quell'uomo
**Autore: Rota23/meg89
**Titolo: Quell’uomo…
**Avvertimenti: Flash fic, Shonen ai, What if…?
**Raiting: Verde
**Introduzione: Quell’uomo.
Quell’uomo è,
fondamentalmente. Impossibile negarlo – la sua fisicità
palese smentirebbe ogni tentativo di renderlo più concreto di
quanto non lo sia già.
**Note dell’autore: Una
ShinoKiba senza la minima pretesa. Mi è venuta fuori
praticamente spontanea come un tentativo di fare romanticismo –
ma romanticismo vero, senza tutti quegli abbellimenti per gli
sprovveduti che credono che ogni cosa debba essere monocromatica.
Quell’uomo…
Quell’uomo.
Quell’uomo è, fondamentalmente. Impossibile negarlo
– la sua fisicità palese smentirebbe ogni tentativo di
renderlo più concreto di quanto non lo sia già.
Se vogliamo anche cercare un aggettivo appropriato che lo descriva
appieno, quell’uomo è innanzitutto rumoroso. Non mi
ricordo la volta in cui non ha usato un tono assurdamente spropositato
nell’unico intento di proferir verbo. Non riesce a regolarsi,
questo mi sembra ovvio.
Successivamente, quell’uomo assomiglia a una fiera più di
quanto un qualsiasi normale essere umano. Per quanto sia vero che
cammini a quattro zampe unicamente durante una battaglia assai
impegnativa, ringhia al posto di sbuffare quando è stizzito,
così come le sue labbra si arricciano spesso – a mostrare
i canini aguzzi – nel momento dell’irritazione o del
semplice ghigno soddisfatto.
La cosa mi fa ribrezzo, non riesco più a capire chi ho davvero davanti a me.
Quell’uomo, poi, non sa comportarsi. Con la sua compagna di
squadra dimentica ogni tatto umano e ammissibile, scordandosi
volutamente della forte sensibilità di una donna in
difficoltà – non riuscendo forse a capire come non tutti
possano gradire a incoraggiamento una pacca forte sulle spalle e
qualche frase detta con impeto notevole. Con i suoi amici fa la voce
grossa, cede spesso all’orgoglio e all’arroganza, fin
troppo fiero della sua notevole forza fisica.
Lavora in coppia, e per questo semplice motivo si concede il privilegio
della superbia – non per altre qualità, come se davvero il
numero potesse essere più rilevante che la sostanza.
Quell’uomo, infine, sa farsi davvero odiare.
Ma non è tutto.
Non c’è uomo al mondo che possa essere un semplice cumulo di difetti.
Quell’uomo sa essere gentile, quando vuole – solo quando
vuole. Perché non è possibile non provare un briciolo di
tenerezza nel vederlo prendersi cura di quella palla di pelo rumorosa
che si ostina a chiamare Akamaru. Mentre lo accarezza, mentre ci gioca,
mentre fa queste e mille altre cose ancora.
Sa essere gentile anche con Hinata, quella sua compagna di squadra
tanto timida e insicura. E’ gentile nel momento in cui si
preoccupa, per esempio, del suo stato di salute – perché
non è così scemo da essere cieco fino a quel punto.
Quell’uomo è passionale, sa scaldare le anime delle
persone che gli stanno vicine. Sorride spesso, e ride con maggior
frequenza. Non c’è ancora stata la volta in cui
l’abbia sentito pronunciare una parola dal tono sconfortato o
rassegnato. Per quante volte possa cadere, egli riesce sempre a
rialzarsi.
Quell’uomo è un ottimo ninja. Quel che pecca in
professionalità, lo recupera nell’impegno che mette in
ogni missione. Se per caso sbraita all’inizio, perché
sottostà ai propri superiori con ritrosia, alla fine è il
primo a gettarsi nella mischia. Ed è quello che gioisce con
maggior entusiasmo alla fine.
Dopotutto, quello è l’unico uomo che abbia mai ritenuto degno di stare al mio fianco.
Io, Shino Aburame, dovrò pur trovare un valido motivo per cui un
tale rozzo cane debba scaldarmi così tanto il cuore.
Non è forse umano cercare una ragione per il tuttoché ci circonda?
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