Continuo
costamente ad ammirarmi allo specchio. Accarezzando l'arma
che,diciamo, ho preso in prestito.
Sorrido
a questo pensiero,presta in prestito. Peccato che non farà mai
ritorno al suo padrone. Rido della mia finta battuta.
Era
tutto perfetto, e lei ha rovinato tutto.
Avevo
tutto, ero bella, affascinante, una regina.
Una
regina a cui tutti davano ascolto, che tutti temevano, tutti
rispettavano, perchè sapevano che avrei potuto rovinare la
vita a chiunque osasse sfidarmi.
Passo
un dito sulla lama tagliente facendomi sgorgare una piccola goccia di
sangue. Non mi importa del dolore, non me ne è mai importato.
La
mia corazza è composta dal dolore, la mia vita è
dolore.
Mi
impongo di guardare il mio riflesso. Eppure sono tanto bella, bella e
dannata.
Condannata
a soffrire.
Oh
papà. Caro, stupido, ingnobile papà. Non puoi nemmeno
immaginare il mostro che hai creato quando sei andato via.
E
mai lo saprai.
Stringo
la lama fino a far diventare le nocche rosse per lo sforzo.
Tutta
colpa di un padre, il genitore che dovrebbe accudirmi,ma che invece è
andato via senza pensare a me.
E
che non vorrò al mio fianco,mai. Da ora in poi lui non farà
più parte di me.
Tanto,
perchè mi devo disperare per rivederlo? Cosa ottengo se lo
ritrovo? Niente.
Invece
se oggi compio la mia vendetta, otterrò tutto. La mia vita
ritornerà come un tempo, quando io e solo io ero the best.
Mi
scappa un'altra risata.
Tu
stupida,neanche immagini come la tua vita cambierà, ti
dispiace? Chissà come mi guarderai, come mi implorerai.
Ma
la tua voce sarà talmente irritante che, non ti lascerò
il tempo di parlare.
Ti
lascierò un secondo per guardarmi in faccia, e mostrarti come
rido per il tuo
dolore.
Nessuno
sospetterà niente, nessuno verrà mai a sapere la
verità. Nessuno,capito?
Oggi
sarà la tua fine.
E
per me sarà l'inizio.
Mi
riguardo allo specchio. Capelli in ordine, occhi splendenti.
Questa
volta risplendono davvero,perchè per qualche secondo proverò
piacere, per un dolore più forte del mio.
Il
mio sorriso si allarga di più.
Vedo
il sangue lasciare una scia sul mio anulare.
Si,
sarà perfetto,penso.
Perfetto
come me.
Tutto
quello che faccio è perfetto,quindi anche questo lo sarà.
Capirai
che non avresti dovuto venire, ti ho lasciato tanto tempo per fartelo
entrare in testa,non hai compreso e adesso pagherai.
Pagherai
stupida papera.
Mentre
mi pulisco il dito, noto quanto sia perfetto il mio sangue,cosi rosso
e puro. Perfino il liquido che mi tiene in vita è perfetto, io
sono the best of the best.
Oh
padre, adesso che stai tornando ti aspetta una bella sorpresina.
Finito
il mio scopo, ti vedrò e ti spezzerò il cuore, il tuo
adorabile cuoricino. Penserai che ho un cuore di pietra,no papà.
Il
mio cuore è fatto di cristallo. Il cristallo è
perfetto, splendente e difficile da rompere. Quindi è quello
che ho nel petto, un perfetto cuore di cristallo.
Sento
già il sapore della vittoria, dolce.
Controllo
il pugnale, è d'argento.
Appena
l'ho visto ho capito che fosse giusto per me, è perfetto.
Adoro
questa parola, perfetto. Non smetterò di dirla fino alla
morte.
E
da oggi la mia vita tornerà perfetta,come capirai papera
patagonica.
E
non mi dispiacerà per niente, anzi sarà bellissimo.
Mi
lecco le labbra quasi a voler sentire il dolce sapore che prestò
gusterò.
Guardo
l'orologio. Bene, è ora.
Apro
la porta e scendo piano le scale.
Controllo
che non ci sia nessuno, la fortuna è dalla mia stasera. Sono
tutti ad aspettare l'uomo che è quasi riuscito a spezzare il
perfetto cristallo che compone il mio cuore. Quasi.
Esco
in giardino e respiro a pieni polmoni l'aria primaverile.
Cammino
attenta,stringendo il pugnale d'argento per il manico.
Eccoti,papero
provinciale.
Sorrido,
vedendoti uscire da casa di Matias, hai un aria cosi felice. E questa
felicità sarà l'ultima emozione che proverai.
Ti
sei fatta più carina di recente,ma sarai sempre il brutto
anatroccolo che tutti conoscono.
Colei
che arrivando ha rovinato tutto, ma che da domani farà tornare
tutto come prima.
Mi
nascondo dietro all'albero, ti fai sempre più vicina.
Respiro
profondamente, ci siamo.
-Sorpresa-
ti dico quando mi sei vicino, di spalle.
Non
fai in tempo a girarti che ti infilo la punta del pugnale nella
schiena.
Lanci
un urlo di dolore. Sorrido.
Non
doveva finire cosi,penso.
La
lama ti entra dentro. Un altro urlo di dolore, il sangue comincia a
scorrere.
Potevi
semplicemente andartene via.
Giro
il pugnale che ti è dentro,altro urlo.
Io
ti avevo avvertito tante,troppe volte.
Ti
tolgo il pugnale dalla schiena, lo vedo ricoperto di sangue. Ma
guarda, è quasi come il mio.
Ti
giri e hai la forza di fissarmi negli occhi.
Rido,
stai soffrendo papera?
-Anto..Anto..nella-
riesci a dire cercando di toccarti il punto in cui ti ho trafitto.
Rido,beandomi
della tua sofferenza.
-Addio
Patty- ti dico.
Tu
ti stendi a terra continuando a fissarmi incredula.
Guardo
la pozza di sangue.
Sento
un emozione forte passarmi dentro, in ogni parte del mio corpo. Ecco
la vendetta finalmente compiuta.
Il
sorriso dal mio volto,però, inaspettatamente scompare.
Guardo
il pugnale, la mia arma perfetta. Ricoperta di quel sangue che
continua ad uscirti dalle vene.
Il
pugnale mi cade a terra e i miei occhi si spalancano.
Il
piacere che ho provato vedendoti soffrire scompare,cosi come è
apparso.
Ti
vedo li, inerme.
Mi
metto tutte le mani fra i capelli.
Che
cosa ho fatto? CHE COSA HO FATTO?
-Mio
Dio-sussurro.
Che
diavolo è successo? La pazzia ha preso il controllo su di me,
ho davvero fatto questo?
No!
Non può essere vero.
Mi
controllo le guancie, le trovo bagnate.
Sto
piangendo.
Il
mio cuore comincia a battere forte, quasi volesse esplodere.
Sono
un assassina.
Mi
accascio al suolo, accanto al corpo di Patty.
Sono
un assassina.
Cosa
stavo pensando? Che credevo di risolvere?
Con
una forza quasi sovroumana mi rialzo.
Non
devo stare qui.
Corro,
veloce come non sono mai stata.
Arrivo
alla mia meta e busso freneticamente alla porta.
Mi
apre Bruno e mi butto fra le sue braccia.
-Aiutami!
Ti prego aiutami-
-Antonella?
Che è successo?-
-Chiama
qualcuno, chiama qualcuno presto!- Le lacrime continuano a sgorgare.
-Tranquilla,
che è sucesso?-
-Patty-
-Che
ha?-
-Non
lo so, sta morendo- Bruno fa uno sguardo stupito.
-Che
cosa..?-
-Chiama
Leandro-
Mi
fa entrare comincio a stringere un cuscino talmente forte che si sta
spezzando.
è
colpa mia, è solo colpa mia.
-Anto,
ho chiamato,dov'è Patty?-
-Al
parco- mormoro.
Lo
sento dirglelo al telefono, di sicuro a Leandro.
-Bruno
io...io non volevo,non volevo- mi metto la testa fra le mani-sta
morendo per colpa mia!- Urlo.
Bruno
viene, mi stringe fortissimo e piango sul suo petto.
Lo
guardo negli occhi. Non sa cosa credere, nemmeno lui può
credere che la ragazza che ama possa essere un assassina.
Ma
è la verità, Patty sta morendo. E io la sto uccidendo.
-Bruno,
non volevo-
-Perchè?-
Bruno continua a ripetere questa parola, senza smettere. E io mi
sento morire.
Bruno
mi odia e tutti mi odieranno, quando sapranno.
Che
cosa ho fatto?!!
-NO!
NO! NO!- Urlo.
-Antonella,
calmati, svegliati è solo un sogno- apro gli occhi e faccio
dei respiri forti, tentando di calmare il mio povero cuore furioso.
-Che
cosa?- Mi guardo intorno, sono nel garage di Bruno.
-Hai
avuto un incubo? Scusa, non dovevo farti vedere un film dell'orrore
ieri sera, però ti sei addormentata e credevo stessi bene-
Senza
pensarci lo abbraccio.
Mi
calmo sentendo il suo profumo.
Era
solo un sogno, non ho ucciso Patty.
Santo
cielo, Patty!
-Bruno,
Patty dov'è?- Bruno mi fissa confuso.
-Credo
a casa sua, perchè?-
-Devo
parlarle, subito-
-Aspetta,
non vuoi prima darmi un buongiorno come si deve?- Mi sorride
malizioso.
Sorrido
anch'io.
Ho
fatto solo un sogno,anche se sembrava cosi vero.
-Buongiorno
amore- gli dico prima di attaccare le nostre labbra.
Solo
un sogno, per colpa di uno stupido film dell'orrore.
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