« Bene, – echeggiò l’Entità – sono felice di avervi finalmente convinto
« Bene, – echeggiò
l’Entità – sono felice di avervi finalmente convinto. »
« Questa roba
convincerebbe anche un idiota! » sbottò Inuyasha.
« E lui parla per
esperienza personale, eh. » disse House.
Inuyasha si voltò
furente: « Adesso basta! »
Sfoderò Tessaiga e…
« A cuccia! » gridò
l’Entità, e il mezzodemone si schiantò al suolo.
Prima che House potesse
aprire bocca, si ritrovò imbavagliato.
« Qualcuno desidera
sollevare altri diverbi? » chiese gentilmente l’Entità.
I nove uomini scossero
energicamente la testa (anche stavolta la mano di Lex aiutò la testa
di Abberline).
« Perfetto! Se
vogliamo andare avanti... – disse l’Entità – Vi starete
chiedendo in cosa consisterà la vostra missione a livello pratico.
Ebbene, è molto semplice: dovrete prendere le autrici di fanfiction
e catapultarle in un universo alternativo. »
Vegeta alzò una mano,
da bravo scolaretto, e l’Entità gli concesse di parlare.
« Che tipo di
universo? » chiese.
« Un luogo dove le
loro fanfiction diverranno realtà. – spiegò l’Entità – O
meglio, dove le regole della realtà verranno sovvertite a favore
delle regole della fanfiction. In questo modo le autrici si
renderanno conto delle immani str… ehm… sciocchezze che scrivono.
E se tutto andrà come previsto, la pianteranno una volta per tutte
di ammorbare in web con le loro... opere. »
Stavolta fu la mano di
Snape ad alzarsi.
« Se non sono troppo
impudente, posso chiedere come mai ha chiamato noi per fare questo? –
domandò con voce melliflua – Lei ha sicuramente tutti i poteri
necessari per realizzare l’impresa senza il nostro umile aiuto. »
L’Entità, nella sua
magnanimità, sorvolò sul tono falsamente umile di Snape.
« È una questione
psicologica: le autrici saranno colpite innanzitutto dal constatare
che quelli che credono essere solo dei personaggi immaginari a loro
totale disposizione, in realtà hanno una coscienza e dei sentimenti,
e che vanno di conseguenza rispettati. »
La saggia risposta
provocò un lieve mormorio di approvazione tra i sette uomini (House
era sempre imbavagliato e Abberline sappiamo come stava).
La verità era ben
altra, ma come poteva l’Entità ammettere che si stava divertendo
un casino ad utilizzare per i suoi scopi nove tra i più affascinanti
villains del mondo?
Comunque, oramai era
fatta, mancava solo una persona.
« Ovviamente non vi
lascerò affrontare questa missione da soli, avrete bisogno della
Condottiera. – annunciò l’Entità – Stavolta sarò generosa:
la sceglierete voi. »
Apparve dal nulla un
uomo, sulla quartina, con un sorriso un po’ deficiente stampato in
faccia, e tuttavia l’aria convinta di chi la sa lunga. Indossava
abiti sportivi e un caschetto da minatore con tanto di torcia sul
davanti. Teneva in mano una piccozza e, come Lucarelli, stava
immobile.
House roteò gli occhi
e dal suo bavaglio uscirono una serie di mugugni.
« Oh, d’accordo,
d’accordo... – disse l’Entità facendo sparire il bavaglio –
Ma se crei altri problemi te la cucio quella bocca! E questo vale per
tutti! »
« Insomma, perché mi
hai evocato? – protestò – Non posso parlare e non ci sono
nemmeno casi di lupus… mi sento inutile! »
« Non farmi pentire di
averti ridato la parola! – lo rimproverò l’Entità – E adesso
silenzio, Tozzi vi illustrerà le varie opzioni che vi offro per
scegliere la vostra Condottiera. Non interrompetelo, altrimenti si
blocca come Lucarelli, però quando è zitto potete fargli delle
domande… purché siano intelligenti, chiaro? GAIA! »
A quella parola, la
figura prese vita e cominciò parlare.
« Benvenuti! Oggi
parleremo di una delle tante specie che, a causa della scelleratezza
dell’uomo, stanno rischiando di estinguersi: la Condottiera. »
Un fascio di luce
illuminò una serie di teche da museo, che contenevano quelle che
sembrava delle mummie.
« Grazie alla
collaborazione del Gipsoteca Comunale di Pinzano al Tagliamento,
possiamo ammirare alcuni calchi di fossili di Condottiera risalenti a
secoli, se non addirittura a millenni fa. »
Siccome la luce della
sua torcia si rifletteva sui vetri impedendo di vedere i reperti, ma
non voleva rinunciarvi perché si sentiva troppo figo, invece di
spegnerla, sotto lo sguardo attonito dei presenti, Tozzi frantumò
senza indugio tutte le teche e procedette con le presentazioni.
« Qui abbiamo
Pentesilea, la regina delle Amazzoni, che combatté durante la guerra
di Troia al fianco di Priamo.
Questa invece è
Boadicea, signora degli Iceni, che guidò la più grande rivolta
contro l’Impero Romano mai scatenata in Gran Bretagna.
Ed ecco Giovanna
d’Arco, la Pulzella d’Orleans, che condusse l’esercito francese
contro gli inglesi.
Infine, Hua Mulan, la
nobildonna che portò l’esercito cinese alla vittoria contro i
Mongoli… alcuni sedicenti storici affermano che si tratterebbe solo
di una figura leggendaria, ignorando deliberatamente la più
importante fonte storica in nostro possesso: la Disney!
Come vedete, i fossili
di Condottiera qui presenti sono appena quattro, ma non pensate che
siano un numero esiguo: purtroppo esse erano già minacciate
antichità, dunque i reperti arrivati a noi sono davvero pochissimi.
Sappiamo per esempio che Brunilde, l’unica Valchiria ritrovata
fin’ora, è gelosamente conservata al Museo Nazionale di Reykjavik.
»
I nove uomini
osservarono i fossili dubbiosi, senza capire perché diamine stavano
ascoltando le parole di quel pazzo.
Solo la precedente
esperienza con Lucarelli trattenne House dal fare commenti.
« Ora che le
conosciamo un po’ meglio, andiamo a cercare gli ultimi esemplari di
Condottiere rimasti allo stato selvatico. – proseguì Tozzi –
Seguitemi! »
L’uomo si avviò
verso il vuoto e gli uomini, benché perplessi, lo seguirono.
Il pavimento cominciò
a farsi sempre più ripido ed irto, finché si ritrovarono a scalare
una vera e propria montagna, sferzata dai venti.
Arrivati in cima ad un
picco, finalmente Tozzi si fermò.
« Ed eccoci arrivati
nel habitat naturale delle Condottiere. – disse mentre i nove
uomini crollavano ansimanti al suolo – Come potete notare, queste
straordinarie creature hanno la capacità di mimetizzarsi
perfettamente con l’ambiente naturale, ma un occhio esperto le può
facilmente individuare. »
Si mise dunque a
sferrare picconate qua e là, con gioia quasi infantile, finché non
saltò effettivamente fuori qualcosa.
« Oh, eccone una! »
esclamò sottovoce (sempre che si possa esclamare sottovoce).
Gli uomini si
avvicinarono incuriositi.
« Fate attenzione a
non svegliarla, è in letargo. » raccomandò Tozzi.
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