Questa
fic è dedicata a tutti i fans della coppia Bulma e Vegeta,
con
tanti auguri di buon Natale... e anche a quelli che recensiranno e
leggeranno... pensate, scrivo con la febbre a 38! (Esaurita me)
Vabbè,
ora vi lascio augurandomi che non mi sia presa la febbre anche al
cervello ahahahahahahahahah
..................ehm
scusate.... mi raccomando con le recensioni!!!!
Videl241097
Un bacio
all' improvviso
Bulma
e Vegeta camminavano vicino al fiume della città di Orange
City, mentre il sole tramontava...
“Non
è bellissimo il tramonto Vegeta?”, chiese Bulma
con aria
sognante a Vegeta, che non rispose ma fece una smorfia.
Ma
come aveva potuto lasciarsi convincere da “quella”
a fare una
passeggiata, soli, loro due?!
Bulma
rise.
“Vegeta...vediamo
chi grida più forte?”, chiese furba.
“...mmm...d'
accordo. Preparati a perdere!”
“D'
accordo?! D'accordo?! Ma cosa cavolo ti è successo
Vegeta?!”,
pensò il sayan. Eppure, non ci pensò due volte e
guardò
Bulma.
“...allora...
vediamo chi grida più forte...il suo nome!”,
propose.
Vegeta
annuì.
Bulma
prese un bel respiro e...
“BULMA!!!!”,
gridò. Poi sorrise e guardò Vegeta.
Lui,
senza neppure prendere fiato, si girò verso il fiume, coem
aveva fatto prima di lui Bulma, e...
“VEGETA!!!!”,
gridò anche lui, molto ma molto più forte di lei.
“Uffa...hai
vinto una battaglia, però, e non la guerra!”,
disse Bulma.
Cominciarono
a gridare, lasciando scandalizzati alcuni passanti, frasi, ma
rimanevano sempre in parità.
“Ora
grido io per ultima e poi vediamo chi ha vinto okay?”, chiese
Bulma
riprendendo fiato.
Vegeta,
riposatissimo, annuì. La ragazza sorrise.
“VEGETA
TI AMO!!!!!!!”, gridò.
Lui
la guardò sorpreso, stupito e incredulo. Non solo aveva
gridato quella frase assurda, ma era riuscita a vincere contro di
lui.
Lei
sorrise. “Dai, continuiamo a
passeggiare”,
disse rivolta a Vegeta, che annuì ancora stupito.
E
lungo il Tevere
che
andava lento lento,
noi
ci perdemmo dentro il rosso
di
un tramonto,
fino
a gridare i nostri nomi contro il vento...
Tu
fai sul serio o no?
Continuarono
a camminare allora, e Vegeta, per dispetto nei confronti dell' amica,
fece finta di mettersi le dita nel naso.
“Eddai
Vegeta! Che schifo!”, sbottò Bulma con una smorfia
appena lo
vide.
“Scema
non vedi che scherzo?”, disse con un sorriso compiaciuto lui.
“Bleah,
sembra vero come lo fai...”, disse lei.
Dispettoso
lui rise e disse: “Ora ti prendo...e se ci riesco la smetto
di
farlo per finta!!!”
Lei
cominciò a scappare, fingendosi impaurita e trattenendo le
risate.
“Ma
che cavolo stai facendo, Vegeta?! Smettila immediatamente!”,
si
diceva contro il principe. Ma, nonostante ciò, non
riuscì
a fermarsi e, dopo poco, acchiappò Bulma.
Ridendo,
la prese per la vita e l' avvicinò a sé. Lei
arrossì
di colpo.
“Ve...Vegeta...che
cavolo stai facendo?!”, chiese più imbarazzata che
mai.
Lui
la baciò. La
baciò.
E
la mente del principe, per una volta, non pensò a nulla.
Tra
il valzer pazzo,
cominciato
un po' per caso
Fra
le tue smorfie
e
le mie dita
dentro
il naso,
Noi
due inciampammo
contro
un bacio all' improvviso...
Il
bacio terminò, Vegeta guardò Bulma, stupita
almeno
quanto lui.
Senza
pensarci due volte, le mise i capelli dietro le orecchie, le
accarezzò una guancia e poi le sussurrò:
“Ti amo”,
per poi darle altri baci, altri dolcissimi e passionali baci,
chiedendosi cosa mai le avesse fatto per farlo uscie completamente di
testa, per permettergli di provare sentimenti che non aveva mai
provato, per avergli fatto conoscere per la prima volta l' Amore.
E'
troppo bello per essere vero,
Per
essere vero,
Per
essere vero...
Amore
mio...
Ma
che gli hai fatto tu a quest' aria,
che
respiro...
E
come fai a starmi dentro
ogni
pensiero...
Giuralo
ancora che tu esisti
per
davvero..
Amore
mio...
Ma
che cos' hai
tu
di diverso dalla gente...
Di
fronte a te che sei per me
così
importante..
Tutto
l' amore che io posso
è
proprio niente...
Si
baciarono altre cento, mille volte, poi si dissero tante frasi d'
amore, e Vegeta per la prima volta nella sua vita non ebbe paura di
rivelare ciò che provava per lei, finalemente
capì che
l' amore non era un sentimento inferiore, che non aveva nulla da
invidiare alla forza, all' orgoglio...
Poi
si accorsero di avere fame, e allora comprarono il pane, poi
continuarono a camminare, a ridere, a parlare felici più che
mai, poi che era notte fonda tornarono a casa e uscirono nel giardino
dove si vedevano perfettamente le stelle, stesi a terra con due
cuscini poggiati sulle scale per loro due...
E la
mattina dopo, quando si svegliarono, si trovarono ancora lì,
e
con un bacio si alzarono e capirono come la vita gli aveva sorriso
improvvisamente...
E
dopo aver riempito il cielo
di
parole,
comprammo
il pane appena cotto
E
nacque il sole,
che
ci sorprese addormentati
sulle
scale...
La
mano nella mano...
...E
pensare che era nato tutto grazie a quel bacio all' improvviso...
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