[Perché
la vita è piena di colori.
Perché la
vita non è tutta NERA
o tutta BIANCA,
ma è piena di sfumature diverse.
Ma
chissà
perché, la vita degli altri ci appare sempre migliore della
nostra.]
>We belong to the sea
[Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter tornare a quel momento.
Quel momento di sette anni fa.]
Era
lì, a guardare il mare, forse aspettandosi qualche cosa.
Forse
aspettando che qualcosa cambiasse.
Forse aspettando che qualcuno
tornasse.
Ma quel qualcuno non tornava.
Ma la cosa frustante è che non aveva la minima idea se
sarebbe mai tornata.
L'aveva vista l'ultima volta andarsene su quel maledetto traghetto.
Non l'aveva salutata.
Non l'aveva abbracciata.
Non l'aveva rassicurata.
L'aveva abbandonata.
Da quel momento, il suo mondo era diventato nero, completamente nero.
Non vedeva nemmeno uno spiraglio di luce, una speranza remota che tutto
potesse tornare come prima.
Ma, alla fine, il suo pessimismo era stato premiato.
[Avrebbe
dato qualsiasi cosa per poter tornare a quel momento.
Quel momento di sette anni fa.]
Sapeva che
non andava a genio a suo padre, ma non permettergli nemmeno di
salutarlo era stato eccessivo.
Da quando aveva conosciuto Jimmy, il suo mondo si era colorato di rosa.
Qualcosa le aveva riacceso quello che pensava ormai morto da tempo.
Una luce si era accesa nella sua vita, inondandola.
Una luce che però era destinata a spegnersi molto presto.
[Non
avrebbe mai pensato che si potesse arrivare a tanto.]
Il suo
immenso pessimismo era stato premiato con il suo ritorno.
Ma per un momento pensò che forse non sarebbe bastato.
[Pensava
che rivederlo avrebbe cambiato qualcosa.
Ma non era stato così.]
Rivedere
quel posto orrendo, dove sua madre fu uccisa, le fece venire in mente
che la cattiveria umana non ha limiti.
Se
la cattiveria viene considerata come il colore nero, e la
bontà con il colore bianco, quell'uomo doveva essere
più che nero.
Non
aveva mai creduto che al mondo potessero esistere degli esseri umani
così malvagi.
Sapeva
che erano esistiti i santi, persone pure senza peccati. Anche se non ci
aveva mai creduto molto.
Ma
non pensava che ci fossero anche le persone esattamente all'opposto.
Lei
si era sempre reputata una ragazza ragionevole, quelle che la gente
definisce grigie.
Ma
lei stessa non ci aveva mai creduto.
Erano
lì, a guardare il mare, aspettandosi qualcosa.
Quella
situazione era assurda.
C'era
un pazzo criminale che si divertiva a uccidere le persone, eppure in
quell'occasione si era rifatto vivo uno spiraglio di luce.
Uno
spiraglio che inondava la loro vita di una debole speranza.
Una
speranza davvero sperata e desiderata.
Speranza
che tutto ricominciasse nonostante quella tetra atmosfera.
Perché,
si sa, l'amore vince sempre.
Ed ecco il
giudizio! ^.^
Terza
classificata: We belong to the sea, di itachi_love:
- Originalità: 9/10;
- Grammatica: 8.5/10;
- Forma: 9.5/10;
- Caratterizzazione personaggi: 9/10;
- Attinenza al tema: 6.5/10;
- Gradimento personale: 4.5/5;
Totale: 47/55.
Commento: sorellina, la tua storia mi è piaciuta molto; lo
sai, adoravo
il telefilm [povero JD ç__ç] e questi due
personaggi mi stavano
discretamente simpatici: direi che stavolta ci hai azzeccato. Qualche
pecca nella grammatica -giusto una frase che non suonava molto bene e
un paio di ripetizioni- ma tutto sommato era molto buona. Vista la poca
popolarità della serie, il punteggio
dell’originalità è decisamente
alto, anche se ho trovato un po’ scontati i pensieri dei
personaggi.
L’attinenza al tema è stata la tua pecca maggiore:
mancava qualcosa, la
vera e propria differenziazione tra bianchi e neri, anche se in alcune
frasi era palese; per il resto, mi è piaciuta, davvero :)
Oh, si lo ammetto, me lo aspettavo u.u
Non ci sono rimasta male, anche perché questa storia l'ho
scritta di fretta...
Ma tant'è...
Davvero, il tema era troppo difficile per me xD
Ringrazio tutte le partecipanti!
E la mia sorella giudicia! <3
TiVoglioBene!
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