“Bentornato,
Mister Silver!” Sabina, una dei suoi più fedeli
sottoposti, lo accolse col solito saluto sentito, accompagnato da un
leggero inchino formale.
Leonard le
rivolse solo uno sguardo fugace, sorridendo innocentemente come un
principino appena tornato alla reggia dopo una lezione di sport. Di
certo avrebbe preferito un’altra voce, un altro corpo,
un’altra presenza ad attenderlo con lo stesso entusiasmo, ma
poco importava.
Si sarebbe
recato da lei comunque e avrebbe sentito il benvenuto anche da quelle
labbra.
Uno dei suoi
Alastor lasciò cadere nelle mani di una cameriera la sua
tuta nera da pilota e poi rimase in stand-by vicino
all’entrata, l’altro lo seguì in tutti i
suoi spostamenti.
“E’
nella sua camera?” chiese infine alla donna al suo fianco che
lo seguiva tranquillamente.
“Le
stavo giusto portando una tazza di te!” disse lei, sparendo
un attimo dal salone in cui erano entrati e ritornando poco dopo con un
vassoio. Lo posò appena su un mobile in legno e poi
versò del contenuto chiaro fumante in una delle due tazzine.
“Ho
pensato che ne gradisse un po’ anche lei, signore!”
esclamò cauta, porgendogli una tazza di porcellana a fiori.
“Lo
prenderò con lei, se non ti fa niente” Leonard
scosse appena la testa in senso di diniego, poi si lasciò
andare su una poltrona davanti a una grossa vetrata.
“Valla
a chiamare!” ordinò con una nota di disappunto
nella voce.
Sabina
uscì velocemente prendendo la via delle scale senza
pronunciare parola.
L’uomo
nel frattempo stette un po’ perso tra i suoi pensieri
guardando l’oceano in lontananza.
Dalla
finestra aperta entrava una brezza leggera carica di salsedine. Sentiva
persino il verso dei gabbiani che volavano attorno alla villa.
“Mi
ha detto che mi cercavi!” una voce annoiata lo fece voltare.
“Sono
tornato!” disse solo, sorridendo ancora come faceva sempre.
Tuttavia, in quella ragazza, il suo fascino non destava il minimo
interesse…anzi, sembrava un dei fattori scatenanti
dell’odio che lei provava.
“Ben
tornato!” disse laconica lei, prendendo con le mani i lembi
della gonna e imitando goffamente un inchino forzato.
“Non
devi… io e te siamo alla pari!” le disse alzandosi
per avvicinarsi a lei.
“Alla
pari..” lei parve pensarci su un poco.
“Strano…io non posso uscire, non posso telefonare,
non posso avere notizie del resto del mondo… anche tu non
puoi fare nulla di tutto ciò?” chiese con una nota
di isterismo. Poi, emettendo un piccolo sbuffo, riprese il solito
aspetto neutrale, limitandosi ad afferrare una delle tazze del vassoio
e versandosi del tè.
“Non
essere così scontrosa con me! Un giorno
apprezzerai” concluse per poi prendere anche lui la tazzina
fumante che gli spettava.
Kaname non
sembrò aver prestato attenzione a quella frase, ma si
limitò a sedersi sul divano chiaro e a sorseggiare
velocemente l’infuso.
Nemmeno il
tempo di lasciar sedere Leonard che lei posò di nuovo la
tazzina sul vassoio e si alzò.
“Posso
andare ora? Ho finito il mio tè!”
esclamò.
“No
ti prego resta… necessito un po’ della tua
compagnia!” le disse lui ironico.
“Se
non ti conoscessi penserei che sia vero!”
“Sai
che giorno è oggi?” le chiese ignorando il
commento.
“IL
22 Dicembre..”
“Fra
due giorni sarà il nostro
compleanno…darò una festa!” disse
semplicemente.
“Che
carino…” lo schernì lei.
“..
una festa in cui annuncerò il nostro
fidanzamento!” precisò.
“Davvero
divertente!” mormorò lei trattenendosi dal
colpirlo con violenza.
“Non
essere così sorpresa…pensavi forse che il tempo
concessoti qui fosse una donazione caritatevole?”
poggiò le tazzina con calma, scostando una ciocca di capelli
dagli occhi poi, dopo aver rivolto lo sguardo
all’interessata, ricominciò a parlare.
“L’organizzazione
è propensa a un tuo internamento in un laboratorio
governativo segreto! Crede che, così facendo,
riuscirà ad ottenere le informazioni che cerca e disfarsi
della seccatura…ovviamente mi riferisco a te! Togliendoti le
informazioni basi riuscirebbero a renderti un involucro vuoto e quindi
inutile…spazzatura!” fece una pausa studiando
appena la reazione di lei che, completamente coinvolta dal discorso, si
era risieduta sulla poltrona.
“Ovviamente
so di per certo che un’operazione del genere sarebbe
impossibile e alquanto rischiosa! Un Whispered vive e ragione da umano,
no? Le informazioni che possiede sono vuote, inutili, vane senza la sua
rielaborazione…è come dare a un bambino
l’immagine di un castello e i pezzi, ma non le istruzioni
per farlo…ci sarà sempre qualcosa di
sbagliato!” si zittì un attimo ancora, lasciando
che Sabina portasse via il vassoio.
“Cosa
c’entra tutto questo col fidanzamento?!” Kaname
sembrò aver ripreso lucidità per un momento.
“Il
problema si pone nel momento in cui tu sei una semplice prigioniera,
per loro per lo meno!” continuò lui ignorandola.
“Se
tu venissi invece considerata la mia fidanzata e, in futuro, mia
moglie.. beh l’idea di prenderti e rinchiuderti sparirebbe
rapidamente dalle loro menti!”
“Ma
tu sei influente anche ora…se volessi potresti impedire loro
comunque di avermi!” la ragazza tremò
impercettibilmente, stringendo fra le dita i lunghi capelli blu.
“Vero!
Ma se facessi così mi priverei di tutti i piaceri derivanti
dalla situazione!” e sorrise, in un modo che
irritò Chidori senza troppi pensieri.
“Ti
prego non farmi una scenata… mettiti nei miei
panni: se amassi una persona attratta da un’altra
che faresti?”
“Innamora
di un’altra!” lo corresse burbera.
“Fa
lo stesso…i sentimenti sono volubili e facilmente
persuasibili!” rispose tranquillo.
“Lo
stesso vale per te!”
“Forse…
ciò non toglie che tu mi piaccia, Kaname Chidori, e saresti
l’unica donna perfetta al mio fianco!”
“Se
fossi una normale ragazzina non mi degneresti nemmeno di uno
sguardo!”
“Se
fossi una normale ragazzina non ci sarebbe tutto questo” e
aprì le braccio solennemente “E nemmeno quel
mercenario assassino!” concluse con un tono di
disapprovazione.
Lei si
zittì, incapace di rispondere.
“Fa
ciò che vuoi… se sposandomi ti sentirai meglio fa
pure! Esiste sempre il divorzio!” disse lapidaria voltandosi
e percorrendo velocemente il corridoio che conduceva alla scale.
Nota:
questa One-Shot nasce da
nulla…sto comunque considerando l’idea di un
seguito, magari una cosa di due o tre capitoli, ma questo dipende da
voi…l’avete apprezzata? Vorreste un continuo? Non
esitate…
Per
il resto non c’è molto da dire, è un
momento immaginario ambientato dopo tsr, in nessun romanzo
specifico… e la conclusione resta ignota ma del resto io
inizio a scrivere e mentre lo facio si forma la storia, quindi quello
non mi preoccupa!
Siete
arrivati fin qui ed è un bene, no?
Alla
prossima allora, si spera.
Volevo qui ritagliarmi
uno spazio per ringraziare
anche:
tessa96, già ringraziata anche
sul forum, comunque mi ha fatto piacere che ti sia piaciuta nonostante
i toni tristi!!! Spero tu abbia letto e apprezzato anche questa.
Sakuchan_94, sono felice che ti sia piaciuta
nonostante la tua poca conoscenza dei personaggi, davvero…fa
molto piacere sapere che piace non solo perché si ama quel
fandon ma come storia in sé. Ti ringrazio per il commento.
Alla prossima allora!!!.
NinfaDellaTerra, la stessa cosa che ho detto a
Sakuchan_94, è un piacere davvero sapere che è
stata apprezzata come storia a sé stante… ti
ringrazio per aver lasciato il tuo commento positivo, al prossimo
contest o storia...
Un
abbraccio, Meli_mao.
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