Una
telefonata intercontinentale
-prima
parte-
-Cosa
devo fare??-
La
voce le tremò, tradendo così, la sua paura più
grande. Il silenzio che ne sopraggiunse, lasciò diffondere
tutte le sue emozioni.
Dall’altra
parte, collegata al filo, un’amica fidata, che la stava a
sentire sorridendo dolcemente.
-Sora,
cosa ti dice il tuo cuore?-
La
ragazzina, dai dolci capelli ramati, abbassò lo sguardo
sedendosi sul letto. Il dito si attorcigliò al filo della
cornetta. La voce non ne voleva sapere di uscire...
-Di
non scegliere.-
Il
silenzio scese di nuovo, nella discussione. La ragazzina in tumulto,
chiuse gli occhi strinse più forte, con la mano destra, il
ricevitore.
-Capisci?...Se…sceglierò
il gruppo, non sarà più unito, conosco sia Matt che Tai
e sono così testardi, orgogliosi…-
Le
lacrime, solcarono il volto e nell’aria irruppe un singhiozzo.
Sarà quella, la decisione più giusta? Cosa doveva fare?
I pensieri la assalirono, così come, la voce squillante
dall’altra parte che la richiamava alla realtà.
-Basta!
Sora, non piangere! Sai benissimo che uno dei due, dovrà
soffrire!-
La
voce dall’altra parte si addolcì – È il
gioco dell’amore! Lo sai!-
La
ragazzina represse a stento un singhiozzo.
-Lo
so.- ripetè trovando un po’ di consolazione in quelle
parole.
-E
poi, se farai una cosa del genere, sarai solo tu a pagarne le
conseguenze! Tai diventerà ostile e suscettibile mentre Yamato
si chiuderà in un morboso silenzio! Sono fatti così, e
con gli altri si dimostreranno gentili….-
Sora
sorrise, una lacrima scendeva ancora, bagnandole dolcemente il volto.
-Mimi,
sei davvero diventata saggia! New York ti ha fatto bene!-
-Non
provare a cambiare discorso con me…! Mhm…in ogni caso
dici? Sono cambiata?-
Sora
sospirò.
-No,
sei sempre la solita!-
Dall’apparecchio
Sora, ascoltò una risata sonora fendere l’aria, e questo
bastò per rallegrarla.
-Di
un po’ questi baldi giovani, come si sono dichiarati??-
Sora
sorrise maliziosa, si allungò dal letto fino alla scrivania,
prendendo un bicchiere d’acqua, usato poco prima. Sorseggiò
velocemente, mentre l’amica aspettava. Si stese sul letto
sospirando. Attorcigliò dolcemente delle ciocche ramate.
-Dunque…Taichi
è stato molto diretto e coinciso … mi stava
accompagnando a casa, e il viale in questo periodo è stupendo,
pieno di fiori di ciliegio…-
-Un
classico ….- ridacchiò Mimi chiudendo gli occhi e
sedendosi su una sedia nel soggiorno, davanti ad una scatoletta di
gelato all’amarena.
-Già!-
rispose l’altra chiudendo gli occhi e riprendendo a raccontare.
[Flash
Back]
Il
vento gioca allegramente con i fiori di ciliegio, in un viale di
Tokyo. L’aria è frizzantina e mette di buon umore i
passanti. Due figure indistinte si stanno incamminando, parlando
vivacemente.
-Sei
stato davvero molto bravo, Tai! Hai giocato splendidamente!-
Il
ragazzino respirò a fondo. Picchiò per tre volte la
mano sul petto.
-E
si! Al gioco del calcio, non mi batte nessuno!-
-A
parte Ken!-
-
A parte Ken…- ripetè lui con un tono mesto e un sospiro
sconsolato.
Sora
ridacchiò, facendo dondolare la sua borsa. Il vento, le
insinuò nei capelli un fiore di ciliegio. Alzò gli
occhi verso i rami degli alberi.
Un
turbinio di petali che andava dalle varietà del rosa al
violaceo, danzavano davanti a loro.
I
due stettero per un po’ a guardare quello spettacolo.
Succedeva
ogni anno.
Tai
arrossì guardando la ragazza al suo fianco.
Sora,
riprese a camminare con un dolce sorriso sulle labbra, si voltò,
sorpresa indietro. Taichi, rimaneva fermo, immobile, a testa bassa.
Sora,
poteva scorgere un violento rossore sulle sue guance.
Si
domandò, genuinamente stupita, se avesse la febbre.
Taichi
alzò il viso di scatto, sorridendo buffamente e rosso, si
avvicinò alla ragazza. Dolcemente, prelevò il fiore di
ciliegio dai capelli di lei, lo tenne poi sul palmo della mano.
-Sora…ecco,
tu sei importante per me.-
Gli
occhi castani di Taichi incontrarono quelli stupiti e imbarazzati di
Sora.
La
ragazzina, aveva i pensieri in tumulto, il cuore sembrava stesse per
scoppiare e immediatamente si sentì confusa e impacciata, come
paralizzata da quello che stava per accadere.
-Tu
mi …piaci…- il vento scompigliò dolcemente i
capelli di Taichi il petalo prese il volo.
-Ti
amo….- esclamò poi facendola sussultare.
Lei
lo guardava con gli occhi sgranati, ogni cellula del suo essere
sembrava essere sconvolta.
…E la figura
amareggiata e rossa di Taichi si allontanò velocemente,
sparendo fra i quartieri di Tokyo…
[Fine
Flash Back]
-…Lasciandomi
sola, con i miei pensieri.-
Un
sospiro di rammarico le giunse dall’apparecchio.
Il
silenzio non durò poi molto, Mimi era tremendamente curiosa:
doveva sapere.
-E…Yamato?
Come si è dichiarato?-
La
domanda era la stessa di poco prima... solo che inaspettatamente,
Sora arrossì violentemente ripensando a quel pomeriggio.
Riprese
a raccontare, descrivendo anche i suoi stati d’animo, vinta
dall’emozione e Mimi dall’altro capo del mondo sognava ad
occhi aperti.
[Flash
Back]
I
digiprescelti si riunirono nell’abituale bar, per stare un po’
insieme dopo la scuola. Taichi, come al solito faceva finta di
niente.
Sora,
invece, sentiva forte il cuore batterle in petto e monotonamente
girava, il suo frullato, con l’apposita cannuccia.
Davanti
a lei la figura pacata di Yamato,seduto vicino a suo fratello, la
fissava; mentre tutti gli altri parlavano del più e del meno,
ridendo fra di loro.
Sora
era seduta vicino alla vetrata, che dava sulla vecchia e cara strada.
Non
capiva, cosa le succedeva dentro. Non si sarebbe mai aspettata una
dichiarazione da Taichi. Un tempo, avrebbe ricambiato con gioia lo
stesso sentimento. Ma era cambiata, e in fondo, quell’amore le
sembrava così puro e innocente, ma soprattutto così
irrealizzabile che cambiare quella convinzione la sconvolgeva.
Forse
era successo qualcosa in lei, e quelle erano solo delle banali scuse.
Nel
mentre, i suoi occhi incontrarono quelli azzurri di Matt.
Sussultò,
risvegliandosi dai suoi pensieri.
Si
voltò al suo fianco, sentendo un’ improvviso silenzio.
Santo
cielo, gli altri non c’erano più e lei era rimasta sola
con Yamato.
Il
suo sorriso, le provocò un dolce brivido che percorse in su,
la sua schiena.
-Ben
tornata alla realtà, Sora!-
La
ragazzina si mise a ridere,un po’ meno triste.
Inaspettatamente
i suoi pensieri scivolavano via da lei.
Arrossì.
-Scusami…non
volevo mancarvi di rispetto…ma gli altri?-
Matt
ridacchiò e il suo sguardo così tenero, riservato solo
a lei, in quel pomeriggio, la fece sentire speciale.
-Se
ne sono andati! E tu non hai fatto altro che annuire
spassionatamente…- Il sorriso, se ne andò, dal bel viso
di Matt e lo sguardo si fece serio.
Il
silenzio calò come una foglia che docilmente si staccava dal
ramo di un albero.
-Stavi
pensando a Taichi? Alla sua dichiarazione?-
Sora
trasalì. Allora Tai, pensò, si era sfogato con
qualcuno.
-Già.-
Matt
abbassò la testa, verso il bicchiere vuoto, davanti a lui.
-Non
capisco. Sei sempre stata innamorata di Tai…-
Sora
guardò il suo frullato. Non le piaceva, la piega che stava
prendendo quella discussione.
Rispose
con il silenzio, mentre si mordicchiò il labbro inferiore.
-
Qualcosa è cambiato?-
Gli
occhi azzurri di Yamato la fecero arrossire, il cuore accelerò
i battiti, sentì la mano tremare.
-Si…forse…non
lo so…- balbettò confusa, e le parole furono solo un
sussurro, appena udibili.
Matt
la osservò mentre innervosita si mordicchiava il labbro.
Lo
sguardo si fece grave.
-
devo dirti una cosa…anche Taichi lo sa…e io sento…che
se non te la dico scoppierò…!-
Il
viso di Matt parve illuminarsi.
-...
Mi sono innamorato!-
Matt
sorrise allegramente, dolcemente stupito anche lui, dalle sue stesse
parole, e dal suo coraggio. Alzò le spalle, quasi come per
dire - non so come, ma è successo. –
-…di…di
te…!...Ti amo, da tanto….!-
Sora
rabbrividì, nonostante il dolce tepore del bar.
I
suoi occhi di scatto, guardarono la figura pacata di Yamato Ishida.
-Di
me…?!- ripetè lei sorpresa.
Matt
sorrise, si alzò e dopo, si sporse verso Sora, poggiando i
suoi gomiti sul tavolo.
Le
mani sottili di lui, attirarono a sé il dolce viso della
Takenouci.
Quando
i suoi occhi si persero in quelli di Yamato, il battito cardiaco
aumentò...le guance si colorarono di un rosso vermiglio.
Socchiuse
i suoi occhi, e sentì le labbra di Matt schioccarle un dolce
bacio sulla guancia.
Era
tutto così naturale… riaprì le sue iridi, mentre
si rese conto di sorridere.
Matt
si alzò lentamente.
Sora
lo stava a guardare.
Un
senso di smarrimento la colse.
-Bhe! Ciao!-
La
porta del bar si richiuse, con il solito tintinnio del campannellino,
posto sopra lo stipite.
[Fine
Flash Back]
-ASPETTA,
UN MOMENTO!! PRIMA TI BACIA APPASSIONATAMENTE, POI DICE DOPO UNA
DICHIARAZIONE“BHE! CIAO!” ???-
Sora,
allontanò prontamente la cornetta dall’orecchio.
-Ma
è intollerabile, ineccepibile!!Non capirò mai gli
uomini! Grr…!-
Sora
sospirò sentendosi sollevata.
-Era
sulla guancia…comunque!-
Mimi
strinse la cornetta con forza.
-Ma
era appassionato! Oh! Sora, avrebbe dovuto riaccompagnarti a casa e
invece prendono, e scappano! In ogni caso, adesso sappiamo, di chi ti
sei innamorata!-
La
ragazzina non riuscì a trattenere un “Eh?” di
stupore.
-Hai
ancora dei dubbi?-
Sora,
si guardò allo specchio, vide una luce nuova sul suo volto.
Arrossì.
-No…ma…si
insomma….-
Mimi,
si accorse di aver finito il gelato, posò il cucchiaio sul
tavolo soddisfatta.
-Insomma,
cosa? –
Sora
abbassò la testa.
-E
se... non dovesse essere la decisione giusta?!-
Mimi
si alzò di scatto dalla sedia.
-Sora
lo sai che ore sono?-
La
ragazzina, guardò il display della radiosveglia nella sua
camera.
-Le
18 e 01…perché?-
Mimi
sospirò.
-Lì
è pomeriggio qui è mattina, più precisamente
sono le sei…e considerando che mi hai svegliata alle quattro!
Bhe deve essere per forza la decisione giusta!!-
Sora
scoppiò in una sonora risata.
Mimi
sbadigliò.
-Domani,
non vado a scuola. Il sonno, sta avendo la meglio.-
-Ah…e
la scusa?!-
-Mal
di pancia!-
-È
per questo, che mentre raccontavo, divoravi il gelato all’amarena?-
-Esatto!
Ma tanto, dovrò far finta, il mio stomaco, sopporta di tutto!-
-Come
Daisuke!-
-Esatto
sorella! E se vuoi prenditi un po’ di tempo,vedi come vanno le
cose…e qualunque cosa farai, ricordati solo di essere felice,
capito?!-
Sora
si alzò dal letto, il telefono cadde rumorosamente, malgrado
tutto abbozzò un sorriso.
-Capito!-
Silenzio.
Sora si accigliò, erano rare e preoccupanti le volti, in cui
Mimi Takikawa stava in silenzio…
-Ci
sei?-
-Ehm…-
la newyorchese dall’altra parte del telefono, arrossì
violentemente –Domani…puoi salutarmi Izumi, e dirgli che
credevo fosse morto, siccome non mi chiama mai?!-
Sora
sorrise maliziosa.
-Ah,
ah…-
Mimi
chiuse gli occhi, leggermente contrariata.
-Cosa
vuol dire ah, ah!?!-
-Cosa
provi per Izzy?-
Di
nuovo il silenzio cadde.
Mimi
e Sora scoppiano a ridere, destando i rispettivi genitori.
-MIMI,
TESORO,TUTTO BENE??-
La
strampalata signora Takikawa e il marito corsero in soggiorno.
Mimi
li guardò con una goccia in testa.
Sorrise.
-Ahm,
buongiorno, credo che andrò a dormire!-
Contemporaneamente
a Odayba, Sora è richiamata dalla madre.
-NON
DIRMI CHE SEI ANCORA A TELEFONO! Sora! Una telefonata che dura da due
ore! ATTACCA, subito!!-
La
madre, entra tassativa nella stanza, la ragazzina la guarda
colpevole. Sospira.
-Ciao
Mimi!-
-Ciao
Sora!-
…esclamano
in coro.
TU-TU-TU-TU….
NOTE
DELL’AUTRICE
Hello!
Ciao a tutti! Spero vi sia piaciuta la prima parte! Ringrazio per
tutte le persone che si sforzeranno di leggerla! Mi raccomando,
ditemi cosa ne pensate!!
Un
bacio.
Sara
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