In the arms of the angel

di endif
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Per questo capitolo c’è una sola musica, che adoro profondamente.
Questa
Chi vuole può ascoltarla dall’inizio della lettura alla fine a ripetizione … io l’ho inserita più o meno ai due terzi del capitolo.
Il mio consiglio è di caricarla e di tenerla pronta per quando arriverete lì, resistendo a non ascoltarla fino ad allora. Quando finisce, rimettetela ...
“Do you trust me?”
Fidatevi.
Buona lettura.

CAP.28

BELLA

«Sono quattro giorni che non ti muovi da qui … devi uscire ogni tanto dalla stanza, altrimenti qualcuno comincerà a porsi qualche domanda … »

«Vai a fare un giro, prendi la Volvo … una mezz’ora, poi ritorni … rimango io con lei»
… … …
«Non puoi fare così! Sei impazzito, per caso?! Vuoi farci scoprire tutti?!!»
Ringhi sommessi.
… …
«Una sola persona alla volta. E’ un favore giusto perché siete i familiari del Dottor Cullen»
«Grazie, signora Stock».



«L’alimentazione per sondino non funziona» …
«No» … «Non qui. Dobbiamo portarla a casa».



Il freddo.
Lo sento in ogni istante. Sia in veglia che in sonno … O forse è in sogno? Sulla pelle, sulle mani, sugli occhi, sulle guance.
Sempre.
Un lieve fruscio, un soffio appena accennato.
La mente è annebbiata. La bocca mi duole. All’inizio moltissimo, poi sempre meno. Adesso è rimasto un fastidioso senso di tensione.
Non riesco a muovermi.
E’ un sogno, allora? E perché non mi sveglio? Perché ogni respiro mi sembra una coltellata e uno sforzo enorme?
E le voci … sono solo sussurri … eppure sembrano così reali …
Ma sono stanca. Troppo. Gli occhi non vogliono aprirsi.
E di nuovo, l’incoscienza.



Apro gli occhi.
E’ buio. Intorno a me c’è silenzio.
Dischiudo le labbra.
Sono secchissime, la bocca è completamente riarsa.
Ho sete.
Dove sono? C’è qualcuno? Vorrei chiedere dell’acqua, ma la voce non esce.
Tento di raddrizzare il busto, ma appena accenno ad un movimento, una fitta al torace mi mozza il respiro. Un gemito mi sfugge dalle labbra.
Una mano gelata mi si posa sulla fronte in una morbida carezza.
Due occhi brillano nell’oscurità vicino al mio viso.
Sembra Edward.
Chiudo gli occhi. Ho paura di vederlo dissolversi davanti a me, frutto di una allucinazione perversa.
Qualcosa scivola delicatamente sotto le mie spalle, la mia testa passa dal cuscino tiepido al marmo freddo eppur morbidissimo.
E c’è profumo. Di lui.
E’ ovunque. Intorno a  me, su di me.
In un gesto istintivo cerco di approfondire l’inspirazione, ma, di nuovo, un dolore acuto al torace mi blocca.
Una modesta pressione sulla bocca. E’ un bicchiere.
Schiudo le labbra accogliendone il bordo e, dopo un attimo, acqua fresca scorre nella mia bocca.
Deglutisco, ma un po’ di liquido fuoriesce, scivolandomi sul mento.
Dita ghiacciate ne intercettano il movimento in senso contrario, impedendo al rivolo di arrivare fino alla gola. Risalgono leggere sulla mia pelle, lente, e diventano una morbida carezza che mi sfora il labbro inferiore.
Poi, si staccano.
Il capo ritorna lentamente sul cuscino. Vorrei protestare con quel sogno crudele, dirgli che non sono ancora pronta a lasciarlo andare via … ma pochi istanti ed è, di nuovo, l’oblio.



Un tocco ovattato. Tessuto sulla mia pelle che non riesce a mascherare la sensazione di freddezza che penetra le fibre e raggiunge il mio corpo.
Un brivido mi percorre.
«Ti dico che si sta svegliando»
Uno scampanellio.
«L’hai visto?»
Una dolcissima voce melodiosa.
«No, no … intuito femminile»
«Mmmm, anch’io sono donna, ma l’intuito non mi dice niente» la voce melodiosa si tinge di lieve irritazione.
«Rose, tu sei donna solo dal collo in giù»
Rose … sì, sì è lei. E l’altra voce … chi se non Alice?
«Mi stai offendendo, per caso?» all’irritazione si somma l’incertezza.
«No, ma che vai a pensare! Voglio dire che dal collo in giù sei quanto di più perfetto esista con il nome “donna”» lo scampanellio della voce di Alice diventa un coro di campane a festa.
Silenzio.
«Mi stai offendendo» un tono secco «E, di grazia, potrei conoscerne il motivo?» l’irritazione è ormai palese.
Nessuna risposta. Silenzio da ambo le parti adesso.
Poi, «Stanno discutendo» nel sussurro di Alice una nota di preoccupazione.
«L’avevo intuito …» Rose calca l’ultimo termine.
«Spiritosa …» la prima.
«Grazie!» la seconda.
I loro gesti si fanno più rapidi. Mi stanno vestendo.
«Lascia stare Alice … sbrigati prima che venga a strigliarci ». L’urgenza si mescola all’irritazione.
Sento nell’aria un delicato profumo di fiori.
Mi stupisco del fatto che il loro tocco non mi faccia rabbrividire come invece mi aspetterei.
Decido che sì, posso arrischiarmi ad aprire gli occhi. Lo faccio e mi scontro con quelli ambrati di Alice, proprio ad un palmo dal mio viso. Sorride.
Ed io continuo a guardarla.
«Bentornata» soffia sui miei capelli, mentre scende a posarmi un lieve bacio sulla fronte.
Brilla.
Un raggio di sole penetra dalla finestra e si infrange sul suo viso, che lo riflette in una miriade di fasci luminosi più piccoli …
Un movimento appena accennato, e dietro di lei scorgo Rose.
Mi osserva curiosa per un lungo istante. Poi, i suoi occhi scendono e si fermano dopo un attimo, lo sguardo puntato sul mio ventre.
Non è mai stata più bella di così. O non l’ho mai notato prima. C’è un che di innocente e nello stesso tempo tormentato, che le dona un’aura nuova e misteriosa.
Resta ferma, immobile.
Sul viso perfetto uno sguardo indecifrabile. Credo trattenga anche il respiro. Ma, poi, si volta e in un secondo scompare senza fare il minimo rumore.
Alice sospira e mi giro a guardarla. «Non badarci, Bella. Lo sai com’è fatta»
Continuo a fissarla.
«Allora, come ti senti? Ti serve qualcosa?» chiede e nel contempo si sfila dei guanti di cotone bianchi con un gesto aggraziato.
Deve averli indossati per cambiarmi e non farmi entrare a diretto contatto con la sua pelle gelida. Lancio un’occhiata alle mie braccia. Un morbido pigiama di cotone bianco con dei piccolissimi fiorellini azzurri che non ho mai visto prima si adatta perfettamente in taglia e lunghezza al mio corpo. Riporto lo sguardo su Alice che mi fa l’occhiolino e mi sussurra con un alito di voce ed un’aria cospiratoria:«Delizioso, non trovi?»
Osservo tutto il movimento, fino a che Alice non ripone i guanti in un cassetto.
Nel cassetto della mia scrivania.
A casa nostra.
Nella stanza mia e di Edward.
Edward … Realizzo in pochi istanti che mi trovo davvero a casa, che questo non è un sogno e che sono sveglissima. Gli occhi cominciano a saettare per la stanza impazziti, alla sua ricerca o alla ricerca di un indizio che mi confermi la sua presenza, un dettaglio, un oggetto che gli appartiene.
«Ehi, ma che ti prende?» Alice si avvicina rapida, ma ad un passo da me si blocca improvvisamente, stringendo forte gli occhi e piegando il busto in avanti. E’ come se avesse ricevuto un pugno in pieno stomaco.
Ma che succede?
Oddio, sta male … penso e sento il panico invadere ogni più piccola parte di me.
Corrugo la fronte, confusa. Che faccio? Non sembra in preda ad una delle sue visioni, ma sembra provare dolore. Decido di spostarmi sul letto, cercando di avvicinarmi, ma lei arretra di un passo reggendosi la testa con una mano, mentre con l’altra mi fa segno di non proseguire.
«Di nuovo … » sussurra.
Pochi istanti e la porta si apre. Sull’uscio Carlisle.
Si avvicina a lei sussurrandole parole inafferrabili. E lei risponde con movimenti del capo, ma non accenna ad aprire gli occhi. Osservo la scena stupita e un po’ spaventata.
E’ colpa mia? Perché Alice sta male se mi è vicina? Eppure un attimo prima mi era proprio ad un passo … Cosa è cambiato?
Sono ancora nella posizione di chi non sa cosa fare … se alzarsi e cercare di aiutare o rimettermi a letto. Semi seduta come sono ho fastidio al busto, ma non me ne curo. Mi guardo intorno, spaesata.
Ed i miei occhi si scontrano con i suoi.
E’ fermo sull’uscio della porta. Mi fissa, immobile e rigido.
Ma i suoi occhi ardono.
Sembra in attesa di … qualcosa. Ed io non riesco a staccare lo sguardo dal suo.
Poi si muove verso di me, con calma.
Ad un passo dal letto, alza con incredibile lentezza le mani verso l’alto, mettendole bene in vista e con il tocco più leggero che abbia mai avuto, mi sfiora leggermente la spalla, invitandomi a distendermi verso il cuscino e nello stesso tempo sostenendomi il busto. Continua a guardarmi in viso, come se si aspettasse qualcosa da me.
«E’ tutto a posto. Stai tranquilla. Le passerà subito» dice e la voce gli esce roca.
E’ turbato.
Mi lascio scivolare docile sui cuscini, ipnotizzata dal suo sguardo, e il movimento mi provoca una nuova fitta all’addome. Non emetto un solo lamento, ma a lui non sfugge l’impercettibile mutamento della mia espressione. Non dice nulla, limitandosi a stringere le labbra.
Solo in questo momento mi rendo conto che siamo rimasti soli in stanza. Per quanto sia possibile essere soli in una casa di vampiri dal super udito …
Siamo soli io e lui.
Sento il respiro affrettarsi, il mio cuore partire al galoppo.
Lo sente anche lui. Di sicuro. E, infatti, dopo un attimo, con voce controllata ma sprezzante dice:«Bella, ti prego, sta calma. Non ti farò ancora del male. Te ne ho già fatto fin troppo».
Lo osservo, incapace di profferire parola. Vorrei dirgli che si sbaglia, che non temerei nessun dolore se lui fosse al mio fianco, che potrei sopportare le peggiori torture se solo mi amasse. E nello stesso momento in cui formulo questi pensieri mi odio.
Bella, lui non è più tuo, se anche lo fosse mai stato prima … penso con doloroso distacco.
Si accovaccia di fianco al letto, e i suoi occhi scendono sulla mia mano mollemente abbandonata sul copriletto. Sembra esitare per una frazione di secondo, poi, punta i gomiti e si prende il capo tra le mani.
Resta così, fermo e in silenzio.
E’ a pochi centimetri dal mio braccio.
Potrei toccargli il capo solo alzando la mano. Osservo i suoi capelli. Quel disordine perfetto, quel colore come di foglie d’autunno. E l’istinto di passarci dentro le dita sembra inarrestabile. Eppure resto immobile.
Bella, lui non è più tuo … Mi ripeto e ho bisogno di farlo in continuazione, di convincermene io per prima. Stringo le dita sulla coperta per impedirmi di toccarlo.
Un sospiro e alza la testa.
 Sul suo viso, l’espressione più addolorata che gli abbia mai visto. Nemmeno la prima volta che mi abbandonò e poi ci ritrovammo l’ho mai scorta tra i suoi lineamenti perfetti. E mi sembra un’oscenità che i suoi tratti siano così distorti, così contratti come preda di un’oscura sofferenza.
Le dita si muovono da sole e la mia mano si poggia sulla sua guancia.
Non le controllo, vanno per conto loro. Voglio solo cancellare quel dolore … non sopporto di vederlo sul suo viso.
Il suo sguardo si affila, sembra stupito.
Volta il capo verso la mia mano, chiude gli occhi e le sue labbra sfiorano l’interno del mio palmo.
«Bella, sono un idiota» dice soffiando sulla mia pelle ed il suo fiato gelido sembra il più bollente dei tocchi.
Riapre gli occhi e si gira verso di me. Contemporaneamente inclina il capo sulla mia mano, richiudendola, così, tra la sua guancia e l’incavo del suo collo.
«Io ti amo» dice «ma ho rovinato tutto. Tutto quanto»
Gli occhi mi si riempiono di lacrime. Le lascio scorrere via dagli occhi, rotolare giù per le guance e trattengo il fiato. I suoi occhi seguono il movimento di quelle piccole, impertinenti traditrici e la sua espressione è quanto di più vicino ci sia alle lacrime. I suoi occhi brillano, sono chiarissimi.
I vampiri potranno anche non piangere, ma il dolore che provano sembra esplodergli dentro. Non riuscirei mai, mai a mettere in dubbio la sincerità di queste parole.
Ma questo cambia in qualche modo le cose?
Con la punta delle dita raccoglie le mie lacrime e poi le porta alla sue labbra.
«Da oggi, non permetterò che niente di te sia lontano da me. Nemmeno le tue lacrime» sussurra con gli occhi nei miei.
Poi con le sue mani prende la mia, con cui l’avevo sfiorato prima, ancora imprigionata su di lui. Ne bacia con dolcezza prima il dorso, poi il palmo e la richiude fra le sue. Si muove lentamente, mi sfiora appena. Come se temesse  di rompermi.
Continuo ad osservarlo. Vorrei parlargli, chiedergli cosa è successo a me, a noi, ma lui mi punta addosso uno sguardo determinato e dice:«Bella, posso parlare?»
Muovo appena il capo in segno d’assenso e lui stringe giusto un po’ la presa sulla mia mano. Prende un profondo respiro e con gli occhi fissi nei miei dice:«Non c’è mai stata nessuna al di fuori di te, te lo giuro».
Scruta i miei occhi, aspetta la mia reazione, poi decide di continuare:«Non ci sono giustificazioni per quello che ho fatto, ma vorrei spiegarti lo stesso».

EDWARD

«Non ci sono giustificazioni per quello che ho fatto, ma vorrei spiegarti lo stesso». Continuo ad osservarla, la sua mano imprigionata nelle mie.
Bella non ha ancora detto nulla da quando si è svegliata, da quando sono entrato nella nostra stanza dove Alice e Rose hanno approfittato di una mia momentanea e rarissima assenza per cambiarle il pigiama con uno nuovo di zecca. Normalmente lo faccio io. Non ho permesso a nessuno di avvicinarsi per una settimana. Non mi sono mosso dalla stanza notte e giorno.
E’ stata incosciente per dieci giorni. E’ dimagrita in maniera paurosa.
Il labbro  inferiore si è cicatrizzato perfettamente grazie alla precisione con cui Carlisle le ha applicato le suture. La costola è in via di guarigione, ma deve restare ferma, se non immobile ancora per qualche tempo.
Sempre sperando che il … feto non le rompa qualcos’altro prima.
All’urgenza di spiegarmi si aggiunge la necessità di assicurarmi che Bella sia messa a conoscenza della gravità della situazione in cui l’ho cacciata.
Per ore intere, immobile al suo fianco, in ascolto del suo flebile respiro, ho cercato di trovare le parole giuste per affrontare questo discorso in relazione al pochissimo tempo che rimane a nostra disposizione.
E sono giunto alla conclusione che non le troverò mai.
Ogni giorno che passa Bella rischia la vita, e, seppur cosciente della difficile situazione in cui ci troviamo come coppia, non posso fare a meno di pensare che da un momento all’altro il suo corpo possa cedere alla cosa che le sta crescendo in corpo.

Alexandre Desplat - New Moon (The Meadow) –

Mi osserva, con gli occhi grandi e incerti. E sento che questo è il momento in cui rischio davvero di perderla.
Non si fida più di me, penso sconfortato. E come posso darle torto, maledizione? Come??!
Deglutisco :«Bella, alla Rauner … quello che … ho voluto che tu vedessi è stato un terribile errore» dico d’un fiato e lei aggrotta leggermente le sopracciglia «Io ho … visto nella mente di alcuni tuoi colleghi ciò che è accaduto nello studio del professor Jensen». Sobbalza alle mie parole e nei suoi occhi leggo il panico, quindi mi affretto a proseguire:«Ho creduto … » prendo un respiro :« ho voluto credere che tu fossi attratta da quell’uomo. Sono uno stupido, Bella, ma ho sperato che il mio successivo comportamento ti risparmiasse la mortificazione di una spiegazione e ti liberasse da qualsiasi obbligo sentissi di provare nei miei confronti».
Mi fermo un attimo ed i suoi occhi si abbassano. Scuote piano il capo. Ovviamente è allibita.
Apre la bocca due volte, poi la richiude.
Helèna mi ha raccontato tutto. Da quando l’ha incontrata fuori dal Tandem a quando l’ha condotta in ospedale. E quello che non ha detto a voce, gliel’ho letto nella mente.
Ed ho visto. Tutto.
Chiudo per un istante gli occhi ricacciando l’immagine di Bella catatonica nel letto del dormitorio, con lo sguardo spento e vorrei staccarmi la testa da solo.
Li riapro e la guardo, tenendole sempre la mano nelle mie.
Vacci piano Cullen, non essere impetuoso … penso e mi dico che sono un coglione patentato. Solo un idiota poteva farle quello che ho fatto io, portarla sull’orlo di una crisi di nervi.
Non aspetto che mi parli. Helèna mi ha raccontato anche questo, e cioè che per tutto il tempo in cui è stata al dormitorio dal giorno della Rauner, Bella non ha pronunciato una sola parola. Escluso il nome di mia sorella quando è andata a parlarle lì.
Lo shock emotivo a cui è stata sottoposta, a cui l’ho sottoposta, non è uno scherzo e ha agito sul suo corpo e sulla sua mente in maniera inarrestabile.
E non pretendo di riuscire a farmi perdonare adesso. Forse … forse non ci riuscirò mai …
I miei errori non si limitano a quel bacio traditore.
Io ho dubitato di Bella. Ho creduto che il suo amore nei miei confronti fosse fragile, corruttibile. E, invece, lo è stato il mio. E, per quanto cerchi delle scusanti, non ci sono giustificazioni per questo.
Ed ho perso la sua fiducia. Non mi basterà tutta l’eternità per recuperarla.
«Bella, ascoltami ti prego» le dico e poggio un dito con delicatezza sotto al suo mento «Sai che non sono mai stato entusiasta del tuo desiderio di essere trasformata» lei alza gli occhi e mi guarda. Continuo:«Accettare che tu rinunciassi alla cosa più preziosa che avevi, la tua vita, solo per me … beh, era impensabile», abbasso la mano «era sbagliato».
«Ho usato Dartmouth come un banco di prova e ti ci ho messa su nella speranza e nel timore che cadessi. Di fatto non è mai accaduto. Ma non ero pronto ad affrontare uno scomodo avversario» e questa volta abbasso io gli occhi sulla coperta per un attimo, poi li rialzo nei suoi «la gelosia».
Nel suo sguardo scorgo per una frazione di secondo un lampo di comprensione. Allora mi faccio coraggio e proseguo :«Non sai cosa darei per tornare indietro Bella, per ritrovarmi in ogni situazione in cui avrei dovuto parlare con te, invece di permettere al silenzio e all’orgoglio di avere il sopravvento» sospiro profondamente «per evitare che tu … fossi costretta ad affrontare tutto questo da sola» e accompagno le parole con un gesto ampio della mano.
Avvicino la sua mano alle mie labbra e ne bacio le dita una ad una. Mi lascia fare, non la ritrae, non si discosta.
Attendo qualche secondo. Ho paura che tutto ciò sia troppo per lei, che la sua mente ed il suo corpo non reagiscano alla giusta maniera, ma ormai ci sono dentro fino al collo e decido di continuare.
“Edward non abbiamo molto tempo. Il feto è chiaramente di natura non umana. Non sappiamo quanto ci sia della nostra specie in lui, ma direi che la velocità di sviluppo sia all’incirca il doppio di quella di un feto umano. E’ come se Bella fosse quasi a cinque mesi di gravidanza, ma il suo corpo non si adatta alla sua crescita, non ne ha il tempo … ed è forte, Edward, potrebbe romperle qualcos’altro la prossima volta …”
Le parole di Carlisle risuonano nella mia mente e, anche se è impossibile, sento un brivido su per la schiena.
Come dirle quello che voglio dirle senza che adesso sembri una strana coincidenza? Perché cazzo non ho parlato quel giorno alla Rauner? Quando avevo già deciso che attendere oltre per la sua trasformazione fosse inutile, e che avrei potuto cambiarla non appena avesse voluto?
Cosa impedirà a Bella di credere che quello che sto per dirle non è solo un patetico tentativo di salvarle la vita e non il desiderio di voler condividere con lei l’eternità?
Se solo avessi più tempo … se solo potessi cercare di dimostrarle quanto l’amo …
Scelgo con cura le parole. Continua a guardarmi, ma non riesco a decifrare la sua espressione.
Meraviglioso … non so nemmeno dove sbattere la testa.
«Bella, io desidero stare con te più di ogni altra cosa al mondo. Sei la mia vita … sei … sei tutto per me». Non stacco gli occhi dai suoi e lei sembra ipnotizzata.
Le sfioro le guance e con delicatezza imprigiono il suo viso fra le mie mani. Sento la sua pelle vibrare al mio tocco.
«Se lo vuoi ancora …» deglutisco «se mi vuoi ancora … sono pronto a trasformarti oggi stesso». Sobbalza alle mie parole e sento il suo cuore perdere un battito, per poi cominciare a correre impazzito.
Mi sto giocando tutto, penso, tutto quanto in questo momento.
Decido che non ha più senso tacerle qualcosa e continuo:«Non c’è niente che non sarei disposto a fare per te, Bella. Chiedimi qualsiasi cosa. E ti giuro che l’avrai».
Esito solo un attimo, poi proseguo con più determinazione.
«Ti prego, ti supplico … dammi l’opportunità di essere il compagno della tua vita, se anche tu lo desideri ancora». Mi alzo e mi siedo al suo fianco senza staccarle le mani dal volto «Ci siamo fatti troppo male, e non ha più senso aspettare oltre. Starai bene, ora che sappiamo come agire, come aiutarti. E nulla … nulla si frapporrà più tra noi. Io … ti voglio» concludo e la mia voce trema, si fa un roco sussurro.  
Mi osserva, il respiro accelerato, il suo petto che si alza e si abbassa velocemente.
Inclino la testa con lentezza, voglio che abbia il tempo di ritrarsi se lo desidera, ma non lo fa. E allora con calma esasperante, ma solo apparente, ripetendomi nella testa che devo mantenere il controllo e non esagerare, mi avvicino e sfioro le sue labbra.
Una volta. Poi un’altra, e un’altra ancora..
L’incendio mi divampa dentro in un attimo e sento lava incandescente scorrermi nelle vene. E’ fuoco, è dolore, è possesso.
Lotterò per averla, per riconquistarla. Dovessi trascorrere tutta la mia esistenza nel farlo, lo farò.
Poggio la mia fronte sulla sua ed inspiro profondamente il suo profumo dolcissimo, lasciando che il fuoco si impossessi anche della mia gola.
«Dimmi cosa vuoi, Bella» le soffio sulle labbra e il suo respiro caldo e affannato si scontra con il mio gelido «dimmelo, ti prego»
Aspetto trepidante un cenno, un movimento. Sento la sua agitazione. Trema. E la sua pelle sotto le mie dita è percorsa da mille brividi.
E quando ormai ho perso quasi la speranza di ottenere una qualsiasi reazione  e sto per staccarmi da lei, alza una mano con lentezza e la posa sul mio petto. Tenta di  raddrizzarsi con il busto e di riflesso mi tiro indietro facendole scorrere un braccio dietro la schiena per sorreggerla ed avvicinarla a me. Sposta il capo scivolando con la guancia sulla mia guancia e avvicina le labbra al mio orecchio.
Un sussurro basso, appena percepibile:«Voglio …» e si ferma, esitante.
«Tutto ciò che vuoi amore, tutto … » mormoro sui suoi capelli, chiudendo gli occhi e stringendola con ferma delicatezza.
«… voglio questo figlio».
Spalanco gli occhi ed il mio corpo si irrigidisce in una frazione di secondo.
Le sole, uniche parole che non ero pronto ad ascoltare.

 

NOTA DELL’AUTRICE: Miei cari, eccoci a noi. ^^
Spero che questo capitolo non vi abbia delusi. Ho cercato di renderlo credibile e di spiegare qualcosa in più di questa strana gravidanza.
Vi ringrazio per il sostegno e per tutte le vostre meravigliose recensioni.
Un bacio a tutte le new entry su fb e su twitter. Grazie a chi mi aggiunge in preferiti e seguiti, per la vostra fiducia *.*

annalie: Non ti scusare per il crudele Mhuahuahauhauau!!!! Capirai che è un eufemismo per me ...:) Baci
Hanairoh: nuuu non ti preoccupare se non recensisci ^^ Io sono la pigrizia fatta persona, quindi ti capisco... ed è un piacere fare la tua conoscenza. Sto morendo dalle risate per il tuo gonnellino di paglia...ù.ù me curiosa di sapere come non ti vengono le gambine a pois con questo freddo... Baci XD
cloe cullen: sì sì lo ricordo, l’ho scritto io…vedremo un po’ Bellina cosa farà, ancora non è detta l’ultima parola :P Baci
arual93: Ciao cara Laura, qualcosa si muove, ma dici bene, non sarà una passeggiata… Grazie ancora per la tua donazione per Haiti. Un bacio XD
kikkikikki: :toglie il cappottino per il capitolo precedente e indossa il bikini per questo: lo so…la pressione è quella che ci frega ù.ù Dobbiamo studiare qualche antidoto alla Edwardite… altrimenti alla fine della storia non ci arriviamo mica, eh?! Bacioni *.*
FallingDoll: Ciao cara ^^ Dieci capitoli filati!!! Oddio sono lusingata…e non ti sei addormentata nemmeno una volta?! Nuuuu non ti preoccupare per gli errori, io ne faccio un casino….:PP E sono davvero onorata che tu voglia seguire la mia storia, senza voi rimarrebbe sul mio portatile… Baci e grazie per i complimenti XD
piccolinainnamora: Allora, carissima…non ho fatto un conto preciso dei capitoli che mancano alla fine, ma le storie infinite a me non piacciono. Perciò direi che siamo a tre quarti circa…orientativamente…ok? Bacioni XD
Sissi_Cullen: lo sho…shono cattivissima, ma è un istinto naturale…;P Bacioni cara
keska: Monamurrrrr :**** Tu puoi chiamarmi come preferisci tesora :) Lo sapevo che con Carlisle scioglievo il tuo cuoricino….ihihihih. Scrivevo e ti pensavo: “qua Francy sviene….!” Le notazioni scientifiche ti coinvolgono, ma spero di non essere stata troppo tecnica…a non tutti piace in realtà ù.ù Per il riavvicinamento ….bhè non sarà semplicissimo. Punto :si chiude la zip delle labbra: Ti ringrazio tesorina, di tutto. :*****
LOVA: bhè è proprio il caso di dire che ti ho lasciato stupefatta :DDDDD!! Bacionissimi cara XD
Mirya: Poiché io faccio più pena di te, non ho ancora risposta alla tua mail stupenda :**** Il mio sgorbietto sta mettendo il primo dentino e dato che il tuo ha già nove mesi (giusto?) sai cosa significa. Notti chiare come mezzogiorno -.-‘’ Mi riservo di farlo appena posso. Un bacione carissima Francesca ;)
RenEsmee_Carlie_Cullen: Grassie mia cara…zì, Eddy l’ha capito che è suo…questo è il problema ù.ù Bacioni cara XD
lisa76: Il tuo ATTENDO FIDUCIOSA è inquietante, giuro :brrrr: Come avrai capito la gravidanza è una via di mezzo tra quella di BD e una gravidanza normale…ma non sarà semplice per Bella. E no, non credo che seguirò completamente BD…ma non so se sarà un bene ù.ù
ginny89potter: INFAME ….BHUHUAHUAHAUHAUHAUAH Ma de che? Che sei pigra? E allora? Io sono nata pigra e continuo ad esserlo stoicamente, nonostante mio marito abbia cercato di traviarmi in ogni modo … Come al solito centri (proprio nel senso di azzeccarci) con una precisione millimetrica…ma ora dobbiamo fare i conti con qualche istinto in più…E mi fermo perché altrimenti ti spoilero il capitolo…e non sbirciare la fine…che ti ho vista!!!!!!!! E, per la cronaca, sei stata superbamente impietossissima Bacioni cara XDDD
harley1958: Giusto, ben detto. Non ho mai avuto intenzione di fargli sospettare che il figlio non fosse il suo, adesso posso dirlo, ma le cose non si risolveranno in maniera indolore. Però si risolveranno … ù.ù Baci cara XD
sily85 Cuoricina :***** Grazie, piaciuta la sorpresina su fb, “defibrillatore” alla mano sul nostro Rob?? Pensavo fosse giusto condividere con voi le perle che raccolgo nel mio portatile nella cartella “scorci di paradiso”ù.ù Bacioni *.*
superlettrice: Grazie cara, davvero:DD Alla prossima:P
Vampire93: Grazie … gongolo spudoratamente…un bacione :D
VampGirl: Per Haiti sono stata contentissima…e l’unione fa la forza. Grazie per i complimenti e adoro sapere che ti emozioni così tanto, leggendomi :***Baci:D
costi84: Ma ciaoooo! Grazie davvero XD Sono felice di sapere che hai tanto spirito di sacrificio da tirarti tutta la storia in così poco tempo…:me si inchina: Un bacioXD
lilly95lilly: Ciao e grazieXD
garakame: Nuuu è un idiota, è vero, ma non è completamente addormentato…XD
blu_ice: GraSSIe, lusingata :ditini:
yle94: niente fretta cara, ma tanta tanta pazienza XD
Rebecca Lupin: un dubbio mi assale…il tuo “mò” della recensione scorsa…che sei mia compaesana (Campana) ù.ù?
Giorgina_Cullen: Nuuuu non mi chiedete di postare presto…faccio quello che posso …:ditini ansiosi: Grazie dei complimenti cara e alla prossima XD
Mapi: ihihihi non lo sapevi che il defibrillatore è da richiedere insieme all’iscrizione ad efp?!!! Baci e grazie XD


Un bacione a tutti i lettori, silenziosi e non.

E alla prossima :****
M.Luisa







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