Ritorno
a casa
Naruto correva lungo la
distesa verde che aveva davanti.
Il vento gli accarezzava i
capelli mentre l’aria calda gli
rinvigoriva le membra, stanche dopo l’ennesimo scontro. Solo
una persona voleva
vedere.
Sperava con tutto
sé stesso che LEI fosse al sicuro. Certamente
era così, la convalescenza l’aveva passata a Suna
e il pericolo era ormai
arginato, ma se non l’aveva vicino non poteva essere
completamente sé stesso.
Certo, solo
quello
poteva offrirgli, sé stesso. Ammetteva di non essere un
genio come il suo amico
Shikamaru o affascinante come Sasuke o ancora simpatico come Lee o
spigliato
come Kiba, però di una cosa era sicuro, lui era innamorato
di lei da sempre,
anche se lei lo rifiutava in continuazione.
L’avrebbe sempre
protetta anche se il suo amore non sarebbe
mai stato corrisposto, anche se lei si fosse sposata con un altro,
anche se lei
lo avesse odiato.
Pensieri così
profondi non erano da lui, è vero, ma le
sensazioni e le emozioni che provava volevano di certo esprimere queste
parole.
Nella sua ingenuità amava di più con un sorriso
che con mille frasi,
trasmetteva allegria parlando seppur non dicesse nulla di eccezionale,
inteneriva di più con uno sguardo che con una richiesta.
Dentro di lui le
emozioni avevano un nome solo, niente si confondeva, ogni sensazione
era pura,
ogni pensiero diretto alla bocca, ogni dubbio leggibile negli occhi
azzurri. La
sincerità era il suo biglietto da visita, il suo coraggio la
manifestazione del
suo essere puro. Ciò che era sbagliato era da affrontare e
sconfiggere, non vi
erano ripensamenti nel suo lineare modo di pensare. C’era il
bianco e c’era il
nero, il bene e il male, il grigio doveva scegliere da che parte stare.
Naruto non era stupido.
Non lo era mai stato. Lui era solo
lui. Un essere tanto puro da non provare odio, malizia o sospetto.
Tutti gli
volevano bene, questo suo modo di fare gli aveva permesso di essere
amato da ogni
essere vivente a Konoha, nonostante a volte si sentisse oppresso dal
peso che
portava dentro, in realtà sapeva che ci sarebbe stato sempre
qualcuno a
tendergli la mano. Lei non lo aveva mai abbandonato dopo tutto. Era
certo che
avrebbe dato la vita per lui, nonostante lui non glielo avrebbe mai
permesso.
L’ingresso di
Konoha era spalancato per lui, un uragano di
eccentricità fece il suo ritorno a casa
“Sakurachaaaaaan!”
gridò sotto casa della giovane kunoichi
in tutta la sua frenesia
Lei sorrise, non si
affacciò nemmeno alla finestra e si
catapultò giù per le scale.
Le era mancato. Aveva
avuto paura di perderlo, più delle
altre volte, più di chiunque altro. Quel sorriso vero che
solo lui sapeva
rivolgerle non lo trovava in nessun altro e la fece sussultare una
volta
giuntagli davanti
“sono passato a
salutarti, Sakura-chan” disse grattandosi la
testa e sorridendo vivacemente, con un po’ di fiatone
“ti
pare il caso di urlare
per questo, testa quadra!!”
rispose lei
picchiandolo. Lo aveva fatto di nuovo, non riusciva a dirgli che le era
mancato, che era terribilmente preoccupata e che voleva sentire
risuonare la
sua risata per sempre
“ma
Sakura-chan!! Non ti sono mancato neanche un po’??”
chiese da terra lui, massaggiandosi la fronte ma per nulla afflitto,
ormai
abituato alle reazioni manesche della Haruno. La amava anche per questo
in
fondo.
“si che mi sei
mancato idiota” era quello che avrebbe voluto
rispondergli. Ma lei non era come lui. Lei non era così
trasparente, lei non
riusciva a vedere le cose bianche o nere. Lei vedeva perennemente in
grigio,
non sapeva mai da che parte schierarsi, non sapeva se scegliere il
ragazzo che
l’aveva abbandonata o quello che non aveva mai nascosto di
amarla, che non l’aveva
mai fatta sentire sola, che l’aveva sempre protetta.
Poi i suoi pensieri si
assottigliarono e piano piano tutto
cambiò. Di fronte a lei, una figura a colori si stagliava
sullo sfondo scuro e
indefinito. Gli oggetti intorno a Naruto si illuminavano, prendevano
forma e
definitezza ma soprattutto … colore. Finalmente il mondo le
era apparso come
desiderava vederlo. Improvvisamente il grigio divenne tinta, ed era
tutto
merito suo, del suo sorriso, che le rischiarava la strada da seguire.
Finalmente Sakura aveva
deciso da che parte stare,
finalmente trovò il coraggio di dirglielo “certo
che mi sei mancato, Naruto”
Lui non se lo aspettava.
Lei gli sorrideva come mai prima,
lui era sorpreso e felice, senza pensare la abbracciò e lei
non oppose
resistenza.
Era come se lì
tra le sue braccia potesse sentire la vita
scorrerle nelle vene, si sentiva rinata, si sentiva felice. Finalmente
le ombre
non la opprimevano più. Ora la luce dei suoi occhi azzurri
avrebbe colorato il loro
mondo, che si preparava a divenire un posto migliore.
Note:
viva Naruto e viva la sua
sincerità, e il suo essere…
Naruto! Magari il mondo fosse pieno di persone come lui…
Sakuraaaaa apri gli
occhiiiii!! :)
alla prossima
baci marti
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