PRIMO
GIORNO DI SCUOLA.
Ino Yamanaka, anche detta Il Giglio, entrò spavalda e
padrona dal cancello della scuola.
Guardò male due secondine che erano all’interno
del cortile e che, sotto lo
sguardo di fuoco della ragazza, si apprestarono subito ad uscire. Il Giglio era il capo delle Flo, il
gruppo di ragazze “in” che dominava sulla Konoha
High School; e bene o male tutta
la scuola era ai suoi piedi: dettava ordini e regole ed era rispettata
da
tutti.
Velocemente si diresse
verso il muretto delle Flo, saltò su
con agilità degna di un’atleta e getto la sua
Camel Light con un lancio
perfetto che andò a posarsi ai piedi di Temari no Sabaku,
altra componente del
gruppo e che ora la guardava con due occhi cerchiati seppur nascosti dal trucco perfetto.
“Hei Tem. Devi
ancora riprenderti dalla balla di ieri sera?”
rise, apostrofandola Ino.
“Ino..
zitta!”Decisamente la voce da morta ne testimoniava
lo stato catatonico.
“Dov’è
Karin? Fra cinque minuti suona la campana di inizio
anno e dobbiamo esaminare le nuove
“reclute”!” piagnucolando si
appoggiò alla
spalle dell’amica.
Tutti gli anni
all’inizio dell’anno le Flo avevano il
compito di guardare e esaminare i nuovi studenti di prima e i nuovi
arrivati.
Ed era per questo che nessuno entrava dal cancello prima di loro.
Trafelata, ma comunque
elegante, arrivò anche Karin.
Erano belle, le Flo, non
c’è che dire; Ino era la classica
bellezza: bionda e occhi azzurri, fisico da modella e temperamento
impulsivo;
Temari possedeva quella bellezza selvaggia e indomabile che intimoriva
e al
contempo incantava, mentre Karin era bella, ma non nel modo
tradizionale..
semplicemente colpiva, con i lunghi capelli rossi come il fuoco e gli
occhi
scuri celati da un paio di occhiali che le davano un’aria
intellettuale che
poco si sposavano con la reale sagacità e ferocia del suo
carattere.
“Sempre in
ritardo te!”
Temari in modalità
“post-ubriacatura” era davvero insopportabile.
“Ma taci
teppista! Quanti te ne sei portati a letto ieri
sera?!” Karin, se voleva, ti sapeva uccidere a parole.
“Cosa stai
insinuando?” l’altra alzò la voce per
sovrastare
il baccano della campanella.
“Tappatevi
quella boccaccia, inizia il nostro compito!”
Se il Giglio parlava
bisogna ascoltarlo, sempre e comunque..
era la prima regola non convenzionata della Konoha High School, e cosi
le altre
smisero subito di litigare.
“Temari allora
sei riuscita a informarti?”
“Certo, ieri
sera sono riuscita a strappare il registro dei
nuovi arrivati dall’ ex-rappresentate di istituto,
naturalmente grazie a tutto
il mio charme” Prese a sventolare un quaderno nero, lanciando
un’aria di sfida
alla rossa.
“Perfetto
Tem.”
Gli studenti iniziarono a
riversarsi nel cortile, e tutti
salutarono rispettosamente le Flo.
“Guardate la
Hyuuga. A messo su due tette cosi, e dire che a
giugno dell’anno scorso era ancora una bambina
timida.” Karin, da sempre
invidiosa delle tette altrui, subito notò la moretta
dall’incarnato pallido e
le fece segno di avvicinarsi mentre sussurrava alle altre:
“vediamo se con le
tette è aumentata pure la sua timidezza.”
“Hei Hyuuga.
Come stai? Ti vedo bene..” sorrise Karin, con
un sorriso volto a metterla in imbarazzo.
“B-bene, voi?
Co.. comunque graz-ie.” Ino sorrise, di certo
era ancora timida come l’anno scorso e non offriva niente che
potesse
concederle le grazie del Giglio. “Bene.. ora sciò,
via!” e le fece segno di
allontanarsi, mentre la mora abbassava il capo tornando nella marmaglia
di
gente.
“Karin, te
l’ha mai detto nessuno che sei una stronza?” Tem
tornò alla carica.
“Si in tanti. Ma
almeno io non sono stata espulsa da
quattordici scuole.” Il sorriso che le allargo il volto fu
più o meno una
mazzata all’ego della biondina che ora la guardava omicida.
“Vuoi
partecipare in prima persona alla mia quindicesima
espulsoria?”
“Tem.. azzardati
e ti sbatto fuori dalle Flo.” Ino non era
decisamente di buon umore quel giorno. “Piuttosto dimmi chi
è quella con i
capelli rosa.”
Ino stava indicando una
ragazza che spiccava tra la folla
per i capelli rosa e gli occhi verdi, era una nuova arrivata di sicuro.
Le
altre due la guardarono, scoppiando bellamente a ridere: insomma chi
mai poteva
colorarsi i capelli di quel colore?! Tem, con le lacrime agli occhi dal
ridere,
iniziò a sfogliare il libricino alla ricerca della sua foto,
e infine la trovo.
“Allora: si
chiama Sakura Haruno. Ha la tua stessa età, Ino,
e viene da un’altra regione, era la più brava
della sua scuola e vive nella via
qua dietro.”
“Mmm..
interessante!” Ino pregustava già sentore di
“nuova
vittima delle Flo”
Stava per chiamarla li a
farci due chiacchiere, quando suonò
la campanella e le Flo si divisero.. ognuna nella sua classe.
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“Ragazzi. Non
sedetevi, rimanete per un attimo in piedi.” A
parlare era stato il professore della prima ora.
Non si può dire
che il professor Hatake fosse brutto, anzi;
aveva capelli stranamente argentei per la sua giovane età ma
gli donavano
parecchio. Aveva stupito tutti il primo giorno di scuola della prima
superiore
affermando di voler essere chiamato per nome: “prof.
Kakashi” era il suo motto
e la sua regola. Ma nonostante le sue stranezze era davvero un ottimo
insegnate.
“Dato che
l’anno scorso ci avete fatto penare per la
questione dei posti, abbiamo deciso che quest’anno li avremmo
scelti noi
professori la disposizione dei banchi e cosi.. ecco qua la nuova
disposizione scelta
e approvata dal Consiglio di Classe!”
Le proteste degli
studenti, aspre e urlate, furono subito
zittite dall’unico occhio visibile del professor Kakashi.
“E’
inutile che vi lamentiate.. l’avete voluto voi. Allora
iniziamo.. Sakura Haruno e Sasuke Uchiha sarete in ultima fila vicino
alla
finestra”
La rosa e il moro si
accomodarono, lei con un sorriso che
avrebbe illuminato la notte e lui, bè.. con la solita
espressione indifferente
stampata in viso.
“Dopo, sempre in
ultima fila, abbiamo
Kiba e Sabaku no Gaara”
Kiba era un ragazzo
estroverso e strafottente, che aveva la
dote della sincerità: ti sbatteva in faccia tutto quello che
pensava, senza
preoccuparsi.
Gaara invece era il
fratello di Temari. Come a lei i soldi
gli uscivano dalle orecchie ed era famoso per la sua
irritabilità e per la sua
poca pazienza: come non detto quel giorno aveva un occhio nero e un
taglio sul
sopracciglio sinistro.
“.. mentre
vicino a loro. “ continuò il professore
“abbiamo
Yamanaka e Nara.”
Subito Ino fece scattare
la mano in alto.
“No, mi scusi
prof. Kakashi” il disgusto dipinto in volto
“ma stare in banco con un nerd mi rovina la
reputazione!”
“Tranquilla
Yamanaka. Sarà un piacere ignorarti!” e si
sedette mentre lei, sempre disgustata e ora pure arrabbiata, prendeva
la sedia
e la spostava il più lontano possibile dal suo nuovo
compagno di banco.
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Ora
di pranzo.
La mensa era il luogo per
eccellenza della gerarchia sociale
di cui l’istituto “vantava”.
Al centro esatto della
mensa vi era, naturalmente, il tavolo
delle Flo; a pochi era permesso di pranzare li, passava di mano in mano
alle
discendenti delle Flo, senza che nessuno che non fosse
“in” e riconosciuto come
tale dal Giglio vi si potesse sedersi.
Temari,
attraversò la mensa e si sedette impaziente al
tavolo, sbattendo il vassoio sul freddo legno.
“Ragazze! Ho una
notizia bella e una brutta. Quale volete
sentire prima?”
“Quella
brutta” dissero unisono Ino e Karin, ridendo.
“Allora…
la Disco Lips quest’anno non ci fa affittare la sala perché
questo sabato fanno l’apertura.”
Alzò gli occhi al cielo. “Però, mi
è venuta un’idea… mio padre non vive
più con
noi, dato che ora sono maggiorenne ha colto l’occasione per
defilarsi e
lasciare me a controllare Gaara e Kankuro, quindi villa Sabaku
è tutta per noi!”
“Woo! Per una
volta la fai giusta Tem!” esultò
Karin.
“Perfetto
Tem.” Approvò invece Ino.
Detto questo Karin
spostò il suo vassoio e salì in piedi sul
tavolo.
“Ascoltate
gente. Sabato sera ci sarà l’annuale
“Party di
inizio anno”. Non tutti saranno invitati ma se voi sarete tra
i fortunati
troverete l’invito nel vostro armadietto entro
giovedì, quindi non prendete
impegni!” Finì il suo discorso con un sorriso e si
risedette tranquilla.
Proprio in quel momento
Ino incrociò lo sguardo di
Shikamaru, che guardandola negli occhi sbuffò e poso,
annoiato, la testa sul tavolo.
Nessuna della parole di Karin era arrivate alle sue orecchie.. o
meglio, se ne
fregava altamente. No, quel ragazzino non poteva passarla liscia, Ino
si
ripromise che lo avrebbe fatto piangere, implorando perdono: nessuno
prendeva
per il culo le Flo.
SPAZIO AUTRICE.
Si, lo so di fan fiction
scolastiche
su Naruto ce ne sono a frotte.
Ma spero che questa sia
originale e diversa dalle altre, e che vi abbiamo un minimo
incuriosito.
Bè
insomma… seguitela!
A e, inutile dirlo, i
commenti
sono MOLTO graditi.
Eiko.
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