ACCADDE UNA SERA DI NATALE...-Nostalgia di te-
Quell’anno il periodo di Natale sembrava destinato a
trascorrere nella solita, tradizionale e noiosa maniera: a casa con la
famiglia. Per un’adolescente non era certo il massimo... Poi
però, ci arrivò l’invito di alcuni
amici a passare da loro i giorni del 24, 25 e 26...Così
preparammo tutto e partimmo alla volta di Marsala, all’altro
capo della Sicilia, rispetto a Messina. Vi giungemmo in giornata,
così avemmo tutto il tempo di prepararci per la sera e di
visitare lacittadina! Ero contenta di questo fuori programma, e anche
di vedere dopo tanto tempo i nostri amici. La sera, arrivati da loro,
fummo accolti con tanto affetto da tutti i presenti, e iniziammo subito
ad ambientarci...Dire che mi aspettavo qualcosa da quel Natale era
come chiedere la neve nel mese di Agosto!? Ma forse fu
proprio per questo che ti conobbi...Non potrò mai scordarmi
il nostro primo incontro: io ero seduta sul divano insieme a mia madre
e ad altre persone a chiacchierare, e ad un certo punto ti ho visto
scendere dalle scale con tua sorella e tua madre; istintivamente mi
sistemai il vestito, quasi a voler sembrare più carina..
Poi sei arrivato vicino a me e hai incrociato il mio sguardo; non
sapevo niente di te, se non che avevi due occhi stupendi, scuri e caldi
dai quali non riuscivo a staccare i miei –“Michele,
piacere...” –
–“Federica...” – Queste tre
semplici parole bastarono a mettermi in subbuglio lo stomaco e a
imprimerti indelebilmente nella mia mente e nel mio cuore...Il resto
della serata lo trascorremmo sempre insieme: a tavola...durante le
partite di tombola...sul divano...Avevamo dato il via ad un gioco
di sottile stuzzicamento e ogni qualvolta i nostri sguardi
s’incrociavano, diventavo immediatamente rossa e il mio
stomaco spariva per un periodo interminabile! Pian piano iniziai a
conoscerti e a conoscere la tua vita...Anche se eri più
piccolo di me di 8 mesi e io avessi appena iniziato
l’università, non davo peso a queste cose
perché, mi ripetevo, ‘l’età
non conta niente, è solo un dato anagrafico!’
Com’era facilmente prevedibile, mi affezionai subito a te, e
pure tu mi avevi dato quell’impressione, visto che avevi
voluto il mio numero di cellulare dal primo momento e mi chiedesti
espressamente di farci una foto insieme ( che tutt’ora
custodisco gelosamente!). Più le ore passavano e
più noi eravamo uniti, quanti ricordi su quel
divano...Sembrava quasi che gli altri ospiti avessero intuito che
c’era qualcosa tra noi due, e che volessero in
qualche modo contribuire al nostro ‘isolamento’! E
ad essere sincera la cosa non mi dispiacque affatto! Sarà
stato forse il clima che si era creato, o il caminetto scoppiettante
vicino al divano, che ci spinsero diverse volte a guardarci per minuti
interminabili, senza parlare, per evitare di rovinare quei
momenti...Proprio in alcune di queste occasioni,eravamo sul punto di
baciarci, ma poi, o per qualcuno che passava o per qualche scherzo del
destino, non avvenne...La serata volse – purtroppo presto
– al termine, e a malincuore ci salutammo, ma con la promessa
di rivederci l’indomani! Quella notte in albergo, avevo il
cuore che mi batteva a mille, e un fortissimo desiderio di rivederti, e
mi addormentai col sorriso sulle labbra! Ti sognai, quella notte e le
altre a venire, per circa una settimana, e ogni sogno era uguale agli
altri: dopo una serata passata insieme, ti avvicinavi e mi baciavi...
Il giorno dopo, Natale, misi tutta la cura possibile nel prepararmi,
perché volevo essere perfetta! Quando arrivammo a casa dei
nostri amici, c’erano già quasi tutti gli ospiti
della sera precedente, ma tu no...Non arrivasti per pranzo, e
nemmeno nel pomeriggio, e io avevo già perso le speranze di
vederti...Il destino però, ha voluto essere clemente con me,
perché infatti, prima di cena hai suonato il campanello dei
tuoi zii, e sei tornato da me! Come se non bastasse, a tavola, le
parole di tua madre mi riempirono ancor di più il cuore di
gioia –“Stasera siamo venuti solo perché
Michele ha voluto...altrimenti saremmo rimasti a casa...”
– E mentre lei pronunciava questa frase, tua hai alzato lo
sguardo e l’hai incatenato al mio, come a voler confermare
tutto! Anche quella sera rimanemmo attaccati come una cosa sola, e il
divano ci ospitò quasi come se ci aspettasse...Purtroppo
quella fu anche l’ultima volta che ti vidi...Durante il
viaggio di ritorno,i miei occhi erano lucidi di pianto, e ripensando a
te, ascoltavo le canzoni che avevano segnato i momenti passati insieme,
e rimpiangevo di non essere riuscita a dirti quanto eri diventato
importante per me in così poco tempo e a non averti dato
nemmeno un bacio nonostante il desiderio fosse forte...
Ora sono passati già due anni, e da allora di cose ne sono
successe tante: ho scoperto che eri fidanzato all’epoca e che
lo sei tutt’ora, e ti ho odiato per avermelo tenuto nascosto;
tu hai iniziato l’università in un’altra
città lontana, Perugia, e io sono al mio secondo anno...In
tutto questo tempo ci siamo allontanati, nonostante i tantissimi mezzi
di comunicazione a nostra disposizione...Spesso mi capita di riguardare
la nostra foto, e di ripensare al tempo – seppur breve
– trascorso insieme, e mi vengono sempre le lacrime agli
occhi, come ad una bambina...Mi manchi Michele, e invidio la tua
ragazza, che orse non sa quanto è fortunata ad averti con
sé; ma per scacciare la malinconia e la nostalgia che mi
prendono in questi momenti, penso alle parole che mia madre ripete
spesso –“Se due persone sono fatte per stare
insieme, prima o poi il destino le farà
riunire...” –
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Questa one shot è nata per caso, in un momento di
riflessione, durante il quale i miei pensieri sono venuti tutti allo
scoperto...e così ho deciso di trascrivere le mie
sensazioni!!^_^ Anche se la storia è un pò
triste, spero vi piaccia...E se volete potete lasciarmi un vostro
commento o impressione *me molto felice all'idea..=)* Buona lettura, e
un grande bacio!!
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