La
danza dell'amore
Abolissimo
il gelo,
non
finirebbe l'estate.
Che
una stagione finisca
o
trionfi, dipende solo dalla
nostra
scelta.
(Emily
Dickinson)
In
quel momento una folata d'aria fredda la investì, in modo
talmente potente
che per un momento lottò per non cadere, in bilico fra aria
e terra.
Gli scarponcini segnavano orme piuttosto grandi e Ichigo ogni tanto si
volgeva indietro, per vedere quanta strada avesse percorso, e, quando
vedeva tutte quelle tracce sul terreno, allora si rasserenava, mancava
poco.
Con
le mani paffute e guantate si pizzicò il naso, che ormai era
diventato un cubetto di ghiaccio; anche se camminare nella brughiera,
accompagnata da una fitta foschia e un cielo piuttosto lunatico,
poteva parere una vera opera di masochismo, Ichigo sorrise. Ormai era
prossima ad arrivare alla meta, intravedeva già i comignoli
fumanti
sopra le tettoie rettangolari. La città,
in parole povere.
Grande,
immensa, luminosa... Troppo,
per una contadinella di basso
rango come lei. Si limitò ad osservare da lontano il
panorama,
estasiata. In particolare la sua attenzione era catturata dai bei
abiti delle fanciulle della sua età, le acconciature mai
scomposte,
racchiuse dentro cappellini di pregiata stoffa e morbidi teli che
scendevano sul collo delle dame, racchiudendo il loro visino in
semplici fiocchi.
Sapeva
di mentire a se stessa, però: la verità era che
il suo cuore
batteva furiosamente non appena intravedeva una carrozza più
lussuosa delle altre, un uomo altezzoso e affascinante scendere,
aiutato da alcuni servitori. Ogni venerdì si dirigeva in
quel luogo,
nella piazzetta cittadina, accompagnato da una signora talmente bella
che non v'era paragone con le altre. Sospirò, Ichigo, di
pura
frustrazione; annullò in principio una lacrima, facendo
acquistare
un po' di valore alla sua dignità.
Ma
era un'illusione, lo sapeva: in
cuor suo l'avrebbe amato, in
eterno. Era divenuto per lei
come le tracce sulla neve, non si staccavano dal suolo e continuavano
a stamparsi sopra il terreno, incondizionatamente. Sì,
presto o
tardi sarebbero scomparse, ma nessuno
avrebbe potuto cancellare il loro passaggio.
***
Note:
Sono
tornata dopo tanto tempo, con una raccolta IchigoRyou.
Qua
Ryou appare appena, è più una comparsa che un
protagonista vero e
proprio: ma la vicenda si svolge volutamente
così. Finisce
male, perché l'amore è anche questo: delusione,
per quanto
sia difficile accettarlo.
Un'ultima
cosa: tutte le storie sono accompagnate da una frase, una poesia, una
semplice citazione, come in questo caso la poesia di Emily Dickinson,
che adoro, semplicemente *_*
La
prossima sarà più happy, spero XD
Prima
che me ne dimentichi, vi informo che ho cancellato parecchie mie
storie, ho fatto una pulizia generale delle fic che non ritenevo
più
da leggere, per tanti motivi. In primis il mio stile è
cambiato,
maturato, si è evoluto, non riuscirei a scrivere in modo
diverso...
E poi, diciamolo: grammaticalmente erano scorrette, e siccome se
scrivo lo faccio seriamente non me la sentivo di tenerle incompiute,
quando sapevo già che non le avrei continuate. Vi informo
dunque che
ho cancellato “Titanic”,
anche se ringrazio tutti coloro che
l'hanno letta e forse saranno un po' delusi da me, ma non temete, la
sto riscrivendo e conto di ri-postarla a breve ^^
Grazie
per aver letto, a tutti voi.
Kiki.