Prima
storia che posto su EFP è una Piccola one shot scritta in un
momento di follia,senza troppe pretese. Incentrata sulla mia coppia
preferita!(draherm) spero vi piaccia e commentate vi prego!(sarebbero
utili suggerimenti e correzzioni essendo nuova ne ho bisogno.) ora
però..godetevi la storia..
Only for this night.
Quando per una
sola notte tutto appare diverso;
quando
l’odio si trasforma in passione, la passione in sentimento,
il sentimento in amore.
Tutto salta nella vita di Hermione Granger e Draco Malfoy,
perché
in una notte di ronda..tutto si modifica, si trasforma.
Ed è un amore che non
verrà mai rivelato, che non sentirà mai il
“ti amo”, tanto agognato.
Un amore, nato
in un mondo diviso a metà, dove i loro ruoli sono
troppo fondamentali per spezzarsi, ma quel che chiedono è
una sola notte.
La loro notte….
“Era il paradiso, ma al
centro esatto
dell’inferno.”
Avete mai provato la
sensazione di sapere che ciò che stavate facendo era
sbagliato, senza però
potervi fermare?
Avere una guerra
interna tra il vostro cuore e il vostro cervello?
Io si.
Lo stavo provando in
quello stesso istante: ed anche se mi accorgevo della follia di ogni
mia azione
non potevo e non volevo fermarmi!
Colpa di una possibile
pozione nel succo di zucca forse?
No, non era possibile.
Io, Hermione Jane
Granger, mi sarei di certo accorta se qualcuno mi avesse depositato
qualcosa
nel bicchiere.
Non per niente ero la
studentessa più brillante di Hogwarts.
Ma allora potete spiegarmi
per quale stramaledettissimo motivo, mi ritrovavo con le spalle al muro
e le
labbra incollate al mio peggior nemico di sempre!?
Solo un attimo prima
stavamo battibeccando come sempre, mentre proseguivamo la ronda
notturna e
dopo?
Cos’era cambiato?
Ero di certo
impazzita!
Eppure non riuscivo a
fermarmi.
Sentivo il mio cuore
bruciare…ardere, infuocato dal bacio possessivo del
Serpeverde; mentre il
cervello, inutilmente m’implorava di smettere.
Ma come potevo
smettere, se ogni fibra del mio corpo veniva risvegliata anche con un
solo
minimo contatto del biondo.
Non avrei mai voluto
fermare quel bacio, privandomi così del sapore amaro della
sua bocca o del
profumo fresco della sua pelle.
Oh
dio!
Mi
piaceva il profumo di Draco Malfoy..e il suo
sapore!
Io..lo
sto Baciando!
Mi ritrovai a pensare
stupidamente, ritrovando un po’ della ragione perduta.
Eppure non avevo
alcuna intenzione d’interrompere quel contatto.
Le sue mani strinsero
spasmodicamente la mia vita, ed io gemetti dal dolore,ma continuai a
restare
attaccata a quelle labbra infernali.
E il bacio
inizialmente cruento, divenne a poco a poco sempre più
dolce, fino a svanire.
Svanire, come la
sensazione di sicurezza provata inconsciamente tra le sue braccia, che
ora si
ritiravano incerte.
Svanire..per lasciare
posto alla dura e cruda realtà.
E gli occhi
s’incontrano, sorpresi e increduli.
E i respiri, furono i
soli rumori presenti, pesanti, ansanti.
Quand’è
che la vita
decide di cambiare corso?
Perché le
convinzioni
e i principi che tu hai da sempre, evaporano senza che nemmeno te ne
accorgi?
Cos’è il
motore
scattante, la molla che da il via a tutto?!
Non lo sapevo, ma ero
sicura che anche lui si stesse chiedendo la stessa cosa.
Era la sua espressione
disorientata a farmelo capire, di certo non il fatto che lo conoscessi
talmente
bene da capire i suoi stati d’animo.
Inconsciamente, sorrisi
a quell’affermazione assurda che la mia mente aveva elaborato.
Io, capire Malfoy?
Il rampollo purosangue
di una tra le più nobili casate di famiglie magiche presenti
al mondo?
Era assurdo.
-Perché ridi?-
La sua voce
leggermente alterata mi riportò alla realtà e
solo in quell’istante lo guardai
veramente negli occhi.
Quegli occhi grigi e
freddi, che per anni mi avevano guardata con disprezzo, ora erano
irritati,
confusi.
-Io…-borbottai, ma
non
risposi.
Ero persa.
Andata.
È possibile annegare
nella
terra ferma?
Come a capire il mio
stato d’animo, le sue mani corsero alla mia vita ed il suo
viso scese per
incontrare nuovamente il mio; bloccandosi all’ultimo pezzo:
dove i respiri caldi
si potevano sentire distintamente, e dove i nostri occhi costituivano
il nostro
mondo.
Un mondo che
appartenente ad entrambi e di cui nessun altro è a
conoscenza.
-Voglio baciarti..-mi
sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra, ed io
annuì lentamente, incapace
di proferire parola.
E in quell’esatto
attimo lo vidi sorridere.
Non uno dei suoi
soliti ghigni maligni che mi aveva sempre riservato, ma un sorriso vero;
talmente vero che mi
ritrovai a ricambiare,per poi fondere nuovamente le mie labbra con le
sue.
E le mani corsero
esitanti hai capelli , mentre la sua lingua esplorava la mia bocca,
avida di
farmi conoscere il suo sapore e di conoscere il mio.
Non riuscivo a respirare,
ma che importanza aveva?
Il mio ossigeno era
lui.
Lui, il purosangue che
per anni avevo odiato e da cui ora non riuscivo a staccarmi.
Perché sapevo che la
sensazione che avrei provato, una volta lontana da lui, sarebbe stata
di
smarrimento e avrei avuto paura.
Una paura che non
sentivo tra le sue braccia.
Brividi caldi, accorsero
in tutto il mio corpo quando le sue mani sollevarono lievemente il
maglione.
Avvertì la sua mano,
accarezzarmi dolcemente la pancia, mentre la sua bocca scendeva
lentamente
nella mascella.
Le forti sensazioni
che provavo mi fecero dimenticare tutto.
Ogni cosa, era
svanita…
Non era importante che
fossimo in un corridoio o che qualcuno ci potesse vedere,
perché le uniche
sensazioni che sentivo erano le carezze bollente che si stavano
espandendo su
tutto il mio corpo.
Quello che sentivo era
lui.
Era il suo corpo
schiacciato al mio; erano i suoi baci nel collo; e le sue mani ora
sopra il
seno.
-mm…mm ah-
Era la mia voce, erano
i miei gemiti.
Sentivo il cuore
pompare a mille, mentre l’adrenalina cresceva.
Il suo viso si
staccò
dal mio collo, incontrando nuovamente i miei occhi, e le sue mani si
spostarono
per fermarsi nel mio viso.
La sua espressione
corrucciata, mentre sfregava il naso contro il mio, mi diede per un
solo attimo
una sensazione di smarrimento.
-Cosa stiamo
facendo…mezzosangue?-
Il mio cuore sembrò
arrestarsi, mentre la realtà prendeva il soppravvento.
Cosa stavo facendo?
Lui era Draco Malfoy!
Lui mi
chiamava..mezzosangue, mi disprezzava…
Cosa avrebbero detto
Harry e Ron, vedendomi tra le sue braccia?
Scostai le sue mani
dal mio viso.
Ora i nostri occhi,
non erano uniti, ora lui era l’unico a guardarmi con
sorpresa..aspettando che
dicessi o facessi qualche cosa..
Ma io non potevo dire
nulla, non potevo fare nulla.
Era stato…cosa?
Un errore forse?
Ma quelle sensazioni
provate, si potevano definire errori?
Il calore della sua
pelle, i brividi, la sicurezza …
Sospirai, sapendo ora
più che mai che il mio cervello era il solo che dovessi
seguire.
Non potevo tradire
Harry, ne Ron.
Noi tre insieme
eravamo una squadra, saremo divenuti Auror un giorno, mentre
Malfoy…..
lui era destinato a
divenire un mangiamorte.
Un giorno non lontano,
avremo dovuto combattere..e lui era, e sarebbe sempre stato il nemico.
Ed io ora ero lì.
Le spalle al muro,
bloccata da suo petto.
Le sue mani, mi
accorsi solo ora, intrecciate alle mie.
-Mezzosangue…-
un'altra dolorosa fitta.
Abbassai lo sguardo,
senza rispondere al suo richiamo.
-Granger!- Morsi il
labbro inferiore, fino a sentire il sapore del mio sangue espandersi
nella mia
bocca.
Avvertì le sue mani
stringere le mie, ma ormai il cervello aveva vinto.
I miei doveri, verso
Harry, Ron e verso tutto il mondo magico, erano più
importanti di qualsiasi
altra cosa.
-Lasciami
andare..-mormorai, cercando per quanto possibile, di tenere la voce
ferma,
mentre con decisione lo scostavo da me e lui non fece nulla per
fermarmi.
Indietreggiò come
gli
avevo chiesto e mentre li diedi le spalle, avvertì un freddo
pungente
esplodermi in corpo.
Qualsiasi cosa era
stata,ora era passata.
Ed ero convinta di
questo, ne ero certa, sicura.
Non avevo dubbi mentre
facevo i primi passi per ritornare verso la torre di Grifondoro.
-Hermione…-Nessuno
prima del suono della sua voce, o del rumore dei suoi passi dietro di
me.
-Non voglio
lasciarti.-
Nessuno prima che le
sue braccia avvolgessero la mia vita.
Prima che il suo viso
affondasse nel mio collo, a solleticarlo col suo respiro.
Nessuno, prima di
ritornare fra le sue braccia.
Ed ora nuovamente, il
mio cuore e il mio cervello,tornarono in tilt.
Li potevo sentire
scalpitare e insultarsi a vicenda, perché ognuno credeva di
aver ragione.
Ma a chi dovevo dare
retta?
Un tempo non avrei
avuto dubbi, ma ora qualcosa bloccava la mia risposta, il mio andare.
Lui mi bloccava.
-Hermione…-di nuovo
il
mio nome pronunciato dalle sue labbra, così dolcemente
inaspettato.
Diverso…strano.
-resta con me..per
questa notte.-
E la corsa
irrefrenabile e accelerata di ogni mia funzione svanì.
Restarono solo quelle
parole, che aleggiavano nella mia mente.
E due risposte che
avrei potuto dare.
Due risposte
differenti, eppure ugualmente dolorose.
Sarebbe stato
difficile scegliere..doveva esserlo; mi domando come mai allora, avevo
già la
risposta.
-si..-solo un piccolo
sussurro.
Ed eccola la molla, il
motore scattante.
Era quel
“si”..due
lettere, una parola e tutto avvenne rapidamente.
Mi rigirai tra le sue
braccia, mentre la sua presa si faceva salda e nuovamente fu sulla mia
bocca,
sta volta impaziente di assaggiare e gustare il mio sapore.
Le sue mani corsero
alle mie cosce, che sollevò con una facilità
estrema e che io incatenai
immediatamente nella sua vita.
Lo sentì mordermi le
labbra, facendo pressione sulla mia testa perché mi
avvicinassi di più alla sua
bocca e nel mentre avanzava.
Non so come riuscimmo
ad arrivare fino alla biblioteca, visto che la mia bocca durante tutto
il
tragitto non si era mai staccata dalla sua.
Eppure ora, mi
ritrovavo schiacciata contro una libreria, senza poter fermare la
pazzia che
avevo dentro.
****
Matto,
pazzo..
Questo era tutto ciò
che la mia mente riusciva a dirmi, mentre le mie mani modellavano il
suo corpo.
Il corpo della mia
peggior nemica.
Lei che mai abbassava
lo sguardo, fiera e indomita Grifondoro.
E la pazzia
continuava, mentre giocavo con l’elastico delle sue
mutandine, mentre le
slacciavo la cravatta per sbottonarle la camicia e i suoi gemiti mi
davano più
sicurezza, un appagamento che mai avevo provato.
La vista della sua
pelle lattea mi diede una scossa di puro piacere e con forza bramosa ne
morsi
un pezzo.
Sta volta gemette di
dolore, ma non si scostò, non lo fece mai.
Nemmeno quando il mio
viso si posò sulle sue morbidezze da donna,stuzzicandole
invitanti.
Con la lingua tracciai
vari percorsi, mentre la mani, accarezzavano soffermandosi su vari
punti e gli
occhi registravano ogni più piccolo dettaglio.
La mezzosangue, la Granger….Hermione
il capo
all’indietro, aveva infilato la mano tra i miei capelli,
costringendomi quasi
con forza a continuare le lascive carezze.
Ma io volevo di più
,
io la bramavo tutta.
Perché per una
notte,
per quella notte, lei sarebbe stata mia.
Una notte che avrei
ricordato, che avrebbe ricordato.
Perciò le tolsi
interamente la camicetta, gustandomi la vista del suo seno nudo.
Quando sollevai il
viso per guardarla negli occhi, scorsi una sfumatura
d’imbarazzo in quei
lineamenti angelici e sorrisi, accostandomi vicino al suo orecchio.
-Sei
bellissima..-mormorai, scostandomi, per poi baciarla ferocemente.
Le mie mani corsero
nei suoi glutei che strinsi con forza, mentre lentamente mi spostavo
verso uno
dei tavoli vicini, lasciando poi che si sedesse su esso, mentre io mi
facevo
spazio in mezzo alle sue gambe.
Velocemente, mi
spogliai della camicia, lasciandola cadere insieme allo stemma dei
serpeverde.
Quando avvertì lo
sguardo di lei divorarmi, non riuscì a fare a meno di
mostrare il mio ghigno.
Che si smorzò,
quando iniziò
ad accarezzare il mio petto, seguendo la linea dei miei muscoli e
alcune delle
cicatrici della mia infanzia.
Non fece domande,mi
guardò solamente con uno strano luccichio negli occhi, che
poi scorsi riflesso
nei miei.
Con lentezza
esasperante, feci scorre la sua gonna per le gambe, ed entrambi
seguimmo il
movimento, fino a vederla cadere.
Accarezzai le sue
gambe, risalendo e schiacciandomi addosso la sua femminilità.
Portai le mie labbra
ad incontrare le sue.
-Sei mia..Hermione..-le
sussurrai, per poi baciarla con impeto.
Scostai l’ultimo
pezzo
di stoffa che l’avrebbe resa completamente nuda, per poi
infilare due dita
all’interno della sua femminilità.
Soffocai il suo piacere
col bacio impetuoso che ci stava travolgendo, mentre le sue mani, ora
più
sicure, mi toccavano.
Lei aprì la cerniera
dei miei pantaloni e insieme ad essi fece calare i boxer neri.
Il mio desiderio, era
ben evidente.
Senza altre
esitazioni, la sollevai per i glutei, entrando in lei lentamente.
-ah,,! Ah,,mm…-
-ah…mmm ah, ah!-
Le nostre voci si
fusero tra di loro, come l’unico corpo che adesso formavamo.
Sentivo la pressione
aumentare, come le spinte, così il piacere.
Ero confuso
annebbiato.
Nulla aveva senso,
nulla aveva importanza..solo lei, il suo corpo, il suo
profumo….
Eravamo l’odio che
genera la passione, la passione che genera il sentimento, il sentimento
che si
confonde arrivando all’amore.
Un gemito, un altro,
l’oblio e l’urlo di piacere d’entrambi
soffocato.
Era il paradiso, ma
centro esatto dell’inferno.
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