Autore:
karrina87
Titolo:
go back to
school
Fandom:
Criminal Minds
Rating:
NC17
Pairings:
Morgan/Reid
Warnings:
slash
Conteggio
parole:
Note:
Scritta per l'Italian P0rn Fest #3 di fanfic_italia
Disclaimer:
I personaggi di Criminal Minds non mi appartengono, li ho solo presi
in prestito ma senza fini di lucro..
Prompt:
Criminal Minds, Derek Morgan/Spencer Reid, liceo
NdA:
Per chi non avesse letto ultimamente il mio profilo, lo ribadisco: ho
un esame il 14 di gennaio, la mia scrittura sarà
momentaneamente rallentata o sospesa.
---
Si
trovava al liceo, aveva diciotto anni.
Capitano
della squadra di football alto un metro e ottanta.
Idolatrato
dai compagni, amato dalle ragazzine. Che cosa poteva volere di
più
Derek Morgan?
Non
comprese subito di star sognando. La squadra aveva le divise di
Chicago e i volti attorno a lui si confondevano con i ricordi
annebbiati.
“Vieni
a vedere lo sfigato. Derek!” Lo chiamò uno dei
suoi finiti gli
allenamenti.
Nel
campo illuminato c'era una vera e propria folla. “L'hanno
legato al
palo di meta.”
E
ridevano.
Ragazzi
e ragazze si accalcavano alla povera vittima e lo schernivano.
Come
un branco di pecoroni si divisero per lasciare passare il loro
capitano.
E
Morgan vide il corpo pallido e nudo legato al palo.
Quel
ragazzino non era una matricola, no era all'ultimo anno, eppure era
piccolo piccolo. Aveva soli dodici anni.
Gli
occhiali erano a terra, rotti. Le braccia sembravano una collezione
di lividi e la faccia era distorta dal pianto.
“Che
sta succedendo?” Domandò Derek rivolto alla folla.
Prima
i ragazzi della squadra risero poi, vedendo la sua espressione dura,
si controllarono e risposero: “Dai capitano, è
divertente!”
Il
ragazzo legato supplicava di venir liberato ma nessuno gli dava
ascolto.
“Sparite,
prima che qualche professore venga a vedere la causa di tutto questo
casino, facendoci così saltare la stagione!” Disse
massaggiandosi
la testa per la stupidità che certe volte avevano i ragazzi,
e per
le azioni stupide di bullismo che aveva compiuto lui.
Se
ne pentiva. Si sentiva in colpa. Ma da adolescenti si è
malevoli e
stupidi.
La
folla lentamente si disperse, non senza qualche protesta che fu
presto soffocata dal suo carisma.
Si
avvicinò al ragazzo.
Aveva
capelli chiari e lisci che gli cadevano davanti agli occhi arrossati.
Il corpo era magro e acerbo. Molto desiderabile.
Portò
le mani ai nodi e prese a sciogliere le funi.
“Dove
sono i tuoi vestiti?” Gli chiese Morgan guardandosi attorno.
“Non
lo so.” Disse abbracciandosi il corpo non appena fu libero.
Derek
gli lanciò addosso la sua maglia numerata rimanendo a petto
nudo.
Il
ragazzo lo guardò completamente stupito.
“Avanti
mettila, poi ti troviamo dei pantaloncini nel magazzino degli
attrezzi.” Gli disse autoritario.
La
maglia sembrava più un vestito a maniche lunghe su quel
corpo lungo
e magro.
La
stanza adibita a magazzino degli attrezzi aveva un odore strano, di
plastica mista a pelle.
Morgan
prese a rovistare fra gli scatoloni sotto lo sguardo sgranato di
Spencer.
“Grazie.”
Disse Reid facendolo voltare. A causa della luce che entrava dalla
porta alle sue spalle la maglietta sembrava trasparente.
Si
sentiva eccitato da quel corpo così indifeso.
“Mi
sei grato?” Domandò Derek.
“Ovvio,
mi hai liberato.” Balbettò Spencer indietreggiando
difronte al suo
sguardo divorante.
“Vuoi
sdebitarti?” Chiese Morgan avvicinandosi e mettendogli le
mani sui
fianchi.
L'unica
cosa che lo separava dalla sua pelle era la maglia traforata rossa.
Spencer
lo guardò negli occhi confuso e annuì.
Lo
sollevò a sedere sopra una montagna di materassini di gomma
stringendogli i fianchi.
Spencer
fece un verso spaventato sentendosi mancare la terra sotto i piedi.
Poi
infilò le mani sotto la stoffa alzandola sui fianchi.
“Fammi
stare bene, e io ti farò star altrettanto bene.”
Sussurrò Derek
passandogli le mani sui genitali in una dolce carezza.
Il
vico pallido arrossato dalle lacrime ora si stava scaldando e
arrossando per un diverso motivo.
Gli
baciò le labbra sentendo le braccia magre venir schiacciate
fra i
loro petti.
Aveva
le labbra dolci e tenere, le guance lisce come quelle di una ragazza
e i capelli fini come quelli dei neonati.
“Che
te ne pare?” Disse allontanando le labbra da quelle di
Spencer.
Reid
lo guardò negli occhi e fece scivolare le mani lungo il suo
petto
nudo.
“Un
sogno.” Disse Reid mentre tutto a torno a lui scompariva e
diventava più grande e più bello.
-Morgan.-
Sentì la voce di Spencer riscuoterlo dal sogno. Doveva
essere caduto
addormentato dopo essere venuto. Sentiva ancora il corpo sotto di
sé
caldo e sudato, che lo accoglieva ancora.
Strinse
le braccia sotto il torace di Reid e lo abbracciò
più forte.
-Morgan?-
Sussurrò ancora Spencer facendo scivolare il polpaccio lungo
la
gamba di Morgan.
-Stavo
sognando.- Disse Morgan.
Spencer
se ne era accorto quando aveva iniziato a sentire il membro di Morgan
tornare ad indurirsi contro di lui.
-Era
un bel sogno?- Domandò quindi malizioso Reid.
-Stavo
sognando quello che ti è capitato al liceo.-Disse Morgan
mordicchiandogli l'orecchio.
Spencer
si bloccò, dopo avergli rivelato l'umiliazione
più grande della sua
vita sperava che Morgan avesse la delicatezza di non fargliene
parlare più.
-Nel
mio sogno ti slegavo dal palo e ti davo la mia maglia da giocatore
per coprirti. Eri molto sexy. E pieno di gratitudine.- Disse allusivo
Morgan baciandogli il collo.
-Liberami
adesso dalle manette e sarò altrettanto grato.- Disse
Spencer
cominciando a sentire un po' di indolenzimento alle spalle per la
posizione scomoda che avevano le sue braccia legate alla testa del
letto.
-Veramente
stavo pensando a come approfittare di questa situazione.- Rispose
Morgan eccitato.
-Te
ne sei già approfittato una volta, ricordi?- Disse Spencer
sentendo
il sangue corrergli più velocemente sotto la pelle.
-Stavo
pensando di approfittarne in un'altra maniera.-
Rispose Morgan
iniziando a scivolare lungo il petto di Spencer con la bocca e con
mani.
-Morgan,
che vuoi fare?- Chiese Spencer eccitato tirando inutilmente i polsi
legati con le manette.
-Farti
stare bene.- Fu la risposta di Derek prima di dedicare tutta la sua
attenzione al membro caldo e pulsante davanti al suo viso.
Spencer
si tese sentendo la lingua umida passare sulla sua pelle calda. Era
una cosa che Morgan non gli aveva mai fatto, prima.
Spencer
si trovò a dover deglutire un mare di saliva, quello che gli
stava
facendo Morgan con la bocca non sarebbe dovuto essere legale.
Derek
si divertì a succhiare e a carezzare con le mani le parti
più
sensibili di lui fino a farlo gemere parole incoerenti con la bava
alla bocca. -Morgan, mi stai facendo uscire di testa.- Lo
supplicò
Spencer trattenendosi a stento dall'agitare i fianchi verso quella
bocca calda ed invitante che lo accoglieva tutto in morbide carezze
di lingua.
-Lo
scopo era quello.- Rise Derek risalendo per baciarlo e stuzzicargli i
capezzoli con le dita.
Le
lingue si intrecciarono fino a restare senza fiato e Morgan
finalmente si approfittò per la seconda volta del corpo
legato di
Spencer.
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