Per questo capitolo
c’è una sola musica, che adoro profondamente.
Questa.
Chi vuole può
ascoltarla dall’inizio della lettura alla fine a ripetizione
… io l’ho inserita più o meno ai due
terzi del capitolo.
Il mio consiglio
è di caricarla e di tenerla pronta per quando arriverete
lì, resistendo a non ascoltarla fino ad allora. Quando finisce, rimettetela ...
“Do
you trust me?”
Fidatevi.
Buona lettura.
CAP.28
BELLA
«Sono
quattro giorni che non ti muovi da qui … devi uscire ogni
tanto dalla stanza, altrimenti qualcuno comincerà a porsi
qualche domanda … »
…
«Vai a fare un
giro, prendi la Volvo … una mezz’ora, poi ritorni
… rimango io con lei»
…
… …
«Non puoi fare
così! Sei impazzito, per caso?! Vuoi farci scoprire
tutti?!!»
Ringhi sommessi.
… …
«Una sola
persona alla volta. E’ un favore giusto perché
siete i familiari del Dottor Cullen»
«Grazie,
signora Stock».
…
…
…
«L’alimentazione
per sondino non funziona» …
«No»
… «Non qui. Dobbiamo portarla a casa».
…
…
…
Il freddo.
Lo sento in ogni istante. Sia in veglia che in sonno … O
forse è in sogno? Sulla pelle, sulle mani, sugli occhi,
sulle guance.
Sempre.
Un lieve fruscio, un soffio appena accennato.
La mente è annebbiata. La bocca mi duole.
All’inizio moltissimo, poi sempre meno. Adesso è
rimasto un fastidioso senso di tensione.
Non riesco a muovermi.
E’ un sogno, allora? E perché non mi sveglio?
Perché ogni respiro mi sembra una coltellata e uno sforzo
enorme?
E le voci … sono solo sussurri … eppure sembrano
così reali …
Ma sono stanca. Troppo. Gli occhi non vogliono aprirsi.
E di nuovo, l’incoscienza.
…
…
…
Apro gli occhi.
E’ buio. Intorno a me c’è silenzio.
Dischiudo le labbra.
Sono secchissime, la bocca è completamente riarsa.
Ho sete.
Dove sono? C’è qualcuno? Vorrei chiedere
dell’acqua, ma la voce non esce.
Tento di raddrizzare il busto, ma appena accenno ad un movimento, una
fitta al torace mi mozza il respiro. Un gemito mi sfugge dalle labbra.
Una mano gelata mi si posa sulla fronte in una morbida carezza.
Due occhi brillano nell’oscurità vicino al mio
viso.
Sembra Edward.
Chiudo gli occhi. Ho paura di vederlo dissolversi davanti a me, frutto
di una allucinazione perversa.
Qualcosa scivola delicatamente sotto le mie spalle, la mia testa passa
dal cuscino tiepido al marmo freddo eppur morbidissimo.
E c’è profumo. Di lui.
E’ ovunque. Intorno a me, su di me.
In un gesto istintivo cerco di approfondire l’inspirazione,
ma, di nuovo, un dolore acuto al torace mi blocca.
Una modesta pressione sulla bocca. E’ un bicchiere.
Schiudo le labbra accogliendone il bordo e, dopo un attimo, acqua
fresca scorre nella mia bocca.
Deglutisco, ma un po’ di liquido fuoriesce, scivolandomi sul
mento.
Dita ghiacciate ne intercettano il movimento in senso contrario,
impedendo al rivolo di arrivare fino alla gola. Risalgono leggere sulla
mia pelle, lente, e diventano una morbida carezza che mi sfora il
labbro inferiore.
Poi, si staccano.
Il capo ritorna lentamente sul cuscino. Vorrei protestare con quel
sogno crudele, dirgli che non sono ancora pronta a lasciarlo andare via
… ma pochi istanti ed è, di nuovo,
l’oblio.
…
…
…
Un tocco ovattato. Tessuto sulla mia pelle che non riesce a mascherare
la sensazione di freddezza che penetra le fibre e raggiunge il mio
corpo.
Un brivido mi percorre.
«Ti dico che si sta svegliando»
Uno scampanellio.
«L’hai visto?»
Una dolcissima voce melodiosa.
«No, no … intuito femminile»
«Mmmm, anch’io sono donna, ma l’intuito
non mi dice niente» la voce melodiosa si tinge di lieve
irritazione.
«Rose, tu sei donna solo dal collo in
giù»
Rose … sì, sì è lei. E
l’altra voce … chi se non Alice?
«Mi stai offendendo, per caso?»
all’irritazione si somma l’incertezza.
«No, ma che vai a pensare! Voglio dire che dal collo in
giù sei quanto di più perfetto esista con il nome
“donna”» lo scampanellio della voce di
Alice diventa un coro di campane a festa.
Silenzio.
«Mi stai offendendo» un tono secco «E, di
grazia, potrei conoscerne il motivo?» l’irritazione
è ormai palese.
Nessuna risposta. Silenzio da ambo le parti adesso.
Poi, «Stanno discutendo» nel sussurro di Alice una
nota di preoccupazione.
«L’avevo intuito
…» Rose calca l’ultimo termine.
«Spiritosa …» la prima.
«Grazie!» la seconda.
I loro gesti si fanno più rapidi. Mi stanno vestendo.
«Lascia stare Alice … sbrigati prima che venga a
strigliarci ». L’urgenza si mescola
all’irritazione.
Sento nell’aria un delicato profumo di fiori.
Mi stupisco del fatto che il loro tocco non mi faccia rabbrividire come
invece mi aspetterei.
Decido che sì, posso arrischiarmi ad aprire gli occhi. Lo
faccio e mi scontro con quelli ambrati di Alice, proprio ad un palmo
dal mio viso. Sorride.
Ed io continuo a guardarla.
«Bentornata» soffia sui miei capelli, mentre scende
a posarmi un lieve bacio sulla fronte.
Brilla.
Un raggio di sole penetra dalla finestra e si infrange sul suo viso,
che lo riflette in una miriade di fasci luminosi più piccoli
…
Un movimento appena accennato, e dietro di lei scorgo Rose.
Mi osserva curiosa per un lungo istante. Poi, i suoi occhi scendono e
si fermano dopo un attimo, lo sguardo puntato sul mio ventre.
Non è mai stata più bella di così. O
non l’ho mai notato prima. C’è un che di
innocente e nello stesso tempo tormentato, che le dona
un’aura nuova e misteriosa.
Resta ferma, immobile.
Sul viso perfetto uno sguardo indecifrabile. Credo trattenga anche il
respiro. Ma, poi, si volta e in un secondo scompare senza fare il
minimo rumore.
Alice sospira e mi giro a guardarla. «Non badarci, Bella. Lo
sai com’è fatta»
Continuo a fissarla.
«Allora, come ti senti? Ti serve qualcosa?» chiede
e nel contempo si sfila dei guanti di cotone bianchi con un gesto
aggraziato.
Deve averli indossati per cambiarmi e non farmi entrare a diretto
contatto con la sua pelle gelida. Lancio un’occhiata alle mie
braccia. Un morbido pigiama di cotone bianco con dei piccolissimi
fiorellini azzurri che non ho mai visto prima si adatta perfettamente
in taglia e lunghezza al mio corpo. Riporto lo sguardo su Alice che mi
fa l’occhiolino e mi sussurra con un alito di voce ed
un’aria cospiratoria:«Delizioso, non
trovi?»
Osservo tutto il movimento, fino a che Alice non ripone i guanti in un
cassetto.
Nel cassetto della mia scrivania.
A casa nostra.
Nella stanza mia e di Edward.
Edward …
Realizzo in pochi istanti che mi trovo davvero a casa, che questo non
è un sogno e che sono sveglissima. Gli occhi cominciano a
saettare per la stanza impazziti, alla sua ricerca o alla ricerca di un
indizio che mi confermi la sua presenza, un dettaglio, un oggetto che
gli appartiene.
«Ehi, ma che ti prende?» Alice si avvicina rapida,
ma ad un passo da me si blocca improvvisamente, stringendo forte gli
occhi e piegando il busto in avanti. E’ come se avesse
ricevuto un pugno in pieno stomaco.
Ma che succede?
Oddio, sta male
… penso e sento il panico invadere ogni
più piccola parte di me.
Corrugo la fronte, confusa. Che
faccio? Non sembra in preda ad una delle sue visioni, ma
sembra provare dolore. Decido di spostarmi sul letto, cercando di
avvicinarmi, ma lei arretra di un passo reggendosi la testa con una
mano, mentre con l’altra mi fa segno di non proseguire.
«Di nuovo … » sussurra.
Pochi istanti e la porta si apre. Sull’uscio Carlisle.
Si avvicina a lei sussurrandole parole inafferrabili. E lei risponde
con movimenti del capo, ma non accenna ad aprire gli occhi. Osservo la
scena stupita e un po’ spaventata.
E’ colpa mia?
Perché Alice sta male se mi è vicina? Eppure un
attimo prima mi era proprio ad un passo … Cosa è
cambiato?
Sono ancora nella posizione di chi non sa cosa fare … se
alzarsi e cercare di aiutare o rimettermi a letto. Semi seduta come
sono ho fastidio al busto, ma non me ne curo. Mi guardo intorno,
spaesata.
Ed i miei occhi si scontrano con i suoi.
E’ fermo sull’uscio della porta. Mi fissa, immobile
e rigido.
Ma i suoi occhi ardono.
Sembra in attesa di … qualcosa. Ed io non riesco a staccare
lo sguardo dal suo.
Poi si muove verso di me, con calma.
Ad un passo dal letto, alza con incredibile lentezza le mani verso
l’alto, mettendole bene in vista e con il tocco
più leggero che abbia mai avuto, mi sfiora leggermente la
spalla, invitandomi a distendermi verso il cuscino e nello stesso tempo
sostenendomi il busto. Continua a guardarmi in viso, come se si
aspettasse qualcosa da me.
«E’ tutto a posto. Stai tranquilla. Le
passerà subito» dice e la voce gli esce roca.
E’ turbato.
Mi lascio scivolare docile sui cuscini, ipnotizzata dal suo sguardo, e
il movimento mi provoca una nuova fitta all’addome. Non
emetto un solo lamento, ma a lui non sfugge l’impercettibile
mutamento della mia espressione. Non dice nulla, limitandosi a
stringere le labbra.
Solo in questo momento mi rendo conto che siamo rimasti soli in stanza.
Per quanto sia possibile essere soli in una casa di vampiri dal super
udito …
Siamo soli io e lui.
Sento il respiro affrettarsi, il mio cuore partire al galoppo.
Lo sente anche lui. Di sicuro. E, infatti, dopo un attimo, con voce
controllata ma sprezzante dice:«Bella, ti prego, sta calma.
Non ti farò ancora del male. Te ne ho già fatto
fin troppo».
Lo osservo, incapace di profferire parola. Vorrei dirgli che si
sbaglia, che non temerei nessun dolore se lui fosse al mio fianco, che
potrei sopportare le peggiori torture se solo mi amasse. E nello stesso
momento in cui formulo questi pensieri mi odio.
Bella, lui non
è più tuo, se anche lo fosse mai stato prima
… penso con doloroso distacco.
Si accovaccia di fianco al letto, e i suoi occhi scendono sulla mia
mano mollemente abbandonata sul copriletto. Sembra esitare per una
frazione di secondo, poi, punta i gomiti e si prende il capo tra le
mani.
Resta così, fermo e in silenzio.
E’ a pochi centimetri dal mio braccio.
Potrei toccargli il capo solo alzando la mano. Osservo i suoi capelli.
Quel disordine perfetto, quel colore come di foglie
d’autunno. E l’istinto di passarci dentro le dita
sembra inarrestabile. Eppure resto immobile.
Bella, lui non
è più tuo … Mi ripeto e
ho bisogno di farlo in continuazione, di convincermene io per prima.
Stringo le dita sulla coperta per impedirmi di toccarlo.
Un sospiro e alza la testa.
Sul suo viso, l’espressione più
addolorata che gli abbia mai visto. Nemmeno la prima volta che mi
abbandonò e poi ci ritrovammo l’ho mai scorta tra
i suoi lineamenti perfetti. E mi sembra
un’oscenità che i suoi tratti siano
così distorti, così contratti come preda di
un’oscura sofferenza.
Le dita si muovono da sole e la mia mano si poggia sulla sua guancia.
Non le controllo, vanno per conto loro. Voglio solo cancellare quel
dolore … non sopporto di vederlo sul suo viso.
Il suo sguardo si affila, sembra stupito.
Volta il capo verso la mia mano, chiude gli occhi e le sue labbra
sfiorano l’interno del mio palmo.
«Bella, sono un idiota» dice soffiando sulla mia
pelle ed il suo fiato gelido sembra il più bollente dei
tocchi.
Riapre gli occhi e si gira verso di me. Contemporaneamente inclina il
capo sulla mia mano, richiudendola, così, tra la sua guancia
e l’incavo del suo collo.
«Io ti amo» dice «ma ho rovinato tutto.
Tutto quanto»
Gli occhi mi si riempiono di lacrime. Le lascio scorrere via dagli
occhi, rotolare giù per le guance e trattengo il fiato. I
suoi occhi seguono il movimento di quelle piccole, impertinenti
traditrici e la sua espressione è quanto di più
vicino ci sia alle lacrime. I suoi occhi brillano, sono chiarissimi.
I vampiri potranno anche non piangere, ma il dolore che provano sembra
esplodergli dentro. Non riuscirei mai, mai a mettere in dubbio la
sincerità di queste parole.
Ma questo cambia in qualche modo le cose?
Con la punta delle dita raccoglie le mie lacrime e poi le porta alla
sue labbra.
«Da oggi, non permetterò che niente di te sia
lontano da me. Nemmeno le tue lacrime» sussurra con gli occhi
nei miei.
Poi con le sue mani prende la mia, con cui l’avevo sfiorato
prima, ancora imprigionata su di lui. Ne bacia con dolcezza prima il
dorso, poi il palmo e la richiude fra le sue. Si muove lentamente, mi
sfiora appena. Come se temesse di rompermi.
Continuo ad osservarlo. Vorrei parlargli, chiedergli cosa è
successo a me, a noi, ma lui mi punta addosso uno sguardo determinato e
dice:«Bella, posso parlare?»
Muovo appena il capo in segno d’assenso e lui stringe giusto
un po’ la presa sulla mia mano. Prende un profondo respiro e
con gli occhi fissi nei miei dice:«Non
c’è mai stata nessuna al di fuori di te, te lo
giuro».
Scruta i miei occhi, aspetta la mia reazione, poi decide di
continuare:«Non ci sono giustificazioni per quello che ho
fatto, ma vorrei spiegarti lo stesso».
EDWARD
«Non ci sono giustificazioni per quello che ho
fatto, ma vorrei spiegarti lo stesso». Continuo ad
osservarla, la sua mano imprigionata nelle mie.
Bella non ha ancora detto nulla da quando si è svegliata, da
quando sono entrato nella nostra stanza dove Alice e Rose hanno
approfittato di una mia momentanea e rarissima assenza per cambiarle il
pigiama con uno nuovo di zecca. Normalmente lo faccio io. Non ho
permesso a nessuno di avvicinarsi per una settimana. Non mi sono mosso
dalla stanza notte e giorno.
E’ stata incosciente per dieci giorni. E’ dimagrita
in maniera paurosa.
Il labbro inferiore si è cicatrizzato
perfettamente grazie alla precisione con cui Carlisle le ha applicato
le suture. La costola è in via di guarigione, ma deve
restare ferma, se non immobile ancora per qualche tempo.
Sempre sperando che il …
feto non le rompa qualcos’altro prima.
All’urgenza di spiegarmi si aggiunge la necessità
di assicurarmi che Bella sia messa a conoscenza della
gravità della situazione in cui l’ho cacciata.
Per ore intere, immobile al suo fianco, in ascolto del suo flebile
respiro, ho cercato di trovare le parole giuste per affrontare questo
discorso in relazione al pochissimo tempo che rimane a nostra
disposizione.
E sono giunto alla conclusione che non le troverò mai.
Ogni giorno che passa Bella rischia la vita, e, seppur cosciente della
difficile situazione in cui ci troviamo come coppia, non posso fare a
meno di pensare che da un momento all’altro il suo corpo
possa cedere alla cosa
che le sta crescendo in corpo.
Alexandre
Desplat - New Moon (The Meadow) –
Mi osserva, con gli occhi grandi e incerti. E sento che questo
è il momento in cui rischio davvero di perderla.
Non si fida
più di me, penso sconfortato. E come posso
darle torto, maledizione? Come??!
Deglutisco :«Bella, alla Rauner
… quello che … ho voluto che tu
vedessi è stato un terribile errore» dico
d’un fiato e lei aggrotta leggermente le sopracciglia
«Io ho … visto
nella mente di alcuni tuoi colleghi ciò che è
accaduto nello studio del professor Jensen». Sobbalza alle
mie parole e nei suoi occhi leggo il panico, quindi mi affretto a
proseguire:«Ho creduto … » prendo un
respiro :« ho voluto
credere che tu fossi attratta da quell’uomo. Sono uno
stupido, Bella, ma ho sperato che il mio successivo comportamento ti
risparmiasse la mortificazione di una spiegazione e ti liberasse da
qualsiasi obbligo sentissi di provare nei miei confronti».
Mi fermo un attimo ed i suoi occhi si abbassano. Scuote piano il capo.
Ovviamente è allibita.
Apre la bocca due volte, poi la richiude.
Helèna mi ha raccontato tutto. Da quando l’ha
incontrata fuori dal Tandem
a quando l’ha condotta in ospedale. E quello che non ha detto
a voce, gliel’ho letto nella mente.
Ed ho visto. Tutto.
Chiudo per un istante gli occhi ricacciando l’immagine di
Bella catatonica nel letto del dormitorio, con lo sguardo spento e
vorrei staccarmi la testa da solo.
Li riapro e la guardo, tenendole sempre la mano nelle mie.
Vacci piano Cullen, non
essere impetuoso … penso e mi dico che sono un
coglione patentato. Solo un idiota poteva farle quello che ho fatto io,
portarla sull’orlo di una crisi di nervi.
Non aspetto che mi parli. Helèna mi ha raccontato anche
questo, e cioè che per tutto il tempo in cui è
stata al dormitorio dal giorno della Rauner, Bella non
ha pronunciato una sola parola. Escluso il nome di mia sorella quando
è andata a parlarle lì.
Lo shock emotivo a cui è stata sottoposta, a cui l’ho
sottoposta, non è uno scherzo e ha agito sul suo corpo e
sulla sua mente in maniera inarrestabile.
E non pretendo di riuscire a farmi perdonare adesso. Forse …
forse non ci riuscirò mai …
I miei errori non si limitano a quel bacio traditore.
Io ho dubitato di Bella. Ho creduto che il suo amore nei miei confronti
fosse fragile, corruttibile. E, invece, lo è stato il mio.
E, per quanto cerchi delle scusanti, non ci sono giustificazioni per
questo.
Ed ho perso la sua fiducia. Non mi basterà tutta
l’eternità per recuperarla.
«Bella, ascoltami ti prego» le dico e poggio un
dito con delicatezza sotto al suo mento «Sai che non sono mai
stato entusiasta del tuo desiderio di essere trasformata» lei
alza gli occhi e mi guarda. Continuo:«Accettare che tu
rinunciassi alla cosa più preziosa che avevi, la tua vita,
solo per me … beh, era impensabile», abbasso la
mano «era sbagliato».
«Ho usato Dartmouth come un banco di prova e ti ci ho messa
su nella speranza e nel timore che cadessi. Di fatto non è
mai accaduto. Ma non ero pronto ad affrontare uno scomodo
avversario» e questa volta abbasso io gli occhi sulla coperta
per un attimo, poi li rialzo nei suoi «la gelosia».
Nel suo sguardo scorgo per una frazione di secondo un lampo di
comprensione. Allora mi faccio coraggio e proseguo :«Non sai
cosa darei per tornare indietro Bella, per ritrovarmi in ogni
situazione in cui avrei dovuto parlare con te, invece di permettere al
silenzio e all’orgoglio di avere il sopravvento»
sospiro profondamente «per evitare che tu … fossi
costretta ad affrontare tutto questo
da sola» e accompagno le parole con un gesto ampio della mano.
Avvicino la sua mano alle mie labbra e ne bacio le dita una ad una. Mi
lascia fare, non la ritrae, non si discosta.
Attendo qualche secondo. Ho paura che tutto ciò sia troppo
per lei, che la sua mente ed il suo corpo non reagiscano alla giusta
maniera, ma ormai ci sono dentro fino al collo e decido di continuare.
“Edward non
abbiamo molto tempo. Il feto è chiaramente di natura non
umana. Non sappiamo quanto ci sia della nostra specie in lui, ma direi
che la velocità di sviluppo sia all’incirca il
doppio di quella di un feto umano. E’ come se Bella fosse
quasi a cinque mesi di gravidanza, ma il suo corpo non si adatta alla
sua crescita, non ne ha il tempo … ed è forte,
Edward, potrebbe romperle qualcos’altro la prossima volta
…”
Le parole di Carlisle risuonano nella mia mente e, anche se
è impossibile, sento un brivido su per la schiena.
Come dirle quello che voglio dirle senza che adesso sembri una strana
coincidenza? Perché cazzo non ho parlato quel giorno alla Rauner? Quando
avevo già deciso che attendere oltre per la sua
trasformazione fosse inutile, e che avrei potuto cambiarla non appena
avesse voluto?
Cosa impedirà a Bella di credere che quello che sto per
dirle non è solo un patetico tentativo di salvarle la vita e
non il desiderio di voler condividere con lei
l’eternità?
Se solo avessi
più tempo … se solo potessi cercare di
dimostrarle quanto l’amo …
Scelgo con cura le parole. Continua a guardarmi, ma non riesco a
decifrare la sua espressione.
Meraviglioso
… non so nemmeno dove sbattere la testa.
«Bella, io desidero stare con te più di ogni altra
cosa al mondo. Sei la mia vita … sei … sei tutto
per me». Non stacco gli occhi dai suoi e lei sembra
ipnotizzata.
Le sfioro le guance e con delicatezza imprigiono il suo viso fra le mie
mani. Sento la sua pelle vibrare al mio tocco.
«Se lo vuoi ancora …» deglutisco
«se mi vuoi ancora … sono pronto a trasformarti
oggi stesso». Sobbalza alle mie parole e sento il suo cuore
perdere un battito, per poi cominciare a correre impazzito.
Mi sto giocando tutto,
penso, tutto quanto in
questo momento.
Decido che non ha più senso tacerle qualcosa e
continuo:«Non c’è niente che non sarei
disposto a fare per te, Bella. Chiedimi qualsiasi cosa. E ti giuro che
l’avrai».
Esito solo un attimo, poi proseguo con più determinazione.
«Ti prego, ti supplico … dammi
l’opportunità di essere il compagno della tua
vita, se anche tu lo desideri ancora». Mi alzo e mi siedo al
suo fianco senza staccarle le mani dal volto «Ci siamo fatti
troppo male, e non ha più senso aspettare oltre. Starai
bene, ora che sappiamo come agire, come aiutarti. E nulla …
nulla si frapporrà più tra noi. Io …
ti voglio» concludo e la mia voce trema, si fa un roco
sussurro.
Mi osserva, il respiro accelerato, il suo petto che si alza e si
abbassa velocemente.
Inclino la testa con lentezza, voglio che abbia il tempo di ritrarsi se
lo desidera, ma non lo fa. E allora con calma esasperante, ma solo
apparente, ripetendomi nella testa che devo mantenere il controllo e
non esagerare, mi avvicino e sfioro le sue labbra.
Una volta. Poi un’altra, e un’altra ancora..
L’incendio mi divampa dentro in un attimo e sento lava
incandescente scorrermi nelle vene. E’ fuoco, è
dolore, è possesso.
Lotterò per averla, per riconquistarla. Dovessi trascorrere
tutta la mia esistenza nel farlo, lo farò.
Poggio la mia fronte sulla sua ed inspiro profondamente il suo profumo
dolcissimo, lasciando che il fuoco si impossessi anche della mia gola.
«Dimmi cosa vuoi, Bella» le soffio sulle labbra e
il suo respiro caldo e affannato si scontra con il mio gelido
«dimmelo, ti prego»
Aspetto trepidante un cenno, un movimento. Sento la sua agitazione.
Trema. E la sua pelle sotto le mie dita è percorsa da mille
brividi.
E quando ormai ho perso quasi la speranza di ottenere una qualsiasi
reazione e sto per staccarmi da lei, alza una mano con
lentezza e la posa sul mio petto. Tenta di raddrizzarsi con
il busto e di riflesso mi tiro indietro facendole scorrere un braccio
dietro la schiena per sorreggerla ed avvicinarla a me. Sposta il capo
scivolando con la guancia sulla mia guancia e avvicina le labbra al mio
orecchio.
Un sussurro basso, appena percepibile:«Voglio
…» e si ferma, esitante.
«Tutto ciò che vuoi amore, tutto …
» mormoro sui suoi capelli, chiudendo gli occhi e
stringendola con ferma delicatezza.
«… voglio questo figlio».
Spalanco gli occhi ed il mio corpo si irrigidisce in una frazione di
secondo.
Le sole, uniche parole che non ero pronto ad ascoltare.
NOTA
DELL’AUTRICE: Miei cari, eccoci a noi. ^^
Spero che questo capitolo
non vi abbia delusi. Ho cercato di renderlo credibile e di spiegare
qualcosa in più di questa strana gravidanza.
Vi ringrazio per il
sostegno e per tutte le vostre meravigliose recensioni.
Un bacio a tutte le new
entry su fb e su twitter. Grazie a chi mi aggiunge in preferiti e
seguiti, per la vostra fiducia *.*
annalie: Non ti
scusare per il crudele Mhuahuahauhauau!!!! Capirai che è un
eufemismo per me ...:) Baci
Hanairoh: nuuu non ti
preoccupare se non recensisci ^^ Io sono la pigrizia fatta persona,
quindi ti capisco... ed è un piacere fare la tua conoscenza.
Sto morendo dalle risate per il tuo gonnellino di
paglia...ù.ù me curiosa di sapere come non ti
vengono le gambine a pois con questo freddo... Baci XD
cloe cullen:
sì sì lo ricordo, l’ho scritto
io…vedremo un po’ Bellina cosa farà,
ancora non è detta l’ultima parola :P Baci
arual93: Ciao
cara Laura, qualcosa si muove, ma dici bene, non sarà una
passeggiata… Grazie ancora per la tua donazione per Haiti.
Un bacio XD
kikkikikki:
:toglie il cappottino per il capitolo precedente e indossa il bikini
per questo: lo so…la pressione è quella che ci
frega ù.ù Dobbiamo studiare qualche antidoto alla
Edwardite… altrimenti alla fine della storia non ci
arriviamo mica, eh?! Bacioni *.*
FallingDoll:
Ciao cara ^^ Dieci capitoli filati!!! Oddio sono lusingata…e
non ti sei addormentata nemmeno una volta?! Nuuuu non ti preoccupare
per gli errori, io ne faccio un casino….:PP E sono davvero
onorata che tu voglia seguire la mia storia, senza voi rimarrebbe sul
mio portatile… Baci e grazie per i complimenti XD
piccolinainnamora:
Allora, carissima…non ho fatto un conto preciso dei capitoli
che mancano alla fine, ma le storie infinite a me non piacciono.
Perciò direi che siamo a tre quarti
circa…orientativamente…ok? Bacioni XD
Sissi_Cullen:
lo sho…shono cattivissima, ma è un istinto
naturale…;P Bacioni cara
keska:
Monamurrrrr :**** Tu puoi chiamarmi come preferisci tesora :) Lo sapevo
che con Carlisle scioglievo il tuo cuoricino….ihihihih.
Scrivevo e ti pensavo: “qua Francy
sviene….!” Le notazioni scientifiche ti
coinvolgono, ma spero di non essere stata troppo tecnica…a
non tutti piace in realtà ù.ù Per il
riavvicinamento ….bhè non sarà
semplicissimo. Punto :si chiude la zip delle labbra: Ti ringrazio
tesorina, di tutto. :*****
LOVA:
bhè è proprio il caso di dire che ti ho lasciato
stupefatta :DDDDD!! Bacionissimi cara XD
Mirya:
Poiché io faccio più pena di te, non ho ancora
risposta alla tua mail stupenda :**** Il mio sgorbietto sta mettendo il
primo dentino e dato che il tuo ha già nove mesi (giusto?)
sai cosa significa. Notti chiare come mezzogiorno
-.-‘’ Mi riservo di farlo appena posso. Un bacione
carissima Francesca ;)
RenEsmee_Carlie_Cullen:
Grassie mia cara…zì, Eddy l’ha capito
che è suo…questo è il problema
ù.ù Bacioni cara XD
lisa76: Il
tuo ATTENDO FIDUCIOSA è inquietante, giuro :brrrr: Come
avrai capito la gravidanza è una via di mezzo tra quella di
BD e una gravidanza normale…ma non sarà semplice
per Bella. E no, non credo che seguirò completamente
BD…ma non so se sarà un bene
ù.ù
ginny89potter:
INFAME ….BHUHUAHUAHAUHAUHAUAH Ma de che? Che sei pigra? E
allora? Io sono nata pigra e continuo ad esserlo stoicamente,
nonostante mio marito abbia cercato di traviarmi in ogni modo
… Come al solito centri (proprio nel senso di azzeccarci)
con una precisione millimetrica…ma ora dobbiamo fare i conti
con qualche istinto in più…E mi fermo
perché altrimenti ti spoilero il capitolo…e non
sbirciare la fine…che ti ho vista!!!!!!!! E, per la cronaca,
sei stata superbamente impietossissima Bacioni cara XDDD
harley1958:
Giusto, ben detto. Non ho mai avuto intenzione di fargli sospettare che
il figlio non fosse il suo, adesso posso dirlo, ma le cose non si
risolveranno in maniera indolore. Però si risolveranno
… ù.ù Baci cara XD
sily85 Cuoricina
:***** Grazie, piaciuta la sorpresina su fb,
“defibrillatore” alla mano sul nostro Rob?? Pensavo
fosse giusto condividere con voi le perle che raccolgo nel mio
portatile nella cartella “scorci di
paradiso”ù.ù Bacioni *.*
superlettrice:
Grazie cara, davvero:DD Alla prossima:P
Vampire93:
Grazie … gongolo spudoratamente…un bacione :D
VampGirl: Per
Haiti sono stata contentissima…e l’unione fa la
forza. Grazie per i complimenti e adoro sapere che ti emozioni
così tanto, leggendomi :***Baci:D
costi84: Ma
ciaoooo! Grazie davvero XD Sono felice di sapere che hai tanto spirito
di sacrificio da tirarti tutta la storia in così poco
tempo…:me si inchina: Un bacioXD
lilly95lilly:
Ciao e grazieXD
garakame:
Nuuu è un idiota, è vero, ma non è
completamente addormentato…XD
blu_ice:
GraSSIe, lusingata :ditini:
yle94: niente
fretta cara, ma tanta tanta pazienza XD
Rebecca Lupin:
un dubbio mi assale…il tuo
“mò” della recensione
scorsa…che sei mia compaesana (Campana)
ù.ù?
Giorgina_Cullen:
Nuuuu non mi chiedete di postare presto…faccio quello che
posso …:ditini ansiosi: Grazie dei complimenti cara e alla
prossima XD
Mapi: ihihihi
non lo sapevi che il defibrillatore è da richiedere insieme
all’iscrizione ad efp?!!! Baci e grazie XD
Un bacione a tutti i lettori, silenziosi e non.
E alla prossima :****
M.Luisa
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