Un night
club famoso di Liverpool,primavera del 64.Tutto era magnifico.La
gente era magnifica.Le mie migliori amiche erano magnifiche…si,Alexandra e Georgia,mi hanno aiutato davvero tanto.Persino l’anno scorso,quando mi era capitata una cosa
davvero…tragica per me…non
mi piaceva pensarci su quella cosa,altrimenti mi sarebbe salito di più il nervoso…ma come non pensarci proprio quel giorno,quel
giorno in cui,alla mia serata da dj,ci sarebbe stato LUI…come
ospite,assieme ai suoi tre amichetti?
-Su,Ida,non
preoccuparti- disse Georgia. Alexandra scorrazzava qua e là assieme al suo fidanzato
storico. Un bravo ragazzo anche lui. Erano tenerissimi assieme!
-Che palle…cercherò di non vederlo,di mettere con disinvoltura
le loro canzoni sul piatto giradischi,di presentarle con tranquillità,e di
cercare di fare le domande A QUEL COGLIONE in modo assai freddo,così finalmente
la capisce che lui per me è niente-
-Beh,ottimo!Così
avrà una riconferma-
-Stammi
vicina,Geo-
-Sì,Ida,sempre-
-Ti voglio
bene-
-Anche io-
Ci
abbracciammo. Che bello avere una amica su cui contare. Ormai da tre anni siamo
inseparabili.
La gente
aumentava,le persone mi chiamavano.
-Ida,è vero
che devi presentare i Beatles?-
-Sì-
-Loro ormai
stanno,piano,piano,conquistando anche l’America.Ma ti rendi conto di chi avrai
vicino,tra non meno di un’ora?-
-Si,Jack,lo
so-
-Eh beh,è da
un anno che li conosci.Suonavano ancora al Cavern,un anno fa-
-Già-
-E poi
tu,con Jo…
-ok,ciao
Jack- e me ne andai.
Ecco,ma
tutti me lo dovevano ricordare?Non è possibile.E
continuano come dei cocciuti.Oramai è finita.Non stiamo più assieme.
Come se non
bastasse,chi arrivarono?Loro,i Beatles.Un boato risuonò fra la folla.Ci risiamo.Il primo che
entrò fu Paul McCartney,poi Ringo Starr,poi lui,ed
infine George Harrison.Eccoli qua.Appena tornati dall’America.
Georgia si
avvicinò a me e mi tenne per un braccio forte forte. Si
immaginava i miei sentimenti,i miei sentimenti di disprezzo per quel bellissimo
essere infimo.
Se devo
essere sincera,mi ha vista. Ha aperto la bocca,come se si fosse stupito.E poi,ha cambiato subito l’espressione. Un’espressione
triste.
Appena
arrivati,i quattro musicisti si ambientarono per bene nel Night Club,parlavano
con tutti,erano disinvolti,ridevano.Caro mio piccolo
essere infimo,ma perché eri così bello quando ridevi?
Sarai
bello,ma eri infimo.
-Guardalo-
-Sì,lo
vedo,non ti ha neanche salutata-
-Già,come al
solito è un coglione-
Io e Georgia
ci girammo,e parlammo con Alexandra e il suo ragazzo. Ridevamo come dei pazzi.
Eppure,quella
sera non mi fui accorta di questo dialogo.Ebbè,non
avevo mica i radar al posto delle orecchie.
-Ehi Jo,hai
visto chi c’è?Ci presenta lei la serata-
-Ah- pausa
di silenzio -Ida-
-Beh,perché non
la saluti-
-Mi odia-
-Secondo me
le farebbe piacere-
-Tu dici?Ma
se mi odia-
-Tentar non
nuoce-
-Tanto,anche
se mi avvicino,rimarrò sempre un coglione per lei-
-è la verità
John.Sei un coglione-
John divenne
triste -Allora,Paul.Mi devo buttare?-
-Buttati-
Mentre
ridevo,sentii dei passi dietro di me.
-Ida- era la
voce che debolmente uscì dalle labbra di un ragazzo alquanto familiare.
Mi girai. Diventai
pallida. Vidi un ragazzo alquanto pallido,come me. –John-
dissi timidamente
-Beh. Come
va?-
A questo
punto,mi svegliai dalla dolce trans chiamata “John Lennon”.Alzai gli occhi
verso il cielo. Stavo per arrabbiarmi a malo modo.
-Bene- dissi
seccamente – e tu?-
-Anche io-
disse seriamente,guardandosi attorno.
-Beh,allora
ciao-
-Aspetta-
disse timidamente. John,se la smettevi di fare la vittima,mi avresti fatto un
grosso favore.John continuò:
-Io sono qui
perché volevo solamente dirti “ciao” .Ma ho notato che non hai apprezzato i
miei saluti-
-Beh,ora mi
hai salutato.Puoi andare,no?-
-Mannaggia a
Paul,lo sapevo che ci saresti rimasta male.-
-Dunque ti
ha mandato lui,qui?Comunque sappi che non è il tuo “ciao” a farmi soffrire.Ma quello che mi ha detto,anzi….FATTO
l’anno scorso-
John sbuffò.Guardò per terra tristemente.
-Beh,Ida,siccome
ti ho salutato,siccome non voglio che sprechi tempo per me,me ne vado,e ti
lascio con i tuoi amici-
-Ok.Vai-
-Vado.Ciao-
-Ciao-
dissi,alzando gli occhi al cielo.Mi scese una lacrima
di rabbia.
-Fanculo,fanculo a lui!- dissi a Geo
-Stai
tranquilla Ida-
John tornò
con gli amici,un po’ scosso.
-Beh,come è
andata?- disse Paul. John non rispose. Paul scosse la testa,pensando a quanto
fosse stato coglione con Ida.
Io fissavo
John.Eppure,avevo bisogno di parlare con lui.
-Io vado-
dissi
-Dove?-
chiesero i miei amici.
-Non vorrai
mica andare…- disse Georgia
-Sì,ma non
pensare che gli faccio fare la parte della vittima –
-Quanto sei
testarda Ida-
-Testarda,sì-
dissi allontanandomi. John era appena uscito fuori,e si era appena acceso una
sigaretta. Appena mi vide,sobbalzò. Fece un tiro lungo di sigaretta,fissandomi
con gli occhi luccicanti.
-Ida?- disse
timidamente.
-John
Lennon?- dissi,senza pietà.
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo.Vorrei sapere da voi,se ne vale davvero la pena continuare la storia...