La vendetta è un piatto che va servito freddo

di Ater Chrysanthemum
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Rivedere la luce del sole e respirare l’aria fresca era una cosa che Eric Schulte non assaporava più da vent’anni.
Da quel giorno che fu messo in gatta buia per omicidio.
Eppure la cosa si sarebbe potuta evitare. Aveva un piano perfetto,nessuno avrebbe sospettato di lui.  
Invece,era stato arrestato e condannato per ben dieci anni di reclusione.
Respirò affondo l’aria della mattina,ormai tutti quegli anni persi erano andati via per sempre e la sua vita non contava più nulla. L’avrebbe presto fatta finita, ma prima c’era un conto in sospeso da saldare. Gliel’avrebbe fatta pagare. Lui non dimenticava affatto. Per anni e anni aveva pensato e ripensato fino all’odio più estremo a come farla pagare a quei due maledetti sbirri del Cobra 11.
Sorrise ed estrasse una foto. Un giovane Semir sorridente era impresso in quello scatto. L’avrebbe cercato anche in capo al mondo,pur di trovarlo. E sarebbe stato allora che avrebbe messo in atto la sua vendetta.

Non c’era cosa al mondo che gli desse più fastidio di quella scena.
Jan stava osservando Andrea e Semir che se ne stavano stretti l’uno all’altro a baciarsi.
Non che a lui dava fastidio il fatto che Semir baciasse Andrea. Era solo che non lo trovava consono in un luogo di lavoro come quello.
Avrebbero benissimo potuto farlo quando erano a casa loro.
'Ma che ha di tanto speciale Andrea?'
Il suo pensiero slittò senza che se ne rese conto su quella domanda assurda. 'Cos’ha di speciale Andrea? Ma saranno anche affari di Semir!'
Che pensieri strani che ti vengono in mente quando lavori per troppo tempo.
<< Semir,c’è un certo Simon Wolf che vorrebbe parlare con te >> disse Dieter distraendo Jan dai suoi pensieri.
<< Non ho idea di chi sia >> disse Semir con vaga sorpresa << A me invece ha detto che la conosce molto bene. Ah, ha chiesto anche di Jan >> disse poi spostando lo sguardo su Richter.
<< Andiamo allora >> disse Semir scrollando le spalle e dirigendosi verso la porta d’ingresso. Jan lo seguì.

Eccolo…la causa della mia infelicità…

Eric Schulte era riuscito a convincere Peter sotto falso nome. Fissò Semir per tutto il tempo che impiegò per raggiungerlo << Mi scusi, è lei Simon Wolf? >> chiese Semir avvicinandosi all’uomo.
<< Ma come Semir >> sogghignò l’uomo << Non mi riconosci? >>
Semir lo guardò meglio. Poi spalancò gli occhi << Certo, Eric Shulte.Ti avevano dato trent’anni >> disse , ma Eric lo interruppe << A volte fare i buoni aiuta. Mi hanno scarcerato prima per buona condotta >> disse e poi portò il suo sguardo su Jan che stava ascoltando il loro discorso.
<< Molto piacere,sono l’uomo a cui il suo caro collega ha rovinato la vita >> squadrò di nuovo Semir << Ma che non ha intenzione di fargliela passare liscia >> estrasse la pistola con una tale velocità che nessuno dei due ebbe la prontezza di fermarlo.
Jan venne colpito a una gamba,Semir alla spalla. Caddero a terra doloranti.
Eric sogghignò di nuovo. Si guardò attorno e senza farsi scoprire fece entrare i due nella sua automobile.
Dopo un' ultima occhiata accese il motore e,sgommando, partì.





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