Vanity

di Luna95
(/viewuser.php?uid=72507)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La vetrina sfavillante attira tutti i passanti che si avvicinano, curiosi, come mosche attirate dal miele e intrappolate nella fitta tela del ragno.
A te in realtà non importa, Akane.

Sì, perché nei tuoi sei anni non hai mai desiderato un vestito come quello di Kasumi.

Non hai mai avuto interesse ai negozi di vestiti e accessori o, ancora peggio, agli indumenti rosa.

Forse il tuo unico elemento di vanità potrebbe essere l’acconciatura: pettinare i capelli è l’unico vezzo davanti allo specchio che ti concedi.

La vanità è la tela del ragno che ha catturato quei tanti, e tu ne hai assaggiato un po’ di quella tela per anni, continuando a passare la spazzola nella folta e lunga chioma.

Quel fiocco ti sta proprio bene, ma non lo ammetteresti mai, nemmeno a te stessa.

È una pettinatura comoda per gli allenamenti; e dopo, averlo detto, ti vergogni anche un po’: è una scusa così banale…

Ma vedendo il tuo riflesso nello specchio devi ammettere che Kasumi ha fatto proprio un ottimo lavoro.

 

Peccato che non sia durato a un laccio, e il duro lavoro di tanti anni si riduce drasticamente: ora la chioma è di nuovo corta.
Avresti voglia di urlare, ma la lotta interiore dilaga; cos’è, infondo, la vanità? Te lo sei mai chiesto, Akane? O hai solo preferito tirartene fuori con frasi fatte?

In realtà quel vezzo era tutto ciò che ti restava, l’unico sprazzo di femminilità.
Ma, in fondo, lo sai: forse è meglio così.

NB: In realtà a non piaceva, ma Frà ha tanto insistito... (vedi: minacciata di morte)





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=451209