Anorexia.

di Lara Rye
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-ANOREXIA-


Probabilmente pochissimi capiranno l'anima di questa storia.
é difficile, complicata e probabilmente NonSense per molti, ma è intensamente introspettiva, scavata nell'anima di Elena e drammatica per certi versi.
Questo argomento lo sento profondamente dentro di me, come arma letale di un passato che non è proprio tale.
L'Anoressia non abbandona mai, non ci lascia ma è sempre li, passato presente e futuro.
Buona Lettura. 
Lara.

In questo periodo sto leggendo ValeANA di Martita Fardin. 
L'ispirazione mi è venuta rimanendo ad osservare la copertina. Vi consiglio di guardarla..

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Le risa scaturite alla vista del corpo semi nudo di Elena scoppiarono nella stanza buia.
«Ahhhhhhhhhh.» Sembrò che un piccolo bambino gridò, tanto l'urlo esplose in quel piccolo ambiente, spaventando ed ammutolendo i -prima divertiti- presenti.
Dei piccoli passi, lenti e quasi soffici, si adagiarono sul pavimento, percorrendo ogni scalino della grande e lussuosa scala situata nel centro di Ville Grandeaux.
Il bambino -a
ppena la vide- restò schernito ed ammirato, osservando quel bianco scheletro.
Si avvicinò cautamente e quasi con timore, tremando, appoggiò la sua piccola manina sul ventre di Elena, sentendo le costole.
Ritrasse la piccola mano pallida.

Come ti chiami, piccolo?” Persino la voce di Elena era stanca -troppo magra e sottile- per emettere un suono che potesse trasmettere qualcosa.
Dead- Deady.”
Elena respirò, facendo notare -
quasi sulla pelle- i polmoni, marciti dai tanti anni spesi a fumare, gonfiarsi e rilassarsi subito dopo.
Si avvicinò, insieme a Dead, allo specchio, ignorando le persone ferme a guardare quell'immagine tanto estranea a quel mondo estremamente formale, immobilizzandosi davanti a quell'enorme parete che rifletteva quei due minuscoli corpi.
La spiccata altezza di Elena si riflesse immediatamente insieme a quell'assenza di corpo, di cui era rimasto solo un minuscolo e scavato scheletro bianco. Una lacrima scese sul suo viso, un ultima lacrima mentre Dead la guardò e la prese per mano, portandosela via con sé.


I suoi occhi grigi si chiusero, insieme a quell'anima persa tanto tempo prima.
Se n'era andata Elena, uccisa dalla sua stessa anima scavata ed insicura.





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