Sii
il mio tormento.
E
ciò che mi porta ad odiarti,
mi
spinge ad amarti.
(Grey's
Anatomy)
I
suoi
nervi crollano miseramente, appena realizza
chi ha davanti: Sasuke è in piedi, immobile, le è
piombato
letteralmente in casa e ora prende possesso di ogni oggetto che
attira la sua attenzione e che si trovi a qualche metro di distanza
da lui. Sakura arcua un sopracciglio, probabilmente scoppia in una
risata sarcastica – quasi
diabolica – catturando
per un
millesimo di secondo la sua attenzione.
«Fai
pure con comodo.»
Esprime
il suo disappunto in chiave ironica, ma il suo sguardo astioso la
dice lunga; il ragazzo si sta accomodando sul suo divano in pelle,
occupando quasi totalmente il suo
posto.
«Non
dirmi che aspetti visite.»
Terribilmente
irritante. Respira un paio di
secondi, nei quali realizza che per
quella sera l'Uchiha non abbandonerà la sua posizione, e lei
dovrà
cedergli cortesemente il posto. Eppure, lo avevano stabilito: ognuno
a casa propria, niente coinvolgimenti emotivi – per rispetto
di
quell'amicizia infantile ed adolescenziale che li aveva tenuti uniti
tanti anni – e forse un drink, una volta ogni tanto. Ma a
quanto
pare qualcuno aveva deciso di infrangere il regolamento e se anche
lei aspettasse visite – ipoteticamente,
potrebbe vedere
qualcun altro, farsi una vita sociale come qualsiasi essere umano
–
non potrebbe più, perché ha un... mantenuto,
un amante, un
amico e forse un bastardo, che ha trovato il modo di indispettire i
suoi neuroni, che preferisce godersi la sua casa, piuttosto che la
propria.
«Sai
che ti dico?» il tono ora è leggermente alterato,
si avvicina a
passi scattanti, rubandogli il guanciale su cui il ragazzo ha appena
appoggiato la testa. «Sarebbe davvero odioso tenerti qui, ma
in
fondo questo è l'unico momento d'intimità che
posso concedermi. E
magari stanotte verrò qui, tanto per vederti un attimo, ma
cosa
importa?» sta tirando fuori il suo caratterino, ma tanto vale
mostrare gli attributi... Ormai conosce tutti i suoi lati peggiori,
uno più, uno meno. «Fammi un favore, Sasuke:
trovati una donna,
facci l'amore, ubriacati per questa povera sventurata. Ma
smettila
di essere il mio tormento. Sii il tormento di qualcun'altra.»
Gli
tira il cuscino, fa dietrofront e mormora tante di quelle
imprecazioni che fatica a concepirle perfino nella sua mente;
è
prossima alla pazzia, lo sente. Per cui, ora si godrà le
poche ore
sane che le sono rimaste e poi l'indomani potrà struggersi
ancora,
impotente come ogni giorno. Ma non lo sente, Sasuke? Lui,
così
acuto, sveglio, non riesce a capire la sofferenza che le arreca
solamente osservandola – non respira, non ce la fa quando i
suoi
occhi ossidiana si concentrano così malignamente nei suoi,
al fine
di burlarsi del suo controllo – o respingendo una sua
richiesta?
È
così concentrata che non sente neppure la mano di Sasuke che
ferma
il suo braccio, perde sensibilità, diventa una statua di
pietra ora
che l'Uchiha ha superato il limite di sicurezza consentitogli.
«Sii
il mio tormento.»
Ed
in quelle quattro misere parole, spudoratamente copiate peraltro, vi
è una dichiarazione che solo un'ingenua e assai fantasiosa
ragazzina
come lei, potrebbe cogliere. Ma con lui è così:
cogliere tra le
righe, tra gli spazi vuoti e quelli fin troppo pieni, soppesare ogni
minimo gesto. Nel breve lasso di tempo intercorso Sakura ha
escogitato una sola via di fuga: voltarsi e in quel modo incontrare i
suoi occhi, magari piegarsi un po', perché sfiderebbe
qualsiasi
essere umano a reggere un confronto così, e scappare davanti
il suo
sguardo indagatore.
Certo,
per prima cosa si sarebbe ricordata di respirare, dopo quel
burrascoso duello di occhiate. Deve fare ancora i conti con il suo
auto-controllo, perché, quando la mano di Sasuke minaccia di
scendere vertiginosamente al di sotto del suo bacino, sa che quello
è
un allarme rosso, e se le sue dita sfiorano l'orlo di pizzo della
veste sarà difficile per lei tornare indietro. Probabilmente
lui ha
calcolato anche quello, uomo abbietto che non è altro.
«Sii
il mio tormento.»
Ancora,
inveisce. E i suoi respiri s'annullano, le vie di fuga s'appannano, e
i tormenti che tanto le sta decantando Sasuke presenteranno la resa
dei conti solo il giorno dopo... Al
diavolo tutto.
Non
può, ora che la mano del ragazzo si è impigliata accidentalmente
tra i suoi capelli fino a perdersi nei nodi più
invisibili... Non
può ora che le sue labbra cercano e urlano disperatamente le
proprie. Non ora: le sue gambe che cingono la vita dell'Uchiha, la
sua pelle che struscia contro la sua maglietta, le mani che
s'attorcigliano attorno il suo collo, immaginando di scovare dietro
la schiena il frutto del piacere. Ancora una volta ha sbagliato a
fare i calcoli, poiché è proprio lui a dare
inizio alle danze,
solamente abbassandole la sottile spallina di stoffa e possedendo
avidamente quel millimetro di pelle che gli era stato avverso fino a
pochi secondi prima.
Poi
è solo un giocondo tormento
di piacere: ed è improvvisamente
sua, come l'onda non è mai stata col mare. L'amicizia, non
è cosa
che confà a loro.
«Non
te ne andrai domani, vero?»
Una
speranza si legge nei suoi occhi, esala un ultimo respiro prima di
gettarsi sul suo petto e lì poggiarvi il capo rosato.
«No,
certo che no.» si
risponde; non immagina l'espressione di
Sasuke, preferisce sorridere tra sé e sé,
astutamente. «Altrimenti
sarò il tuo tormento, mi hai autorizzata.»
Non
risponde nemmeno stavolta: sa che ha perfettamente ragione.
Sakura
gioisce, realizzando che quella che si apprestano a cominciare
sarà
una relazione tormentata.
Note
dell'autrice:
Non
saprei come definirla, miei cari lettori XD
Ieri
sera ad un orario indicibile mi è venuta ispirazione, e sono
corsa a
scrivere. La situazione è la seguente: Sasuke e Sakura
post-shippuden decidono di non iniziare una relazione in nessun modo,
eppure qualcuno sembra non pensarla allo stesso modo, tanto da
occupare il divano ogni sera, XD... E fino ad allora non era successo
niente, ma si sa, con un Uchiha in casa il controllo va bellamente a
farsi friggere u.ù.
L'ultima
parte è stata assai difficoltosa da scrivere: temevo di
andare ooc
con Sas'ke, ma anche stavolta Sakura l'ha zittito, rammentandogli la
sua richiesta... E chi non vorrebbe un tormento del genere? u_u
(Anche se si sa, il mio aMMore è Shika **)
Comunque,
spero vi sia piaciuta: ultimamente Sasuke e Sakura mi stanno
prendendo assai la mano – si intende: più del
solito ** – e sarà
anche l'influenza di Cime Tempestose (<3) poiché non
so perché
ma in questa fic i due mi sembrano terribilmente Heathcliff e
Catherine – ai giorni nostri XD
Per
quanto riguarda la frase: è di un altro mio aMMore, ovvero
Grey's
Anatomy, Meredith Grey e Derek Sheperd (L)(L)(L), questo è
il video: qui!
"... E ciò
che mi porta ad odiarti, mi spinge ad amarti. Per cui prendi me, scegli
me, ama me"
*muore*
Alla prossima :)
Kiki.
|