Leggenda
di un amore.
A
Noe, perché è la mia metà fangherl
u.ù
1.
L'eroe.
«Nessuno
aveva detto che sarebbe stato facile, Eléna»
Le
gridò l'uomo, mostrando innervosito un pugno.
«Già,
ma nessuno mi aveva detto che sarebbe stato così.»
Quella
frase era stata proferita con così tanto astio, che
Alejandro non
riuscì ad inveirle contro. Preferì coricarsi a
letto, poggiato sul
lato migliore, com'era solito, e chiuse le palpebre, certo che il
sonno quella notte non lo avrebbe nemmeno sfiorato. La donna accanto
a lui sembrò bisbigliare qualcosa, forse si era appena
pentita per
l'offesa arrecatagli.
Ma
il suo orgoglio da eroe e la sua tenacia da uomo, non incrinarono
neppure un attimo la dura corazza; così, mentre
Eléna gli sfiorava
cautamente la spalla, finse di ignorarla.
2.
Mancanza.
«Tu
non lo ami. Non come hai amato me.»
Duello
di sguardi: lei non osava mollare la presa, men che meno lui si
piegava di fronte a due occhioni
inviperiti.
L'uomo mascherato se ne stava immobile sul terrazzo, cercando di
carezzarla con quanta più delicatezza possibile; ma era il
suo corpo
ora ad essere coperto da una sottile patina di ghiaccio.
Se
l'era meritato, ahimè.
La
paragonò alla luna, così calma e paziente.
L'aveva aspettato
sempre, notte dopo notte, nell'agonia, nel turbamento,
finché morte
non ci separi aveva recitato anni prima. Lui l'aveva ripagata con una
moneta fasulla, circuendola con infidi inganni, premendo il suo
orgoglio.
E,
a quel punto, l'aveva ripagato lei.
Gli
bastò uno sguardo per comprendere il suo stato d'animo.
Stava
rientrando all'interno della villetta, lanciandogli un ultimo
sguardo. «Eléna...»
Si
voltò, ma le sue parole morirono miseramente sulle labbra,
quando
l'altro l'aveva
chiamata e lei era corsa da lui come un
cagnolino fedele.
«...
Ti amo.»
Troppo
tardi. L'orgoglio dell'eroe e la tenacia dell'uomo in quel momento
andarono Dio solo sa dove, e al loro posto si sostituì
l'agrodolce
sensazione della perdita e del rammarico.
C'era
mancanza di lei nell'aria.
3.
Schiavo.
«Qualsiasi
donna vorrebbe delle perle.»
Aveva
detto quando s'erano rincontrati, entrambi in missione. Lei che si
fingeva astuta e provocatrice – non le riusciva poi tanto
difficile
far girare la testa agli uomini – e lui che indagava su
quell'uomo
che a Eléna tanto piaceva. Per fortuna aveva seguito il suo
intuito:
non prometteva niente di buono, era un diabolico affarista, che
minacciava solamente terrorismo e omicidi.
E,
osservando il suo collier, lei si era lasciata sfuggire quella frase
infelice, probabilmente per mettere alla prova i suoi sentimenti;
inutile dire che la gelosia e forse
l'invidia gli gonfiarono
le guance, ma, si disse, avrebbe pensato solo in seguito a gonfiare
di pugni quel bifolco.
Ora
era troppo occupato a purgare le sue labbra, quell'ignobile le aveva
contaminate con la sua perfidia. «Pensi ancora che non siamo
fatti
per stare insieme?»
Eléna
sorrise; il respiro le era avverso, terribilmente fiacco per una
donna in piena salute come lei. Tuttavia, mimando un espressione
disgustata – non fu molto credibile, invero –
disse:
«Assolutamente sì.»
Lo
avvicinò nuovamente a sé: le era mancato e non
poteva fare a meno
di lui, era lo schiavo del suo cuore.
4.
Promesse.
Non
potevano crederci: erano caduti di nuovo nel tranello del destino.
Ora, mano nella mano, si stavano scambiando nuovamente i voti
nuziali. Testimone del loro amore un bambino, che bastava a
testimoniare quanto fosse profondo il legame che li univa.
Proprio
nelle mani del destino, si lasciarono cadere... Quando un solo bacio
li unì ancora nel sacro vincolo del matrimonio, per tutta
l'eternità
o chicchessia.
Perché
Eléna l'aveva capito: potevano
essere l'uno la felicità
dell'altra, ma per farlo era
necessario che stessero insieme,
nella buona e nella cattiva sorte. Alejandro indagò a fondo
nelle
sue pupille: non gli bastò per racchiudervi dentro il suo
amore. Ma,
come aveva appena proferito il sagrestano, avrebbero avuto parecchio
tempo per farlo.
Fine.
Anzitutto,
credo di essere la prima a cimentarmi in questo pairing *__*; proprio
ieri sera è andato in onda “The legend of
Zorro” (il seguito di
“The mask of Zorro”) in televisione, e, sebbene non
sia proprio
un'adoratrice della scatola colorata, non ho potuto fare a meno di
vederlo.
E
vi dirò: mi sono innamorata di Alejandro ed
Eléna, tanto che sono
corsa a scrivervi su.
Le
quattro drabble si riferiscono al film, quindi per chi non l'ha visto
lo consiglio vivamente, oltre per la comprensione cronologica della
storia, anche perché merita. Ho cominciato a fangherlare in
modo
pericoloso, okay .-.
Un
breve riassunto delle drabble:
N.B:
non ho riportato i fatti così come sono accaduti ieri,
talvolta ho
aggiunto io alcune battute.
-
Qui
Eléna e Alejandro litigano, lei perché reclama la
sua “libertà” e vuole suo marito in
casa, e lui... beh, perché il popolo ha bisogno di lui.
-
In questa
drabble Eléna si trova a cenare con Armand. Approfittando di
un momento di distrazione di quest'ultimo, che s'assenta
momentaneamente dalla cena, Eléna esce sul terrazzo... dove
incontra proprio Zorro. Nel film però si svolge in maniera
diversa, infatti quel “Ti amo”, l'ho aggiunto io,
tanto per render bene l'introspezione di Alejandro e far capire che i
suoi sentimenti per Eléna sono sempre gli stessi.
-
Oh, questa
è la mia scena preferita: i due si trovano nel medesimo
luogo, e qui c'è il bacio, e capiscono nuovamente d'amarsi
(*_*); diciamo che sul film è molto in chiave
“comica”, in quanto tra i due c'è un
duello di sguardi e parole. E alla fine il bacio <3
-
Nella parte
finale i due si risposano, testimoni di tutto quel meraviglioso bambino
(*O*) e... come dire, hanno capito [finalmente!] che non possono stare
lontani l'uno dall'altra.
Spero
mi perdonerete le licenze che mi sono presa, la storia però
è la
stessa <3
Kiki
:)
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