Questa è la mia prima fanfic di
genere "catastrofico/deprimente/fantascientifico", quindi, perdonate se a tratti
è un po’ goffa. L’ho scritta più di un anno fa, ma in alcuni punti non mi
convinceva, così ho passato mesi a risistemarla, grazie anche al contributo di
Gothika, esperta e amante delle fanfiction dark: tuttavia, ci sono anche parti
comiche, romantiche, d’azione...un gran minestrone, insomma
(E ci sono anche le prime
romanticherie decenti scritte da Rika! N.d.Gothika)
Come al solito, ci tengo a farvi
sapere che i commentini miei, di Gothy e di Yolei87 sono di un’idiozia
colossale, quindi siete autorizzati a non leggerli.
Capitolo uno:
A.D.O.
Anno 2012
Daisuke Motomiya gettò nel cestino la
lattina che aveva appena svuotato con mossa da cestista. Il pezzo di alluminio
fece un mezzo giro sul bordo, poi cadde fuori, strappando un sospiro al
ventunenne. Quel giochetto non gli era mai riuscito.
Si voltò verso Cody, seduto in un
angolo, che guardava fuori dalla finestra
- Che giorno è oggi? - domandò
- Non lo so. Ho perso il conto. Ma è
un’altra giornata qui dentro - rispose amaramente il diciannovenne
Cody odiava la base. Odiava quel
recinto di mura, che i ribelli avevano costruito in gran segreto in un bosco,
vicino alle montagne, per nascondersi. Odiava la piega che la sua vita aveva
preso da alcuni anni, ma più di tutto odiava l’ADO, quindi sarebbe rimasto
ancora.
- Sono sei anni che l’Anti Digimon
Organization detiene il potere - ricordò Davis
- E il peggio, è che sono stati gli
stessi cittadini a votarla -
Davis si grattò la testa
- Non possiamo dargli torto. Dai, non
guardarmi così, però è vero. Insomma, si vedevano questi mostri che puntualmente
comparivano: nel 2002, nel ‘99, chissà quante altre volte. Arriva questa
organizzazione che dice: "I mostri sono controllati da persone che si fanno
chiamare Digiprescelti e possono aprire portali tra questo mondo e un altro." Tu
cosa avresti fatto? -
Cody sospirò
- Il peggio, lo conosciamo solo noi.
Noi ribelli, Digiprescelti o meno. -
- Parli delle Prigioni dei Dannati? -
- Già. Luoghi d’inferno, dove chi ci
finisce è quasi certo che non ne uscirà più... -
- Questo non è vero! - esclamò Davis,
alzando la voce
Il Digiprescelto dagli occhi verdi lo
guardò con aria di compatimento
- Nessuno è mai fuggito, finora -
sottolineò, duro
Davis abbassò lo sguardo
- Aggiunta inutile. Nessuno fuggirà
mai - mormorò
Cody si ammorbidì
- Non essere così negativo. Sono
certo che Ken... -
- Ken è là dentro da due anni -
interruppe secco Davis - E non abbiamo sue notizie. Il nostro gruppo è spezzato,
Takeru in Francia, Kari e Yolei a Kobe, Sora e Mimi in America... -
- Ti vuoi arrendere? - domandò
sprezzante l’amico
Davis si sedette, fissando le pareti
gialle della stanza, senza realmente vederle
- Siamo deboli, Cody. Siamo un pugno
di ribelli che non possono accedere a Digiworld, nè mostrarsi in pubblico. -
- Siamo un gruppo di ribelli che non
si arrende, Davis. E tu sei il nostro capo -
Anche Ken è il capo. O forse lo era.
Al pensiero dell’amico, ripensò alla
lattina di birra che era caduta per terra.
- Ken mi avrebbe guardato con le
sopracciglia aggrottate, poi avrebbe sospirato - ridacchiò
- Come? -
- Lui odiava l’alcol -
Kobe, più o meno nello stesso
momento.
La vecchia locanda ricordava un
saloon del Far West, meta solo di ubriaconi e di vagabondi: eppure la locandiera
non voleva decidersi ad abbandonarla.
Miyako Inoue, ventidue anni, era
ancora una ragazza ricca di fascino, sebbene avesse passato gli ultimi anni
prima nel minimarket di famiglia e poi, quando avevano dovuto venderlo, in
quella puzzolente osteria gestita dal padre e, alla sua morte, da lei stessa,
poichè le sorelle e il fratello erano tutti emigrati.
La giovane, impegnata a pulire il
bancone, si fermò per osservare interessata il ragazzo appena entrato dalla
porta: fece finta di sistemarsi i capelli sotto la cuffia che portava per
difenderli dalla sporcizia, per alzarsi e squadrarlo.
Dimostrava più o meno la sua età, e
doveva essere un barbone o un vagabondo: i lunghi capelli scuri erano arruffati
e legati in una coda poco oltre le spalle e la barba, molto probabilmente la
prima cresciuta su quel giovane viso, aveva l’aria di non vedere un rasoio da un
po’, e dava al viso un colorito olivastro; gli occhi erano coperti sotto un
grande cappello di paglia.
Nell’insieme, dunque, non era per
nulla attraente: senza una parola, si sedette ad un tavolo vuoto, togliendosi la
pesante giacca nera e lasciando così vedere una felpa scura da cui spuntava il
colletto di una camicia bianca e jeans sdruciti sopra ad un paio di stivali
rovinati. (Sembra un po’ Grampasso nell’osteria a Brea N.d.A.)(O forse Sirius
Black fuggito da Azkaban... N.d.Gothika)(Oppure Goku 500 anni prima in Saiyuki!
N.d.Yolei87)
- Oggi abbiamo solo whisky o rhum -
disse brusca Yolei, avvicinandosi allo sconosciuto mentre fingeva di pulire il
pavimento con una grossa scopa
- Avete qualcos’altro? Non adoro
l’alcol -
La giovane, abituata ad avere come
clienti solo ubriaconi, spalancò gli occhi e lasciò cadere la ramazza: troppo
stupita per ribattere, gli portò del latte, unica bevanda analcolica che aveva
in casa, poi gli chiese:
- Avete bisogno di una stanza?
Sembrate stanco -
Il ragazzo, con in mano il cappello,
le rivolse uno sguardo gentile: aveva grandi occhi grigio-blu, davvero
bellissimi, in contrasto con il resto della persona
(Yolei...su, non è difficile, i
lettori hanno già capito... N.d.A.)
- No, grazie - rispose gentilmente -
Vi prego, sedetevi: siete una delle poche persone che non mi stanno alla larga
perchè puzzo! -
- Non preoccupatevi, sono abituata
alla puzza...cioè, volevo dire... -
Miyako arrossì furiosamente: dannata
boccaccia, perchè non riusciva mai a tenerla chiusa nei momenti opportuni??? Lo
sconosciuto di fronte a lei, però, non sembrò essersela presa, anzi, scoppiò in
una risata gioviale
- Scusate, non volevo... -
- Non mi avete offeso! È bello
trovare ancora ragazze come voi! -
- Come vi chiamate? Se non sono
indiscreta! - aggiunse in fretta
Il giovane la fissò
- Non posso pronunciarlo ad alta
voce... - si rammaricò
Yolei sentì un brivido, comprendendo:
un ricercato! Doveva buttarlo subito fuori, chiamare il corpo di sicurezza dell’ADO,
o sarebbe stata nei guai...
E se quell’uomo avesse saputo
qualcosa di Ken? Per qualche attimo rimase silenziosa, in conflitto, poi decise
di rischiare.
- Da dove venite? - domandò
guardandosi intorno
- Sono in viaggio da alcune
settimane. Vengo da Tokyo -
- E cosa... -
- Cosa ho fatto? - terminò lui, con
la stessa voce pacata
In quel momento, qualcuno appoggiò
una mano sulla spalla della ventiduenne: lei si voltò per mettere a posto lo
scocciatore, trovandosi di fronte un uomo vestito con una divisa blu.
Un DigiHunter, la "polizia" dell’ADO.
- Signorina, devo chiedervi di
allontanarvi. Io e il mio compagno - e indicò un altro uomo, dietro di lui -
dobbiamo informarla che sta parlando con un criminale -
La giovane spalancò la bocca, senza
riuscire a dire nulla. Intanto, di fronte a lei, il vagabondo si alzò,
sospirando
- A quanto pare, l’avventura è
finita... - disse, allargando le braccia
Cominciò a seguire i due ma, appena
fu vicino al primo, lo colpì con un destro che lanciò il DigiHunter al suolo,
stordito. Sotto gli occhi sempre più sbigottiti di Miyako, si scatenò una rissa
che causò un fuggifuggi generale.
Dopo una collutazione che parve
durare ore, l’unico DigiHunter rimasto in piedi sgambettò il bandito,
spianandogli contro una pistola.
- Ci ho provato... - sospirò il moro
L’uomo in divisa si rivolse a Yolei,
senza perdere di vista la sua preda
- Lei dovrà spiegare cosa ci faceva
un evaso nella sua bettola, signorina Inuoe -
La locandiera e il criminale si
guardarono, entrambi perplessi
Evaso?
Inoue? Yolei?
Finalmente, la ragazza lanciò
un’occhiata alla cintura del vagabondo scorgendovi, con suo sommo stupore, un
Digivice. E non un Digivice qualunque, ma un Black Digivice.
- Temo, signore, di non potervi
aiutare - sentenziò Yolei, prima di afferrare nuovamente la scopa e sbatterla
violentemente sulla testa del DigiHunter.
- Però... - commentò il giovane,
mettendosi seduto e osservando il tizio cadere in terra, stordito
Yolei era furibonda
- KEN-ICHIJOUJI! - scandì, quasi
urlando
L’amico le lanciò un sguardo
innocente
- Dimmi, Yolei -
- Tu... - si sedette, tentando di
calmarsi - Non solo ci fai disperare, facendoti credere morto nella Prigione dei
Dannati di Tokyo. Non solo evadi senza farci sapere nulla. Arrivi anche
QUI e mi DISINTEGRI il locale! -
Ken si sedette di fianco a lei,
osservandosi un taglio sul fianco che sanguinava
- Volevo avvertirvi - si giustificò -
Ma non sapevo come fare. Ero inseguito, nel caso non te ne fossi accorta -
La ventiduenne si calmò
- Come mai non sapevamo della tua
fuga? E soprattutto, come cavolo hai fatto? Nessuno... -
- Mi hanno aiutato a fuggire, in
realtà - si giustificò Ken - Ma credo che l’ADO abbia tentato di non far
trapelare la cosa. Insomma, non poteva ammettere che le sue inespugnabili
prigioni, non sono poi così inespugnabili -
Yolei osservò il taglio dell’amico
- Sanguini. Vieni, chiamo un medico -
- Sei matta? -
- È un medico fidato. -
La mattina dopo, Ken fu risvegliato
da una secchiata d’acqua gelida, che gli strappò un grido e lo fece saltare su
come una molla (No comment -.-""" N.d.A.)
- Yolei! -
Si voltò verso la voce femminile:
stava per dire qualcosa di poco carino sulla secchiata, ma riconoscendo la nuova
arrivata si interruppe
- Kari! -
- Te l’avevo detto che era un medico
fidato, o no? - sentenziò la ventiduenne
- E io ti avevo detto che non mi
serviva! Guarda, non sanguina più! - disse il ragazzo, mostrando il fianco
- In effetti, se fosse stato un
taglio grave saresti morto dissanguato sul mio divano, e io avrei dovuto
pulire... -
- Yolei! - esclamò di nuovo Hikari
- ...nascondere il cadavere... -
- Grazie per l’interessamento... -
commentò il ventunenne
- Beh, visto che sei qui, usufruisci
del mio bagno per ricomporti. Sembri un naufrago -
Incurante dei borbottii di Ken ("Se
tu non mi avessi tirato un secchio d’acqua in testa...è_é"), la ragazza tornò a
parlare con l’amica
- Come l’hai risolta con quei due? -
le chiese la ventunenne
- Ho detto loro che il bandito era
scappato. E che non avevo idea di chi fosse, la mia locanda è piena di gente
simile -
- Ehi! - gridò il moro dal bagno,
ferito nell’orgoglio
- E per la bastonata? -
- Ero stata ricattata da - e qui la
voce di Yolei si fece più acuta - "quel terribile uomo, oh che paura, meno male
che ci siete voi DigiHunter a vegliare sulle povere ragazze sole come me..." e
sciocchezze simili. Piuttosto, non torni allo studio medico? Joe si preoccuperà!
-
- No, non c’è problema, poi gli
spiegherò tutto. Tu stai attenta, con il tuo ospite. Anche se il taglio non
sembrava grave, non è il caso di strapazzarlo -
- Come mai fai il medico, se non sei
ancora laureata? -
Ken era comparso alle spalle di
Yolei: la ragazza si voltò per ordinargli di pulire dove aveva sporcato di
sangue (che donna senza cuore -.-"" N.d.Tutti), ma la burla le morì in gola.
Davanti a lei c’era il Ken Ichijouji
che ricordava, senza barba e con i corti capelli corvini che mettevano in
risalto i grandi occhi grigio-blu (XD°°°°°°°°°°°°°°°°° N.d.Yolei87)(Yol...Yol,
contieniti! No, la bava no! O.O N.d.A.)
- Joe mi permette di dargli una mano
ugualmente, anche se solo come infermiera - stava spiegando Kari, nascondendo le
risate alla vista dell’espressione fulminata della padrona di casa
(Tocca a me! Voglio scrivere io!
N.d.Gothika)
Canticchiando a bassa voce, T.K. si
alzò dal letto e aprì la finestra.
A Parigi erano solo le sei di
mattina, ma per lui era ora di andare a lavorare (Ovviamente, la scena non si
svolge nello stesso momento della precedente in Giappone: se a Kobe è mattina, a
Parigi dovrebbe essere ancora notte...n.d.G.): da quando conviveva con la sua
fidanzata, si era reso indipendente dalla madre e aveva deciso di trovarsi un
lavoro, nonostante avesse solo ventun anni.
- Buongiorno amore! -
La giovane donna dai lunghi capelli
biondi raccolti in una coda di cavallo, gli porse il caffè (Ho un gran brutto
presentimento...-_- N.d.A.)
- Ah, Catherine, non dovevi! Potevi
restare a dormire! -
- Non ti preoccupare, lo faccio
volentieri - rispose lei sorridendo allegra
(AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH! O.O
N.d.Rika88 colpita da raptus omicida)
(AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH! N.d.Amanti
della Takari)
Takeru, di buon umore, uscì di casa e
si trovò sugli Champs Elysèes: senza badare ai nuvoloni che oscuravano il cielo,
il biondino si diresse nel bar in cui lavorava come cameriere.
(Scusate, piccola parentesi:
Rika88: IO TI SPACCO LE OSSA,
BRUTTA %$/%==*駧§)))!!!!!!!!!!!!
Gothika:
Aspettaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!! O.O""""""
Ehm, chiudiamo la parentesi ^^"" )
- Salve a tutti! - gridò allegro
- Ciao T.K.! -
A parlare era stata una signora più o
meno di mezza età, dietro il bancone
- Buongiorno signora Ichijouji -
rispose il giovane
- TAKAISHI, PIANTALA DI PARLARE E
FILA AL LAVORO!! - sbraitò il padrone del bar
Alzando gli occhi al cielo, il
biondino interruppe la conversazione: i genitori di Ken erano emigrati in
Francia con lui, anzi, era stato proprio il Digiprescelto ad offrire loro la
vecchia casa del nonno. In Giappone il loro cognome era fin troppo conosciuto
grazie al figlio...Ken Ichijouji, il Digiprescelto della Bontà, uno dei più
famosi capi dei ribelli, catturato due anni prima e sparito nel nulla, nel buio
della Prigione dei Dannati giapponese.
Pensierino della buonanotte:
Respira, Rika...sei stata tu a permettere a Gothika di scrivere, quindi devi
prenderti le tue responsabilità...U.U
Gothika: Ma dai, non te la sarai
presa...in fondo, se Kari e T.K. avessero continuato a pensarsi a distanza,
sarebbe stato non solo noioso, ma anche sdolcinato...vero?...vero?...Rika, cosa
fai con quell’ascia? O.O
Il primo capitolo è quasi
completamente rifatto: nella prima versione, la voce narrante descriveva la
situazione dei Digiprescelti, la storia della presa di potere dell’ADO (che in
originale era l’OAD, l’Organizzazione Anti Digimon...però una sigla italiana mi
puzzava un po’ ^^"""), eccetera eccetera. Tuttavia, risultava piuttosto fredda,
così ho fatto spiegare la faccenda a Davis e Cody.
Gothika: Io ero l’addetta alle
parti dark, ma ho voluto cimentarmi con qualcosa di più soft. E poi, Rika non
aveva ancora detto nulla su Takeru-chan. Ora scusate, ma è meglio se scappo...
Rika88: Al prossimo capitolo! ^_^
...................Vieni qui, disgrazia!!!!! +_+
Gothika:
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!! °O° """""""
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