il mio sogno proibito cap 1
IL
MIO SOGNO PROIBITO
(un
regalo per Giulia)
CAPITOLO
1.
Mi
chiamo Giulia, per le amiche Giuly, Giurgia, Giù oppure Giugilla.
Devo ammettere che ho molti soprannomi e alcuni non mi piacciono
molto, ma ormai ci ho fatto l'abitudine quindi...
Comunque,
mi chiamo Giulia, ok questo l'ho già detto, ho quattordici anni,
frequento la prima superiore del liceo linguistico "Galileo
Galilei" e me la cavo abbastanza bene a scuola, tranne
matematica che per me è come arabo.
Già...
matematica la lezione che ho proprio adesso, il prof sta spiegando
non so cosa senza successo, perchè nessuno gli presta attenzione, io
cerco di seguire però se mi mettono stà materia alla prima ora, io
non ce la faccio!
TOC
TOC!!!
-avanti!
- dissimo noi, inteso come classe, in coro. Eravamo gia pronti ad
alzarci come saluto che fece la sua entrata la bidella.
-prof
c'è una chiamata per lei dalla segreteria, sembra urgente – disse
lei avanzando, come se fosse la regina del mondo, cosa che (per
fortuna) non è.
È
una donna un po' bassina e robusta, con occhi azzurro marcio e
capelli biondo Barbie (tinti) perennemente unti, coperti da un
cappellino di lana che cercava, inutilmente, di nasconderli.
Ripensai a quello che avevo detto: cappellino.
Questa
parola potrà sembrare banale oppure senza senso ma per me valeva
molto, forse anche troppo, gli avevamo dato quel soprannome io e la
mia amica Tatiana, perchè la prima volta che lo avevo visto, aveva
un tenero cappellino di lana, da quel giorno guardavo sempre se
c'era, ogni volta che lo vedevo diventavo subito felice e di buon
umore, era come una medicina per le gionate NO...
Un
colpo di tosse da parte della mia vicina di banco mi distrasse dai
miei pensieri.
-giulia
stai bene? - mi chiese Vale guardandomi con aria incuriosita
-si
certo, tutto bene... perchè?
-no
è che hai iniziato a ridere e fare risolini, come una pazza... e poi
che significa cappellino? - disse, già ero pazza, ma di lui,
cappellino, il mio sogno proibito che però può diventare realtà,
niente è mai impossibile...
Una
sciarpata mi riscosse di nuovo dalle mie fantasticherie.
-ecco
lo hai fatto di nuovo! - disse Vale ripiegando la sciarpa che mi
aveva appena lanciato in faccia
-ops
scusa... neanche me ne accorgo – dissi cercando di fare una faccia
un po' buffa per sdramatizzare
-io
rimango della mia opinione... a te manca qualche rotella!!!! - mi
disse facendo la linguaccia
-ok
ok – dissi in segno di resa per poi ricadere nei miei pensieri.
Non
devo pensare a lui, non devo pensare a lui. Ora di latino tra un po'
c'è l'intervallo devo concentrarmi perchè se penso a lui mi
distraggo, accidenti a lui! Però non posso farne a meno, non gli ho
mai parlato ma credo di essere innamorata di lui, ma lui è troppo
grande per me fa quarta superiore, io invece sono di prima, una
novellina e poi lui è gia fidanzato con una di quinta, Giulia, già
ha il mio stesso nome, alcuni stessi vestiti ed anche il modo di
vestire, però lui preferisce lei a me... perchè non mi conosce e
come dice Tatiana: "è lui che ci perde non tu e con questi
pensieri riprendo la mia inutile preghiera.
Non
devo pensare a lui, non devo pensare a lui, non devo pensare a lui,
non credo stia funzionando, non devo pensare a lui, forza Giulia
abbi fede, non devo pensare a lui, uffa non funziona!!!!
L'angolo di Kiril *
Ecco una storia ispirata al sogno di una mia amica spero tanto che vi piaccia!! ...e sono accettati commenti!!! =)
Kiril
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