Accesa
Accesa.
Spenta.
Il suo compito non era difficile:
bastava andare a tempo. Le
piaceva il suo lavoro: poco sforzo e riposo per quasi un anno intero.
Accesa.
Spenta.
Però doveva ammettere che
era un po’ monotono: quando aveva
fortuna, la posizionavano dalla parte della finestra (così
riusciva a vedere un
pezzetto di cielo), altrimenti doveva fissare la parete bianca per
più di un
mese. Di giorno era spenta, così, senza la preoccupazione
del lavoro, poteva
osservare quello che accadeva intorno a lei. Gli abitanti della casa
inizialmente erano di buon umore, pregustando il relax delle vacanze
natalizie
ma, con l’avvicinarsi del giorno di Natale, i preparativi
diventavano sempre
più frenetici: mancava sempre un regalo da acquistare, i
bambini cambiavano più
o meno quotidianamente la letterina da indirizzare a Babbo Natale (con
grande
disappunto dei genitori), bisognava decidere il menù del
pranzo (“Potremmo fare
una salsa alle noci!” “No, zia Rita è
allergica”), decidere dove collocare
nonna Adele venuta apposta per vedere i nipotini, pulire da cima a
fondo la
casa per far bella figura con gli ospiti... Insomma, di relax neanche
l’ombra.
Accesa.
Spenta.
Doveva confessare però,
che c’era un momento che preferiva,
in cui tutti erano in pace: era la sera, accanto al camino.
Papà Maurizio si
accomodava sulla sua poltrona a leggere un libro, mamma Teresa
ripassava la
lista degli invitati (e delle relative allergie alimentari) mentre i
due
piccoli, Giacomo e Matteo, coloravano i
loro disegni o rubavano una pecora dal presepe per farle
saltare delle
matite. In quei momenti, prima che i bambini facessero i capricci
perché non
volevano andare a letto, sentiva che la luce che emetteva contribuiva a
creare
quella atmosfera placida e rilassata. Le sembrava che l’alone
dorato che
diffondeva andasse a rasserenare gli animi di quella famiglia sempre in
movimento. Allora si sentiva utile. E felice.
Accesa.
Spenta.
Quella mattina, però, si
sentiva particolarmente contenta:
ascoltando i discorsi di Maurizio e Teresa aveva colto che avrebbero
spostato
l’albero, il suo albero,
in sala da
pranzo. Che gioia! Avrebbe potuto assistere al pranzo con i parenti,
all’apertura dei regali, alle canzoni di Natale! Era talmente
euforica che non
vedeva l’ora che l’accendessero!
Verso sera, mentre Teresa era in
cucina a preparare la cena,
Giacomo e Matteo stavano giocando sul tappeto con le loro macchinine.
Come
spesso succedeva, si misero a litigare sul possesso di un fuoristrada
verde,
tanto da strattonarlo per rivendicarne la proprietà: vinse
il maggiore,
Giacomo, che però per il contraccolpo finì
addosso all’albero addobbato, che cadde
per terra con tintinnii e fruscii.
“Guarda cos’hai
combinato!” esclamò Matteo.
“Non è colpa
mia! Dai, tiriamolo su! Raccogli quella
pallina.”
Raddrizzarono l’albero,
cercando di rimettere al loro posto
palline e festoni.
“Ecco, ora è a
posto. Oh, guarda quella lucina! È più...scura...
” osservò Matteo.
Accesa...
Spenta.
“Ehi, ma non funziona
più! Lo dico alla mamma che l’hai
rotta!”
“Non dire niente. Ecco, le
metto questa pigna davanti.
Vedrai che non se ne accorgerà nessuno... ”
Fine
Nota
dell’autrice:
Questa fic
ha
partecipato al concorso “Background rumors”e
si è piazzata ultima. Non male come risultato! Da qui posso
solo migliorare:)
Visto che ci sono,
mi tolgo un sassolino dalla
scarpa: infatti la cosa che mi ha dato più fastidio
è che mi sono stati tolti 5
punti per la grammatica (gli “errori”
più gravi erano il mancato spazio dopo il
punto esclamativo e la ripetizione di
“però” per ben due volte nel giro di 15
righe!!). Mi sembra un po’ esagerato togliere così
tanti punti per degli errori
così minimi: se mi dimenticavo un’ acca come
minimo mi squalificavano! In ogni
caso questa rigidità è stata applicata anche alle
altre partecipanti, quindi se
loro hanno avuto punteggi migliori significa che se lo meritavano(e che
sicuramente sapevano che quel tipo di distrazioni erano da evitare!)
In ogni caso
ringrazio
le ideatrici del concorso perché era davvero carino: la
prossima volta, spero
di ottenere un piazzamento migliore!
Alla
prossima!
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