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...Chi sono io?...
Chi
di voi si è fatto mai questa domanda,trovandosi faccia a faccia con la
propia immagine allo specchio?Io
personalmente me la sono posta e sono arrivato a una conclusione.Non so
cosa sono davvero.Ho cominciato a fare queste riflessioni almeno da un
mese,da quando si e trasferita qui a Foks una nuova ragazza ,mio padre
mi avvisò del suo arrivo e mi preparai per dargli il benvenuto come
buon vicino che si rispetti .Non me la scorderò mai ,scese da quella
punto metallizzata come la persona più goffa che mi sia mai trovato
dinanzi...
<<Ma che freddo cavolo!>> urlò lamentadosi
,mi avvicinai con passo lento <<Ciao sei nuova di qui
vero? io sono Jacob Black sono il tuo vicino di casa>> ci
stringemmo la mano e mi fisso per qualche minuto come se si fosse
incantata <<oh ciao piacere! io mi chiamo Caroline spero
di
trovarmi bene in questo posto pieno di umidità...>> si
toccava i ricci che gli scendevano sulle spalle e lanciandoli dietro
alle spalle con fare violento sbuffò <<non prenderla male
il tuo trasferimento qui è un posto interessante
dopotutto>> sorrisi davanti alla sua faccia buffa che
fece
<<bhe se a te piacciono le immense steppe e i boschi
pieni di muschi....si ovvio e il luogo ideale...>>
<<ti ci porto a farci un giro se vuoi,posso aiutarti a
mettere i bagagli in casa? >> gli scintillarono gli occhi
<<oh! si grazie sai sono abbastanza
pesanti...>>
<<per l'amor del cielo guai se ti spezzi un unghia eh?
>> la stuzzicai ironico ma piuttosto irritata
alzò il sopracciglio <<no anzi poteva andar a
finire che squartavo tutto >>e finalmente ci mettemmo a
lavoro.Dopo aver sistemato tutto nella sua stanza rimase a
fissare le pareti rosee ,gettò l'occhio sulla scrivania con dei vecchi
libri sopra e si girò verso la piccola finestra con i vetri appannati
dalla nebbia
<<cosa c'è? >> le toccai la
spalla ma era come incantata -ho impressione che abbia malinconia della
sua vecchia casa- ritornai a batterla sulla spalla e
finalmente dopo un pò si degnò di girarsi <<no
niente Jacob,riflettevo un pò ma sto bene allora quando si fa questa
gita?>> mi sorrise cercando di essere convincente ,ma non
sono il tipo che ficca il naso nei affari altrui per cui restai
impassibile.L'accompagnai nel bosco a vedere gli stagni e tutte le
specie di alberi che c'erano scrutammo tutte le tane delle volpi e gli
mostrai tutti gli uccelli che volavano in cielo.La sera eravamo così
stanchi che andammo di corsa a dormire.Il giorno dopo la vidi che uscì
di casa pronta per andare a scuola e allora mi affacciai
<<buongiorno,bella giornata non trovi?>>
<<scherzi? fà un freddo cane e non ho un veicolo con cui
andare a scuola!come ci vado io 5 chilometri a piedi non me li
faccio>> rimasi avvilito da quella scarica di adrenalina
e dopo un pò di silenzio risposì <<aspettami lì ti
accompango io>> mi vestii in fretta e scesi le scale in
una velocità strabiliante e la raggiunsi fuori al cortile
<<eccomi vieni ti do io un passaggio tu vai alla foks
high school?>>
<<pultroppo...>> presi la macchina dal
garage e mi misi davanti al volante
<<bell'aggeggio>> aggiunse dopo aver
annusato un pò l'aria e aver toccato i sedili
<<sembri un cane...>> sorrisi
<<io adoro i cani >>
<<io adoro i motori >> mi fissò stupefatta
<<lavoro sporco...hei sto facendo tardi vuoi accendere?
>> misi in moto la macchina e l'accompagnai davanti alla
scuola,vedevo tutti gli studenti che la studiavano con lo sguardo ed
inciampò anche sulle scale.C'era un altro modo migliore i iniziare la
scuola?
La mia giornata invece era monotona,sto con i miei fratelli a prendermi
a botte oppure sistemo macchine e motorini e verso l'ora di pranzo ci
alleniamo un pò sottoforma di licantropi e dopo andiamo a cenare...di
solito saltiamo il pranzo.Però quel giorno nessun allenamento ,i miei
fratelli erano occupati e io ero sul mio letto a fissare il
vuoto.Bloccò le mie riflessioni il campanello che suonava,mi alzai di
scatto e con il batticuore andai ad aprire
<<bubu settete!>> era una voce
squillante chi non la riconoscerebbe?gli aprii la porta e dopo mi
accorsi che ero senza maglietta
<<ehm...disturbavo?>> mi domandò impacciata
<<nono non disturbi ero un pò sul letto a pensare dove
trovare dei pezzi per la mia moto >> mi strattonò per il
braccio
<<so io dove prenderli!>>
<<dici sul serio? che ne dici andiamo a
prenderli?>>
<<si! non mi ero accorta che avevi un
tatuaggio..>>
<<ah bhe carino no? >>
<<non vado pazza per i tatuaggi
sinceramente>>
rimasi muto e la seguii a casa sua aprì la porta dello scantinato
<<di qui ci sono dei pezzi di ricambio,anzi tantissimi
pezzi di ricambio>>
<<benissimo sarai la mia assistente
allora>>
sgranò gli occhi <<ma io non so distinguere la moto da un
motorino!>>
FINE PRIMO CAPITOLO
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