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Non era
ancora neppure il tramonto ma Naruto era inaspettatamente inquieto.
Non era
poco il tempo che era trascorso da quando era entrato a far parte del Team 7, e
questo lo rallegrava molto. Aveva condiviso attimi indispensabili con
Sakura-chan e Sasuke-teme, attimi che col passare del tempo sarebbero diventati
piccoli frammenti di quel puzzle che costituiva i suoi ricordi felici.
Erano
scoccate le sei, e l’orologio risuonava imperturbabile nella stanza. Naruto
pensava che di lì a poco, nelle altre case avrebbero iniziato i grandi
festeggiamenti dell’anno a venire. Ora che aveva finalmente dei compagni di
squadra, ma soprattutto degli amici, aveva creduto che tutto sarebbe cambiato.
Ed invece era ancora lì, solo nell’appartamento poco illuminato, pronto a
passare l’ennesimo capodanno in solitudine. Sakura lo passava con la sua
famiglia, Kakashi-sensei probabilmente era con Iruka-sensei, e Sasuke…non né
aveva idea, ma probabilmente anche lui era solo. Guardò intensamente la
bottiglia di champagne appoggiata sul comodino, come se potesse leggervi dentro
una risposta. Poi, con decisione tentennante prese la bottiglia e due calci di
cristallo. Infilò la giacca, e corse fuori dall’appartamento, prima che il
buonsenso gli imponesse di lasciar stare.
Di fronte
al portone di villa Uchiha, Naruto aveva iniziato a percepire un po’ di quel
buonsenso che prima aveva cercato di sopprimere. Non riusciva a trovare il
coraggio di suonare. Stette quasi dieci minuti col dito sospeso a mezz’aria,
quando poi strinse gli occhi, e prese un bel respiro. Il suono stridulo del
campanello riecheggiò fra le mura dell’edificio così forte da sentirsi anche da
fuori. Naruto sarebbe voluto scappare, ma s’impose di non fare il codardo e di
non muoversi.
Sasuke aprì
il cancello silenziosamente. Sembrava essersi appena svegliato. Vide Naruto
immobile e imbarazzato.
«Dobe?»
Sussurrò
con voce ancora impastata dal sonno.
Naruto
si voltò come un pezzo di legno verso il moro.
«S-Sasuke! Ecco, io…cioè…ero qui perché…bhè, ho pensato…».
Naruto
balbettava frasi sconnesse, il volto infuocato. Non avrebbe dovuto dimostrarsi
debole di fronte a quello che tutto il resto dell’anno era il suo “rivale”.
Prese un
bel respiro, e puntò lo sguardo in quello di Sasuke.
«Oggi
sei solo, no? Pensavo che forse avremmo potuto passare il Capodanno insieme…»
Disse
mettendo in mostra la busta bianca con lo champagne e i bicchieri verso Sasuke.
Quest’ultimo rimase sinceramente stupito di fronte alla richiesta del compagno
di squadra. Ci pensò qualche secondo, poi fece segno a Naruto di accomodarsi.
L’interno della casa era inaspettatamente accogliente e caldo. Naruto si rese
conto di aver sempre dato per scontato che la casa di Sasuke fosse fredda come
lui. Si accomodarono intorno ad un tavolino basso e rovinato.
«Come
mai questa novità?»
Sasuke
ghignò, osservando Naruto arrossire. In realtà, anche se non lo avrebbe mai
ammesso, era stato molto felice di quel gesto. Un altro Capodanno da solo
sarebbe stato insopportabile, ed era grato a Naruto di essere venuto. Certo,
avrebbe potuto farlo anche lui, ma il suo orgoglio non glielo avrebbe mai
permesso.
«Questa
domanda dovrei fartela io, ero sicuro mi avresti sbattuto la porta in faccia!
Cosa c’è, il grande Sasuke Uchiha si sta addolcendo?»
Rispose
prontamente Naruto acido pronto a un duello all’ultimo sangue se fosse stato
necessario ma quel giorno no, Sasuke aveva deciso che non ci sarebbero stati
altri litigi. Perciò ignorò la battuta sarcastica di Naruto.
«Hai
già cenato? Non aspettavo ospiti, quindi ci dovremo arrangiare… »
Sasuke
si alzò spostandosi in cucina senza spettare risposta da Naruto, ancora stupito
del fatto che Sasuke avesse preferito ignorarlo anziché rispondere. Meglio così,
non è di buon auspicio litigare la vigilia del nuovo anno.
Sasuke
riemerse dopo alcuni minuti con un vassoio pieno di Soba e Ramen.
«Non
credevo mangiassi il ramen Sasuke! »
Disse
shockato Naruto, guardando il moro posare le coppette sul tavolo.
«Infatti, quello è per te. Né tengo una scatola solo per casi estremi.»
Naruto
sorrise, e si butto voracemente sulla sua cena. Al contrario, Sasuke, con
educazione iniziò a gustare la sua Soba.
Iniziarono a parlare del più e del meno, da un discorso passavano a un altro, e
Naruto si stupì notando quante cose avessero in comune e allo stesso tempo
quanto fossero diversi. Le ore passavano, e si fecero le 8:00, poi le 9:00, le
10:00, le 11:00, finalmente giunse la mezza notte. Naruto aveva iniziato ad
aprire lo champagne qualche minuto prima, per essere sicuro di stapparlo in
tempo ma per errore il tappo saltò un minuto e ventisette secondi prima. Si
misero a ridere rendendosi conto che la paura di farlo saltare troppo tardi o
troppo presto li aveva tesi come corde di violino. Iniziarono a bere un
bicchiere dopo l’altro, e in poco tempo erano più che ubriachi ma non gli
importava, andava bene così. Ognuno di loro sentiva il cuore leggero e felice di
poter staccare da tutta la tensione quotidiana. Erano anni che Sasuke non
passava un Capodanno felice. Ed era la priva volta che Naruto passava un
Capodanno in compagnia.
Poi,
neppure se ne rese conto, Naruto si ritrovò le labbra di Sasuke incollate alle
sue, unite in un bacio umido e passionale.
Non gli
interessava essere ubriaco, perché sapeva che anche in quello stato erano
entrambi abbastanza coscienti di ciò che facevano. E andava bene così. Naruto
voleva Sasuke, e Sasuke voleva Naruto, entrambi ormai stanchi di doversi
nascondere. A causa dell’alcool si risvegliarono il giorno dopo con un terribile
mal di testa, e pochi flash della notte passata ma il ritrovarsi avvinghiati fra
le lenzuola del letto di Sasuke non fu una sorpresa. Naruto sorrise al moro, che
ricambiò con un affettuoso bacio in fronte. Nessuno dei sue aveva voglio si
allontanarsi dall’altro.
«Nee,
Sas’ke, secondo te è vero quel detto che chi fa l’amore a capodanno, fa l’amore
tutto l’anno? »
Piccola One-shot di Capodanno, che a me non è stato il massimo, ma a Sasu e Naru
è andata bene!
Sleep
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