La luce dell'Inferno
1. La luce dell'inferno
Era il buio
che si fondeva con la luce.
Era il Bene
che si fondeva con il Male.
Era
contraddizione, era errore, era sbagliato.
Ma sembrava
così giusto
ai due amanti, così dannatamente giusto, sospirare
all’unisono, sfiorare la candida carnagione
dell’altro,
sorridere, gemere, baciarsi, rotolarsi, amarsi.
Erano una
fiamma e un raggio di sole, le loro chiome.
Erano della
stessa sostanza, ma sostanzialmente diversi.
Le loro mani
si intrecciavano,
le labbra lasciavano sfuggire parole di amore e di odio, di passione
sfrenata, di lussuria, di radicata convinzione.
Volevano stare
insieme, fosse crollato il mondo.
Potevano stare
insieme, non aveva valore il timore di essere scoperti.
Dovevano stare
insieme, da soli sarebbero impazziti di dolore.
- Ti amo,
oh, ti amo… - sussurrò la Fiamma, avvampando,
divampando, bruciando sulle gote tutta la sua innocenza.
Il Raggio di
Sole non rispose,
assaporò il suo calore vermiglio, si improvvisò
soffio di
vento, alimentò il fuoco senza saperlo.
O forse no,
forse lo sapeva e lo voleva.
Desiderava
di più, la Fiamma, desiderava quel corpo sbagliato che la
sovrastava, il suo cuore crepitava dalla brama.
Era
un’esplosione di luce, un impatto tra due fuochi,
un’illustre piacere giocato sul rischio.
- Possono
scoprirci, lo sai?
– mormorò malignamente il Raggio di Sole,
brillando di
malizia ed intima soddisfazione, illuminato dalla calda sfumatura rossa
della Fiamma.
- Non mi
importa, io ti amo… -
E lui la
amava? Il Raggio di Sole amava la Fiamma?
Era
splendente, una pura fonte di forza e calore, ma allo stesso tempo
fragile e fuggevole.
Sarebbe
bastato un soffio di vento, un sibilo del Raggio di Sole, e la fiamma
si sarebbe spenta.
Tic!
Uno schiocco
di dita, e addio.
Così
pura, fragile, fuggevole, frivola, facile.
Sì,
facile, era stato facile.
Povera
piccola Fiamma.
- Potrei
raccontarlo io a loro… –
La Fiamma si
spense, e con lei la passione. Niente più sospiri, sussurri,
suppliche.
Niente
più amore, solo terrore.
Il terrore
della verità, della minaccia, dalla vergogna.
- No, no, ti
prego… non lo fare… ti prego… -
Gli occhi
color
dell’acqua erano così profondamente turbati,
increspati
dalle onde della paura, non più bruciati dal fuoco dei
desideri.
Il Raggio di
Sole alimentava la
fiamma che era dentro di sé, assorbendo l’energia
di
quella Fiamma che si spegneva all’esterno.
Era bastato
un “tic” per ottenere di nuovo il rispetto.
- Se mi ami
non lo fare… non lo fare, per noi… -
Amore?
Il Raggio di
Sole amava solo una cosa. Essere il bastardo che era.
E sentirselo
dire.
- Credi che
sia così facile convincermi? Se la tua famiglia lo
sapesse… -
La Fiamma
vibrò, come colpita da una folata di aria gelida, come
colpita da una parte del suo stesso nome.
- Non glielo
dirai… - disse la voce vibrante di timore, suonando come una
supplica.
Essendo una
supplica.
- Potrei non
farlo… ma sai cosa voglio in cambio… -
Il Raggio di
Sole sembrava aver
occupato tutta la stanza con il suo splendore, sovrastava la Fiamma sia
in potenza che in bellezza.
L’oro
sulla sua testa era il simbolo della sovranità.
La piccola
Fiamma era ormai sottomessa, avrebbe perso la sua purezza per mantenere
la sua reputazione.
Il Raggio di
Sole la scaldava di rabbia, ma anche di desiderio.
La Fiamma si
tolse la veste scarlatta e screziata di arancio, divenne pallida come
un piccolo mucchio di cenere spenta.
La sua
chioma, ramata e non rossa, era l’unica cosa che brillava
ancora di luce propria.
Il Raggio di
Sole continuava a
riempire con prepotenza la stanza, che quasi sembrava troppo stretta
per contenere la sua luce immensa e invadente.
Anche lui
levò la sua veste color del cielo, ma diventò
ancora più accecante di prima.
Quasi
fastidioso, ma impossibile da non guardare.
La Fiamma
attendeva il suo momento senza poter staccare il suo sguardo dalla
bellezza prorompente del suo dominatore.
Era una
battaglia in cui potevano rimanere scottati entrambi, roventi di
sentimenti contrastanti e pensieri improvvisi.
Infine il
Raggio di Sole invase
la fiamma, violento e impetuoso, squarciando il buio spento delle
ceneri rimaste da quella piccola luce vermiglia.
Crepitii,
sibili, soffi, scoppiettare di fuoco imprevisto.
Fino
all’ultima goccia, quella che cadde sul Raggio di Sole, rossa
e bruciante come la Fiamma.
La prova
dell’antica purezza di quel fuoco.
La pecca sul
marmoreo corpo dai lineamenti femminili, quasi quelli di una donna.
L’impatto
tra un raggio di sole e una fiammella.
La luce
dell’Inferno.
Note
dell’autrice
Come sempre,
questa mia uscita è colpa dell'irrequieta ispirazione
improvvisa.
In principio era una one-shot ispirata ad un pairing ben definito, ma
rileggendola per controllare eventuali errori mi sono accorta che
potrebbe essere interpretata in diversi modi. Immagino che a ciascuno
siano venuti in mente due diversi protagonisti, se non molti di
più.
Allora, chi
vi ricorda questa storia? Spero che in tanti mi darete il vostro
parere ^^
Lady Lynx
|