
[C'è chi dice
no - Vasco Rossi]
Ed è assolutamente ovvio che Sirius si sia buttato negli
eventi, quando è finita la scuola. Remus lo conosce in un
modo istintivo che non riesce quasi a concepire, a volte, e sa che lo
sconcerto e la confusione di trovarsi di fronte ad un mondo dove
c'è la Guerra, dove le concezioni di umanità si
sono capovolte, dove si trovano a incontrare il dolore ogni giorno, sa
che tutto quello è stato subito spazzato via da Sirius. Lui
non vuole affrontare la confusione - è qualcosa che non ha
mai voluto affrontare. Si è semplicemente gettato negli
eventi, evitando la cosa, pur non essendo affatto preparato, anche se
nessuno richiedeva questo da lui. D'altronde lui non è mai
stato capace di far finta di niente.
A volte, pensa che preferirebbe che Sirius non avesse tutto questo
incosciente coraggio Grifondoro.
Solo che poi vede qualcosa, e sente qualche nuova notizia e non
può chiudere gli occhi - non può nemmeno desiderarlo - e
anche lui agisce per la contro-offensiva, con questo Ordine che si
è appena formato e sembra fatto solo da un paio di persone
che cercano di fare qualcosa sapendo bene o male nulla - ma con
più quiete, solo perché lui e Sirius sono sempre
stati diversi.
E non capisce perché in questo momento, in cui sono tutti
uniti contro Voldemort, d'improvviso lo senta più distante
che mai.
Sempre in cerca di Utopia
[A che servono gli dei -
Rossana Casale]
In quella confusione miserabile Remus vorrebbe solo smettere di
pensare.
Nessuno di loro è mai stato pronto a niente di simile.
Nessuno può essere pronto a qualcosa di simile.
Si alza dal letto cercando di fare meno rumore possibile, lanciando uno
sguardo all'altro, e va nella piccola cucina del loro appartamento.
Non riesce a chiudere gli occhi. E' sempre sull'attenti, in quella
specie di costante guardia nella quale si è trovato a
vivere, senza esserselo aspettato a sufficienza.
Improvvisamente, tutto quel dolore e rancore soffocato sembra essere
divenuto la quotidianità, e la semplice pace serena che si
erano prospettati - che qualunque diciassettenne, con amori e paure che
sembrano ancora da bambini, si immagina - sembra una semplice utopia.
Eppure deve trovare qualcosa per andare avanti comunque.
Anche attraverso quell'ansia che lo rende teso e nervoso.
Sospira e si stropiccia gli occhi, senza sapere che, nella stanza
accanto, quel qualcosa ha appena aperto gli occhi.
{E la pace che non
c'è
ognuno deve coltivarla
in se
e questa è
l'attualità
l'ingiustizia del potere
e del dolore}
To say goodbye
[Song to say goodbye -
Placebo]
Remus gli ha detto addio.
Nel momento nel quale una singola parola - traditore -
qualcosa che è del tutto incomprensibile, lo ha ferito nel
profondo del cuore, lui gli ha detto addio.
Odia così tanto Sirius che crede di non poter provare un
sentimento simile. Il suo cuore potrebbe scoppiarne, tanto è
già pieno di dolore e perdita, e lo spazio per l'odio
è poco.
Ha versato così tante lacrime al solo ricordo della sua voce
che teme di non riuscire a odiarlo.
Ma gli ha detto addio.
In un impulsivo, sciocco rituale, nel bruciare le loro foto, lui gli ha
detto addio.
Non ha importanza che tutto quello sia privo di senso - traditore,
impossibile, inaccettabile - non può rifiutarlo.
Lo odia così tanto e vuole dirgli addio, adesso.
Così la smetterà di illudersi che possa tornare.
{You were Mother
Nature’s son,
someone to whom I could
relate,
your needle and your
damage done,
remains a sordid
twist of fate.}
Senti che fuori piove
[Sally - Vasco Rossi e
Fiorella Mannoia]
Un'ombra di qualcuno cammina per strada e non sembra nemmeno riuscire
ad abbassare lo sguardo. Due occhi d'ambra scorrono sulla gente,
ciechi. Potrebbe chiuderli, ora. Ma non lo fa. Preferisce rimanere
nell'azione incompiuta.
Senti la pioggia, Moony.
La senti? Senti che bel rumore...
Così permette a se stesso di non perdersi. I ricordi
vorrebbero tornare a smuoverlo, ma è come se fossero
soffocati. E' l'unico modo che ha trovato per andare avanti. Soffocare
se stesso.
Forse è stata una punizione per loro, forse. Non
lo aveva mai pensato prima, ma non ha più idea di cosa debba
essere, questo. Forse è stata colpa sua. E' sempre stato sbagliato.
Remus torna a lasciare scorrere i propri occhi - vuoti - sulla strada.
Si chiede vagamente quando sarà costretto a svegliarsi.
The best of us can find
happiness in misery
[I don't care - Fall Out
Boy]
A volte i sensi di colpa sono più forti di ogni altra cosa,
ma ogni volta Remus - con tenace testardaggine Grifondoro - si limita a
spingerli nella parte della sua mente dove archivia i pensieri molesti,
quelli troppo dolorosi per essere affrontati al momento. E cerca di
pensare che il passato è passato.
Che sciocchezza.
Come se tu potessi mai
dimenticare, Moony.
Ed essere l'ultimo è l'unico modo per tentare di dimenticare
tutto quello che può fargli ancora male, quando
semplicemente guarda Ninfadora e pensa che c'è qualcosa di
ingiusto in tutto quello.
Ma è la guerra. E' stata l'inizio, è tutto
ciò che c'è di sbagliato e che li ferisce e si
porta via delle vite ogni giorno, e lui non riesce a concepire di
rimanere lì senza poter dare un po' d'amore a qualcuno.
Da solo e dannato, come
dovrebbe essere.
Ma non ci riesce.
Vuole che almeno lei sorrida con il cuore.
See you at the bitter end
[The Bitter End - Placebo]
Quando improvvisamente il gelo che aveva tentato di conquistarlo
è sceso su di lui - è bastato un attimo,
l'istante che impiega un corpo a cadere - in modo aggraziato,
sì, aggraziato
- lui non ha potuto arrendersi.
Nonostante il dolore fosse ormai troppo per poterlo sopportare da solo
- è dovuto andare avanti. E' abituato ad andare avanti in
ogni caso - ed ignorare la vita che passa, ed ogni respiro
più doloroso quando i ricordi sopraggiungevano.
Solo i ricordi. Da soli bastavano a ferire più degli
incantesimi - perché non c'era una ferita da guarire,
nessuno squarcio da poter sanare.
Ma la guerra - ed il ricordo di tutto ciò che era valso -
non gli ha permesso di crollare.
Ha sacrificato tutte le sue lacrime, per questo momento.
La battaglia finale è densa di ogni significato - ma non
sembra importante.
Si ferma.
Per un istante, Remus dimentica ogni cosa, e rimane immobile,
permettendosi di ricordare.
Poi, apre gli occhi, e si getta nella battaglia, con il cuore leggero
di un'ultima decisione.
Finalmente potrà rivederlo.
{Reminds me of the second time
that I followed you home
You shower me with
lullabies
As you're walking away
Reminds me that it's
killing time
On this fatefull day
See you at the bitter
end}
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