I'd Love To Hate You

di Gondolin
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I'd Love To Hate You
Fandom:
La promessa dell'assassino
Rating: PG
Personaggi: Nikolai Luzhin/Kirill
Disclaimer: Niente di quanto descritto mi appartiene, non ci guadagno niente e anzi ne perdo in sanità mentale.
Link alla tabella: I'd Love To Hate You (Set Bemolle) @ [info]settenote

Capitolo
Conteggio parole: 330
Canzone: Vodka - Korpiklaani [testo] [musica]

Asciugarti le lacrime con la neve

Kirill aveva sempre avuto paura, anche se non l'avrebbe mai ammesso.
Nemmeno quando, bambino, si ritrovava a piangere a letto, solo, in una stanza troppo grande e troppo buia, in una terra troppo straniera dalla lingua troppo difficile, nemmeno allora aveva mai cercato conforto, per il pudore che gli serrava le labbra e gli faceva mordere il cuscino pur di non essere udito. Piangere era una debolezza. La paura era una debolezza. Kirill avrebbe voluto liberarsene, ma non sapeva come.
Finché un giorno non trovò per caso le chiavi della cantina del ristorante, luogo che gli era sempre stato precluso. Come ogni ragazzino che si rispetti, per prima cosa era corso alla conquista di quel regno proibito, la testa già piena di ribellione e adolescenza, il cuore ancora ricolmo di favole di principi e portali incantati.
Laggiù aveva incontrato, tra le mille casse, una che conteneva bottiglie trasparenti. Sulle prime gli erano sembrate addirittura vuote, ma poi, sollevandone una, si era accorto del loro contenuto puro e cristallino; gli erano sembrate piene di ghiaccio disciolto, prezioso, come quello della sua Russia. Gli ricordò gli inverni gravidi di neve bianchissima. Lì in America non nevicava quasi mai, e quando lo faceva pochi tristi fiocchi andavano a formare fanghiglia ai bordi delle strade.
Kirill aprì la bottiglia quasi per gioco, e si saziò del ghiaccio disciolto fino a sentirsi male.
E lo rifece ancora, e ancora, finché non poté più farne a meno, fino a desiderare di svanirci dentro, in quella tempesta di neve.

Vodka, wipes away your tears,
Vodka, removes your fears!
Anni dopo scoprì qualcosa, o meglio qualcuno, in grado di scaldarlo e asciugargli le lacrime persino meglio dell'inverno in bottiglia.
Forse allora era già troppo tardi, ma certo le mani tatuate di Nikolai avevano un ghiaccio tutto loro, bollente e calmissimo contro il quale la tempesta che era diventato Kirill amava infrangersi, per poi cercare in ogni modo di strappargli uno dei suoi rarissimi sorrisi, preziosi come aurore boreali.
And you will feel awesome!




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