Roses
Fragrance [In a River of
Blood]
-Sebastianuccio,
Sebastianuccio…- ripeteva con quella sua voce cantilenante,
seduto sulle ginocchia sul pavimento della stanza, stringendo a
sé il corpo del demone ed intrecciando le dita ai capelli
intessuti nella pece più nera che ornavano il suo volto
esangue. -Hai voluto fare un gioco davvero interessante con me, questa
sera, lo devo ammettere.- soffiò in tono malizioso mentre
faceva scivolare le mani sino al mento, definendo ogni incavo e
sporgenza spigolosa di quel viso tanto perfetto. -E tuttavia avresti
dovuto prestare attenzione nell’approfittare dei sentimenti
di una fanciulla per catturare Jack lo Squartatore…-.
Si specchiò in quelle iridi che, scarlatte quanto il liquido
che imbrattava le pareti della camera e gli abiti che aveva indosso,
oramai non potevano restituirgli alcuno sguardo.
-Che peccato…-. Levò l’indice a
stuzzicare delicatamente il labbro inferiore del maggiordomo,
corrugando la fronte in un’espressione di disappunto. -Questi
tuoi occhi mi eccitavano così tanto. Il rosso ti donava, mio
caro. Hai raggiunto l’apice dello splendore nello sporcarti
del tuo stesso sangue, mentre la vita ti abbandonava… Ora
però sei spento. Il rosso è sbiadito. Sei noioso,
Sebas-chan, come ogni altro cadavere-.
Eppure, nello stringere fra le dita tremanti d’impazienza
quel libro finemente rilegato che racchiudeva l’essenza
strappata al corpo senza vita che stava cullando, lo Shinigami sapeva
di mentire a se stesso.
Il desiderio che nutro
per te non è ancora svanito, Sebastianuccio.
Oh, sono perfettamente
consapevole di quanto la mia sia una passione vergognosa, ma non posso
far a meno di bramarti anche adesso, adesso che sei poco più
d’un guscio vuoto fra le mie braccia.
Non so se il mio sia
amore oppure una perversa malattia, so soltanto che avere il tuo
Cinematic Record per me e nessun altro, finalmente, mi
permetterà d’avvertire di nuovo i tuoi baci, le
tue carezze, le tue spinte, e poi d’ammazzarti
una seconda volta, gustare una seconda volta il sapore del tuo sangue.
Ti ho amato e ti ho
ucciso, Sebastian.
Ti amo e voglio
ucciderti, ancora tante e tante volte.
Appoggiò il dorso del volume sul petto del maggiordomo e si
inumidì indice e pollice con la punta della lingua,
incurvando gli angoli della bocca in un macabro sogghigno.
-Infine hai perso, Sebas-chan.- osservò, contemplando la
copertina totalmente nera del libro; non v’erano un titolo od
il nome d’un autore, quasi che fosse la raccolta di memorie
di nessuno.
Il Cinematic Record era il vero ed unico specchio dell’anima
d’un uomo: l’estetica della rilegatura mostrava il
cuore d’un individuo, il numero delle pagine rivelava la
lunghezza della sua esistenza ed i fatti in esse racchiusi raccontavano
la persona che era stato.
Ed il mietitore, carezzando il velluto impregnato di tenebre che
proteggeva le pagine del tomo, poteva illudersi di stare sfiorando il
cuore del demone che mai gli sarebbe appartenuto.
-Eppure un giorno mi avvertisti che prima o dopo le spine della rosa
che mi regalasti mi avrebbero ferito ed il cacciatore mi avrebbe
ucciso, guidato dall’odore del mio sangue.-
mormorò con fare assorto. -Ma non è stato il
cacciatore stesso a morire fra i rovi, alla fine? Ed ora il suo corpo
ed il suo cuore saranno il nutrimento dell’astuta
preda…- proseguì, insinuando un dito fra la
copertina e la prima pagina.
Mi sazierò di
te sino all’ultima goccia.
Non è forse
questo che Romeo dovrebbe fare per la sua Giulietta? Concederle tutto
se stesso.
Era quasi più antico del mondo stesso, il maggiordomo: epoca
dopo epoca, il semi Dio lo vide stipulare nuovi Contratti, vestire
d’un abbigliamento differente e portare nomi diversi.
Eppure, non esisteva. Non era mai esistito, e le pagine del suo
Cinematic Record si riducevano in polvere dopo essersi mostrate allo
Shinigami.
Non era altro che un’ombra che si nutriva delle tenebre che
corrodevano il pianeta, irretendo il suo cibo con gli occhi conturbanti
ed il sorriso seducente.
Quella pericolosa sensualità aveva rapito anche lui,
nascosta dietro i petali scarlatti del fiore della passione che gli era
stato donato ed all’ombra di quelle labbra cremisi che
avevano catturato le sue, rendendolo parte di quella scacchiera che il
demone era tanto bravo a manipolare.
Nello sfogliare le ultime pagine, il Dio della Morte si
sentì quasi nauseato dal profumo di rose che, mescolato al
fetore della morte, esse esalavano.
Ogni pellicola che si disintegrava fra le sue mani era il ricordo dello
sfiorarsi dei loro corpi, delle bocche e dei respiri affannati che si
infrangevano l’uno contro l’altro.
Era il riflesso delle lingue che si cercavano, delle mani che si
desideravano e dei bacini che sfregavano l’uno
sull’altro.
Era il sogno delle sue dita che artigliavano le lenzuola mentre
Sebastian disegnava il profilo della sua spina dorsale con
l’indice, dei suoi gemiti che squarciavano l’aria
mentre lo sentiva spingere ogni volta più forte e del grido
che la mano del maggiordomo prontamente aveva soffocato mentre
raggiungevano l’orgasmo.
Ed era, infine, l’aspro sapore del sarcasmo che gli pungeva
la gola mentre il demone gli sussurrava all’orecchio di non
alzare esageratamente la voce, dal momento che il suo giovane signore
stava riposando.
E poi, era il sangue che schizzava i loro corpi, gli abiti dimenticati
lontano e la Falce della Morte.
Era la smorfia di stupore che si dipingeva sul volto di Sebastian ed il
ghigno che deformava il viso del mietitore.
Erano le loro labbra che si incontravano un’ultima volta,
prima che la coscienza del maggiordomo scivolasse via dal suo corpo.
E non era più nulla, se non la nera rilegatura del volume.
-Adesso basta, Grell Sutcliffe,- risuonò, monocorde, la voce
di William alle sue spalle -ti dichiaro in arresto per
l’infrazione di numerose regole della professione di Dei
della Morte-.
-Oh, Will,- replicò lo Shinigami in tono malinconico, depose
sul pavimento quel che restava del tomo e condusse una mano sui capelli
del demone, a stringerli con forza e a strattonarli affinché
reclinasse la testa all’indietro sino a guardare il soffitto
della stanza, pur avendo perso la possibilità di vederlo sul
serio -hai ammirato anche tu, insieme a me, l’anima del mio
Sebastian?-.
-Non osare rivolgerti a me con tanta confidenza. Se lo farai ancora, ti
ammazzerò.- lo freddò il collega, contraendo la
mascella in un gesto furente. -Non sei altro che un verme. Una creatura
immorale, tanto avida di lussuria e piaceri carnali da arrivare a
condividerli con un appartenente all’Inferno. Sei indegno
d’essere un Dio della Morte e ben più inferiore di
quell’essere. Ciò che hai fatto insieme a lui mi
disgusta profondamente-.
-Non capisco, William. Volevo soltanto che mi amasse quanto lo amo io-.
Il semi Dio prese fra i palmi delle mani il volto di Sebastian e lo
sollevò sin quasi a permettere alle loro bocche di
sfiorarsi. -Volevo che desiderasse il mio corpo e la mia morte al
contempo. Io gli ho concesso tutto di me ed in cambio mi sono preso
tutto quel che era. Il mio amore è tanto ripugnante?-.
-Non chiamare amore un sentimento così vergognosamente
corrotto.- ribatté William, acido. -Tu non lo ami,
né lui ha mai amato te. Non provi altro che un volgare
desiderio di possesso ed una perversa brama di sangue nei confronti di
quella creatura-.
-Forse hai ragione, io lo desidero soltanto. Ma ti assicuro che lo
desidero svisceratamente.-
affermò Grell accompagnandosi ad un sogghigno eloquente,
chino a leccare dolcemente le labbra del cadavere. -Quel che provo
è qualcosa di traviato, tuttavia, l’hai detto tu
stesso, è pur sempre un sentimento. E, qualsiasi cosa tu
possa pensare di me, non mi pento di quanto ho fatto questa notte. Io desideravo fare
l’amore con Sebastian e lo farei ancora, al diavolo le tue
regole-. Poi, sorreggendo la nuca del maggiordomo con il palmo,
incatenò la bocca alla sua in un bacio impregnato di malata
passione.
-Allontanati immediatamente da lui, Grell Sutcliffe-.
Il mietitore sollevò con lentezza la testa, posando lo
sguardo sulla Falce che si tendeva al pari d’un artiglio a
poca distanza dal suo volto, ed incurvò le labbra in un
ghigno morbosamente divertito.
-Ti ripugno, Will?- chiese mentre distendeva il corpo del demone sul
pavimento, si allungava un’ultima volta sopra di lui ed
intrecciava le dita alle sue, sfiorando la sua bocca con la propria ed
infine riportandosi in posizione eretta. -Disgustati pure di me, se
vuoi.- aggiunse nello sfilarsi i guanti macchiati di sangue per
gettarli con noncuranza nel fiume di rossa linfa vitale che invadeva la
stanza. -Disgustatevi tutti di me, non ha alcuna importanza-. Poi,
obbediente, mosse qualche passo in direzione della finestra, sul
davanzale della quale William lo attendeva.
Si guardò indietro un’unica volta e
strizzò maliziosamente l’occhio al cadavere
immerso nel suo stesso sangue, inspirando il profumo emanato dalla rosa
deposta in un vaso sul comodino di fianco al letto.
-Mi sbagliavo, Sebas-chan,- mormorò fra sé -il
rosso ti dona ancora moltissimo-.
Saeko no
Danna Roses Fragrance
[In a River of Blood]
Aspetto
grammaticale e
lessicale:
Partiamo, stavolta,
dalla parte lessicale. Scelta delle parole
pressocchè perfetta, di alto registro ma chiare e
comprensibili a tutti; nonostante questa scelta, lo scorrimento della
fic è veloce, gli eventi si susseguono senza accavallamenti
e larghi spazi lenti. Mantiene un andamento costante -solo in un punto,
voluto, prende un'accellerazione-.
Grammaticalmente
è perfetta. Non un errore di battitura, non
un verbo sballato, non un soggetto mancato. La punteggiatura
può addirittura definirsi piacevole.
E, cavolo, ho scritto
un giudizio cortissimo.
Punteggio:
10 / 10
Stile:
Come dicevo prima, la
shot scorre che è un piacere. I
pensieri in corsivo possono dare solo un tocco di ricercatezza al
tutto, portando anche un'introspezione che altrimenti non si sarebbe
colta. I dialoghi, nonostante siano inseriti all'interno della storia,
non risultano affatto noiosi.
E ancora devo scoprire
come fai a rendere così vivide
immagini che nessuno può veramente figurarsi nella mente.
Punteggio:
10 / 10
Originalità
dell'opera e delle idee:
Partiamo subito dalla
scelta di come sviluppare la coppia. Strano,
decisamente strano, il fatto che per una volta non sia Grell e sedurre
Seb ma l'esatto contrario; strano quanto originale. Immagino che non
molte persone abbiano il coraggio di scrivere con questa situazione in
testa.
Poi il Cinematic
Record. Le pagine che, non appena vengono toccate, si
sbriciolano lasciando dietro di loro solo l'amarezza del ricordo; la
copertina, nera e semplice. Come il cuore del suo possessore, no? E
tutto ciò che rimane è un pugno di cenere ed un
contenitore svuotato. Che, guarda caso, riportano alla situazione
attuale di Seb. Un guscio.
L'entrata in scena di
William potrebbe essere interpretata come
elemento reiterato, ma assume un significato tutto originale
perchè è anticipazione del discorso dello
Shinigami dai rossi capelli sul sentimento che prova per Sebastian.
Punteggio:
10 / 10
IC
dei personaggi:
Rivedendo la fic,
sicuramente il personaggio più esposto
è Grell. Un Grell, il tuo, che ricalca perfettamente quello
dell'opera originaria. Sprezzante delle regole, maligno, malsano,
falsamente (?) innamorato... così Grell, insomma.
Un atteggiamento
tipico, il suo, di possedere quel corpo che tanto ha
desiderato anche nella morte, regalandogli un ultimo complimento che
non può non contenere il riferimento al rosso.
William... è
William. Un tipo quasi comune, una persona
ligia al dovere e svuotata da ogni sentimento. Proprio ciò
che traspare dal tuo William, il quale si ritrare disgustato dal Grell
e tutto ciò che il rosso si porta dietro.
Dannazione a te.
Punteggio:
10 / 10
Punteggio
finale: 40 + 5
punti bonus: 45 PUNTI
Note:
-
la parte in cui Grell, sfogliando il Cinematic Record, rivede la scena
del loro amplesso, contiene volutamente varie ripetizioni, in
particolar modo di “mentre”; non penso stonino,
anzi, le ho lasciate perché trovavo dessero un ritmo
incalzante alla scena, che doveva apparire come uno spettro in procinto
di svanire per sempre;
-
“Ma ti assicuro che lo desidero svisceratamente”
[cit.]: qui, Grell sogghigna eloquente a causa del gioco di parole. Dal
momento che aveva, per così dire,
“sviscerato” Sebastian… Non so se mi
sono spiegata. Vi prego di passarmela.
Vorrei
ringraziare la giudice per il giudizio articolato e completo ed
i partecipanti per aver partecipato con me.
Ringrazio
la mia mente per l'idea insolitamente buona a proposito del
Cinematic Record - tutta farina del mio sacco, yessir.
Poi
ringrazio Sebastian per essersi prestato all'atto della sua morte,
Grell per averlo ucciso e William per aver fatto la comparsa
cheallafinepotevapurenonessercimamièpiaciutoinserirlo.
Ed
infine, buon
compleanno,
Madame.
.Il
tuo maggiordomo ti vuole bene. <3 Ed è riuscito a
pubblicare la FanFiction proprio oggi, sebbene non sia sicuro che
potrai leggerla, almeno per il momento.
Oh,
e perdona la tua assenza nella storia, ma il maggiordomo non sapeva
dove infilarti XD.
In
ultimo, avviso che vi sarà un capitolo a metà
fra questi due: Roses Fragrance è il sequel del sequel.
Sì, io sono molto ordinata XD.
Ah,
sono felice: la mia prima Sebastian x Grell che partecipa a un
contest, e mi classifico prima! <3
Chu.
Saeko no Danna, il Giullare
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