Promises Undone

di Fede_Wanderer
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Promises Undone

Finlandia, 1995

 “In sleep he sang to me…”
La voce della ragazza risuonò nella stanza.
“In dreams he came…” Esitante, lanciò un’occhiata al suo migliore amico; lui le sorrise, raggiante.
“Sei fantastica, Tarja”. Lei ricambiò il sorriso, continuando a cantare. “That voice which calls to me and speaks my name…”
Senza un errore, la canzone continuava, perfetta, quasi fosse un angelo a cantarla. “And do I dream again, for now I find…”
L’amico le fece segno di stare zitta, e, coprendosi metà del volto con la mano, le sussurrò: “The Phantom of the Opera is there, inside your mind… E tu dopo un’esibizione così dubiti delle tue capacità vocali? Sei stata bravissima, Tarja! Sai, ti meriteresti di cantarla su un palco, in questo istante. Il tuo regalo per i diciotto anni”. Lei ridacchiò. “Io? Cantante? Da sola, davanti a tutta quella gente? Tu sei pazzo, Tuomas. Te lo scordi”.
“E se non fossi da sola? Se fosse una band? Posso scrivere i testi, per esempio”.  Lei scoppiò a ridere. “Sì, immagino, parole incomprensibili una dopo l’altra, come nell’ultimo tema, vero? Nessuno capirebbe niente” Il ragazzo si finse offeso. “L’ultimo tema era geniale, è la prof che ha un’ameba al posto del cervello e non mi comprende. E non ridere!” “Va bene, va bene, non rido”. Finita la frase, scoppiò a ridere di nuovo. “Oddio, scusa, è che tutti faticano a comprenderti a volte, saremmo tutti delle amebe?” “Lasciamo perdere. Allora, per la band? Dico sul serio… Insomma, troviamo qualche altro membro ed è fatta!”
Lei esitò un attimo prima di rispondere. “Va bene. Però mi devi promettere una cosa… Che anche se non faremo successo – e noi non faremo successo, me lo sento. Insomma, chi sentirebbe mai due pazzi finlandesi?  -, anche se la band dovesse sciogliersi, anche se.. anche se succedesse qualsiasi cosa.. Non lasciarmi sola”. Tuomas le sorrise e la abbracciò. “Non ti lascerò mai sola, Tarja. Mai. Te lo prometto”.

Dieci anni dopo
Tuomas concluse la lettera, con uno squarcio nel cuore.
Esitò un attimo, poi riprese la penna in mano e scrisse un’ultima riga.
“P.S. Perdonami se ho infranto una promessa”.
Scosse la testa e cancellò l’ultima frase. La Tarja a cui aveva fatto quella promessa non c’era più da troppo tempo.









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