Eccomi con una nuova fic ConanxAi
sperando sia di vostro
gradimento ^^ Permettetemi soltanto di ringraziare tutti coloro che
hanno letto
e recensito la mia prima fic su questa coppia!
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“ANNO
NUOVO, VITA NUOVA”
01 Gennaio
Caro Diario,
mi chiedo perché io,
Shiho, stia facendo
una cosa del genere... forse perché
ancora non ci credo... ancora faccio fatica a capire se quello che
è successo
sia vero oppure no. Mi sembra troppo bello per essere vero... ma basta
che mi
guardo intorno per capire che è tutto reale!
Mi trovo nello studio di un famoso
scrittore di romanzi
gialli, in attesa che lui torni da casa del professor Agasa... non ha
voluto
che andassi anche io, ma ha detto che poi mi spiegherà
tutto. Mi fido di lui
per cui non mi faccio troppi problemi, è così da
quando l’ho conosciuto...
quando lui era Conan e io ero Ai Haibara. Ora quei due bambini non
esistono
più, da ieri precisamente... abbiamo deciso di prendere
l’antidoto ieri sera,
poco prima della mezzanotte... per lasciarci quell’esperienza
alle spalle.
“Anno nuovo, vita nuova” è
così che si dice no? E così Ai e Conan sono
spariti
per dare spazio al ritorno di Shiho e Shinichi. Perché
insieme? E cosa ci
faccio io a casa sua? C’è una spiegazione a tutto
questo ed è proprio questo
che mi sembra un sogno.
Un mese fa finì
l’incubo con l’Organizzazione, grazie alle
indagini della CIA, dell’FBI e alle nostre... già
perché lui non si arrendeva
mai, voleva ad ogni costo tornare il ragazzo che era. Io non volevo
invece...
già, devo ammettere che nel profondo del mio cuore speravo
di non trovare mai i
miei appunti sul farmaco... speravo fossero stati bruciati... o almeno
speravo
di trovarli prima di lui, di nasconderli e poi mentirgli dicendo che
non
c’erano più... e che senza di loro non sarei mai
riuscita a creare l’antidoto
definitivo. Volevo che restasse Conan... per sempre... volevo iniziare
una
nuova vita insieme a lui... impedirgli di tornare da lei...
perché, anche se
non volevo ammetterlo, mi ero innamorata di quel detective saputello e
non
potevo farci nulla. In fondo, però, credo che non
l’avrei mai fatto... lui
sarebbe stato infelice e a me sarebbe alquanto dispiaciuto.
Un segno a conferma di questo, fu il
fatto che i famosi
appunti li ritrovò lui per primo e li nascose agli occhi
della polizia per
farne una copia. A quel punto non ebbi più scelta: lui mi
guardò deciso posando
i fogli sul tavolo dove ero solita lavorare e mi
“ordinò” di preparare
l’antidoto il prima possibile.
Passò un mese,
perché avevo bisogno di rivedere tutti i miei
calcoli, prima che potessi completare l’antidoto. Era la
Vigilia di Capodanno,
cioè ieri, quando terminai e mi decisi a chiamarlo. Pensavo
che fosse il giorno
perfetto per dirgli addio, così sarebbe davvero iniziato un
nuovo anno per me,
che avevo deciso di restare una bambina sebbene avessi preparato una
dose anche
per me.
Conan arrivò di corsa e fu
impaziente di vedere il mio
lavoro.
“Allora? L’hai
finito davvero?” mi chiese.
“Si” risposi.
“Ed è
definitivo? Non succederà come le altre volte?”
“Tranquillo, Conan Edogawa
sarà solo un ricordo” ero fredda
e distaccata come al mio solito... quanto mi pesava non poterti dire
nulla...
“Perfetto! Che aspetti a
darmelo? Non vedo l’ora di tornare
me stesso!”
“Fulmineo un pensiero mi
attraversò la mente e non riuscii a
trattenermi. “Certo, devi tornare da lei...”
“Eh? Che vuoi
dire?” fu ciò che mi rispose.
“Niente, fai finta che non
ti abbia detto nulla.”
“Parlavi di Ran
vero?”
“Io non ho detto
nulla...”
“Sei sempre la
solita...” sbuffò lui.
“Tieni, è per
questo che sei venuto” e gli diedi ciò che
voleva.
“E’
questo?”
“Si”
“E la tua dose?”
Quella frase mi spiazzò,
ma non mi scomposi. “Non credo che
la cosa ti riguardi... i nostri rapporti si concluderanno appena lo
ingerirai.”
“Invece no!” fece
deciso lui.
“Cosa?” dissi
sollevando un sopracciglio “Andiamo, so
benissimo che ti
sono solo servita per
l’antidoto... credi forse che io sia stupida?”
“Ma non è vero
Ai! O meglio... all’inizio era così, ma poi
le cose sono cambiate e ora voglio che prendiamo l’antidoto
insieme perché poi
devo dirti una cosa importante...”
“E non puoi dirmela
ora?”
“Potrei ma...”
“Ma cosa? In
realtà non hai niente da dirmi. Si prendi
l’antidoto e vai da Ran a raccontarle tutto... sono un
consiglio: attento che
ti picchia!” e terminai la frase con il mio solito sarcasmo.
“Glielo posso raccontare
con calma domani, non c’è fretta.
Ora è più importante dichiararmi ad una persona
importante, quella che amo!”
“Dì un
po’... mi stai prendendo in giro o cosa? Sappiamo
benissimo entrambi che sei innamorato di Ran e mi chiedo
perché diamine ne sto
parlando con te dato che non sono affari che mi riguardano...”
“Ti riguardano eccome!
Fammi parlare e ti spiegherò tutto.
Ti dirò adesso quello che volevo dirti una volta tornati noi
stessi come corpo”
era molto serio.
Io incrociai le braccia spazientita e
gli dissi di parlare,
ero molto curiosa in fondo ma non mi sarei mai aspettata quelle parole.
“Vedi Ai... ho sempre
pensato di essere innamorato di Ran
ma, da quando ti ho conosciuta, il tempo che abbiamo trascorso insieme
mi ha
fatto capire che... io ti amo!”
Ecco... ora ero letteralmente
scioccata... tanto che le
braccia mi crollarono sui fianchi e sul volto mi si dipinse
un’espressione
alquanto incredula e non riuscii a parlare.
“Ai, credimi, sono serio!
Ma tu non la pensi così vero?”
“Non è che non
ti credo... è solo che... non avrei mai
pensato di sentirti dire per davvero queste parole... solo nei miei
sogni al
massimo...”
“Nei sogni? Allora vuol
dire che...”
“Si... ti amo
anch’io!”
Eravamo così stupiti dalla
gioia che abbiamo passato non so
quanti minuti a chiederci a vicenda se eravamo sinceri, poi ci
accorgemmo
dell’ora: le 23.30! Abbiamo quindi chiesto al professor Agasa
di portarci in un
luogo isolato e di lasciarci lì... volevamo ingerire
l’antidoto insieme per
lasciarci tutto alle spalle insieme a quell’anno in cui ci
era successo di
tutto, per iniziare una nuova vita insieme. E così fu: ci
volle mezz’ora prima
che ci riprendessimo dal lancinante dolore che pervase i nostri
corpi... il
processo fu identico a quello del veleno ma con effetto inverso e
tornammo ad
essere noi stessi anche nei corpi. Abbiamo festeggiato così
il nuovo anno, un
modo insolito ma estremamente piacevole, a partire dal bacio, dapprima
timido,
ma via via più sicuro, che ci siamo scambiati appena abbiamo
appurato che
entrambi stavano bene.
E così eccomi qui ad
aspettarlo, consapevole che questo è
solo l’inizio di una nuova vita per me... per noi!
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