Lussuria 7 peccati
Sette peccati:
Lussuria
-Cazzo! Questo
pullman è sempre in ritardo!-
Una ragazza sui diciassette anni calciò rabbiosamente il
bidone accanto a sè. Erano le 23:30 e stava aspettando alla
fermata del pullman da quasi venti minuti.
Era tutto il giorno che andava di qua e di là per Berlino;
si era incontrata con tutti i suoi ragazzi (ben 12) e aveva dato ad
ognuno di loro uno speciale ricordo di sè. Alcune sue amiche
non capivano come mai si comportasse in quel modo; la ragazza, da parte
sua, dichiarava sempre di essere giovane e volersi divertire.
Prese il cellulare dalla tasca del giubbotto sbuffando, compose il
numero di suo padre e si portò il telefono all'orecchio.
-Papà?- dall'altra parte il genitore rispose
adirato -Lo so che è tardi, ma il pullman non arriva! Senti
c'è un hotel qui vicino...- si fermò e, mentre
aspettava che suo padre finisse di gridarle contro tutta la sua
preoccupazione, si voltò sospirando e vide un piccolo
ostello che illuminava il quartiere. -Papà, ascoltami, ho avuto
un'idea. C'è un ostello qui davanti a me. Posso dormirci
stasera e domattina torno a casa...- ripetè ancora.
Suo padre dall'altro capo del telefono non sembrava molto d'accordo, ma
dopo varie rassicurazioni della figlia si decise a darle il proprio
permesso.
Greta, poichè questo era il suo nome, si avviò in
fretta all'ostello. L'insegna recitava "Geißel
Hostel", nome non particolarmente rassicurante, a suo dire*.
Strinse il portafoglio che aveva in tasca e, arrivata alla soglia,
aprì la porta di legno massiccio.
Dentro l'ambiente era molto più caldo e rassicurante di
ciò che si aspettava: c'erano molte finestre lunghe e
rettangolari; un lampadario illuminava quasi tutta la sala accettazioni
con una forte luce gialla e, accanto al bancone della reception, c'era
un tavolo di legno di ciliegio attorniato da sedie di paglia.
Greta andò verso il bancone, dietro al quale stava una donna
con dei grossi occhiali dalle montature verdi e i capelli ricci.
-Scusi, vorrei prenotare una stanza.-
Continuava
a leggere interessata una rivista di Playboy e
non aveva alzato lo sguardo nemmeno all'ingresso di Greta. Tuttavia,
prese il registro da
sotto il bancone, una
penna, una chiave dallo scompartimento dietro di sè e
posò il tutto davanti alla ragazza.
-Nome e cognome. La stanza è la numero 123. Le scale sono a
destra.-
Greta alzò le sopracciglia e arrossì un po', ma
ritenendosi fortunata che quella donna non le avesse chiesto
l'età o se fosse accompagnata da un maggiorenne
firmò velocemente il registro.
-Sono 10 euro.- disse ancora la commessa. Greta prese il portafoglio e
notò lieta di avere con sè ancora 25 euro.
Pagò, dopodichè prese la chiave e salì
le scale a destra della reception.
Al piano superiore, quasi alla fine di un lungo corridoio pieno di
porte rosse, trovò la propria stanza. La aprì,
aspettandosi di vedere un ambiente simile all'ingresso dell'ostello.
La stanza 123 era in efetti piuttosto informale. C'era un bagno vicino
alla porta, due letti a castello ben rifatti e, su uno di essi, una
pila di asciugamani puliti; c'era anche un piccolo balcone che dava sul parco,
e da quello Greta dedusse che la stanza si affacciava sulla parte
posteriore dell'ostello.
Non male!
pensò tra sè la ragazza
E fortunatamente non dovrò dividere la stanza con nessuno.
Non avendo nessun altro vestito con sè se non quelli che
indossava (degli scarponi, una gonna lunga nera, una maglia verde scuro
e il giubbotto nero) decise che per una notte avrebbe potuto
tralasciare la propria igiene personale; si tolse quindi il giubbotto,
mettendo il primo sul letto dove c'erano gli asciugamani. Si tolse
anche le scarpe e le mise sotto al letto; non osò togliersi
nient'altro perchè faceva troppo freddo...
Il rombo di un tuono scosse la stanza. Greta si portò una
mano al petto per lo spavento improvviso, poi, dandosi della stupida,
diede uno sguardo al balcone dove delle piccole goccioline avevano
iniziato a battere.
Meno male che ho trovato
questo albergo, altrimenti avrei dovuto aspettare sotto la piggia!
Greta si
buttò su uno dei letti con il cellulare e rimase distesa a
guardare il materasso dell'altro letto sopra di sè. Non
aveva fame nè sonno, ma desiderava intensamente che quella notte
passasse in fretta; prese il cellulare che aveva appoggiato accanto al
proprio viso con l'intenzione di chiamare una delle sue amiche e farsi
consolare, ma si accorse che nella stanza non c'era campo.
-Che strano...- mormorò tra sè -Sarà
per via del temporale?-
Posò l'apparecchio sospirando e allargò le
braccia. Le dita della sua mano sinistra si infilarono per noia nello
spazio che c'era tra il letto e la parete e toccarono le assi legnose
che sostenevano il materasso. Greta non lo registrò subito,
ma sentiva dei segni grezzi incisi sopra, come una scritta o dei
graffi. Incuriosita, la ragazza si girò alla propria
sinistra e illuminò con il cellulare lo spazio scuro: era
incisa una scritta che sembrava essere stata fatta con qualcosa di
sottile e appuntito, forse erano stati dei graffi.
Die Flagellanten nahm mich mit
Greta
lesse e rilesse la frase, ma non ne capì il senso.
Sentì un tonfo sopra di sè e si voltò
impaurita verso la porta.
Che scema che sono! pensò
tra sè Se il
rumore veniva da sopra, perchè ho guardato la porta?
Perchè non
c'è un altro piano oltre a questo... rispose il
suo senno di poi.
E fu allora che il vetro
del balcone andò in pezzi.
******************************************************
Greta
pianse. Il Flagellante la punì fustigandola con il proprio
flagello.
Tutt'intorno, le mura della stanza erano macchiate di gocce di sangue e
il pavimento era pieno di sperma e altro sangue.
Il Flagellante prese la ragazza per i capelli e le avvicinò
il viso alla propria erezione, in cui erano infilati dei piccoli chiodi
ormai arruginiti dal tempo.
A Greta sembrava di essere finita in un incubo e di non potersi
più svegliare...
Quell'essere immondo l'aveva torturata per ore: aveva un occhio
sanguinante e la schiena era piena di profonde ferite rosse.
Il Flagellante schizzò il liquido bianco in faccia a Greta,
poi la prese per le gambe e la violentò con rabbia; Greta
sentiva la sua vagina frantumarsi: i chiodi le raschiavano le labbra e
le pareti e i colpi erano troppo violenti. Tuttavia non
urlò, ma si limitò a piangere silenziosamente
conscia che se avesse fatto uscire un singolo suono dalla bocca quel
mostro l'avrebbe frustata.
Finito l'amplesso, il Flagellante prese il braccio destro di Greta e
tirò forte verso di sè, spezzandolo. La ragazza
non potè impedirsi di urlare questa volta, ma la creatura la
ignorò e tirò fuori un coltellino da una delle
tasche dei calzoni; con orrore di Greta, squarciò la pancia
della ragazza e tirò via la pelle, lasciando che le costole
e l'intestino della ragazza venissero allo scoperto.
Quindi la prese nuovamente e venne dentro di lei, ovvero sull'utero
quasi scoperto. Greta roteò gli occhi all'indietro e
vomitò sangue. La sua mente era una nebbia rossa e
ciò che usciva dalla sua bocca erano grida di dolore e
parole senza senso.
Con un ultimo sforzo, graffiò il pavimento in legno con le unghie e scrisse: Die Flagellanten nahm mich mit.
Il "Geißel
Hostel" è un ostello speciale.
Esiste da circa due secoli. In principio era un monastero dove vigevano
il pudore e
la severità; col tempo questi valori vennero condizionati da
un movimento proveniente
dall'Italia: l'autoflagellazione.
Così i monaci divennero flagellanti e si fecero chiamare "I
disciplinati di Cristo".
Viaggiavano per il paese punendosi per i peccati delle genti e per i
loro, fino a che
la chiesa non li definì degli eretici.
Il monastero fu distrutto e divenne una Casa di tolleranza dove uomini
e donne
davano sfogo ai propri istinti.
Per punire la loro lussuria, un Flagellante ritornò dal
mondo dei morti e
uccise tutti i peccatori.
La Casa di tolleranza divenne infine un ostello, ma il Flagellante
potè continuare il proprio lavoro.
Si dice, infatti, che il "Geißel
Hostel" attiri i lussuriosi per punirli dei loro peccati.
*Geißel
significa
flagello in tedesco.
Pardonnez-moi!!!
Je suis un retard!!! Meriterei di essere fustigata come la protagonista
della storiaaa! Chiedo il vostro più umile perdono.
Scommetto che una storia così non ve la aspettavate e vi
chiederete: Ma che piffero c'entra con la lussuria, di cui
c'è soltanto un qualche vago riferimento? E io
risponderò: Cacchi miei!
Allora, la frase in tedesco significa "I flagellanti mi portarono via".
Non studio ancora questa lingua, in quanto la farò il
prossimo anno in terza, ma ho usato un traduttore online e quindi
dovrebbe essere più o meno giusta... Comunque fatemi sapere
se non lo è. La figura del flagellante me la
immagino come un'illustrazione di Keith Thompson (artista
eccellente secondo me), che potete trovare qui: http://www.keiththompsonart.com/pages/flagellant.html
Per saperne di più sui Flagellanti
guardatevi (o leggetevi) Il codice Da Vinci oppure andate su quel link
che vi ho messo (che vi condurrà alla vecchia Wikipedia).
Ovviamente la cosa dell'ostello è tutta inventata! Non
andate in Germania a cercare strane leggende sui Flagellanti e su un
loro monastero che poi divenne un bordello! XD
Ringrazio Enlin
per avermi invogliato a scrivere e adesso passo lollosamente alle
recensioni....
VioletNana: Il
povero peccatore aveva invidiato un ragazzo con un cellulare
più figo del suo! U-U No, scherzo. Lascio la
possibilità di decidere ai lettori sull'oggetto dell'invidia
del tipo. O era una tipa? Scommetto che non l'ho scritto! Bene,
toccherà al lettore deciderne il sesso (a meno che non ci
sia già e io lo abbia dimenticato). Grazie per i
complimenti, lol!
SweetKiller: Mi
piace il tuo nick. Grazie per i complimenti e lo so che il capitolo
sull'avarizia è venuto molto a minchia, diciamo. Non piace
nemmeno a me, figurati :) Spero che abbia trovato interessante questo
capitolo, però, perchè io mi sono divertita a
scriverlo!
Araluna: E
infatti mi diverto abbastanza, ma non per i motivi strani che pensi tu,
anzi! Ad esempio in questo capitolo mi sono divertita a scrivere la
parte centrale, quella dove trova la scritta, e la storia
delll'ostello. :D Molto probabilmente ci saranno degli errori anche in
questo capitolo, per il semplice fatto che l'ho scritto in una giornata
e non avevo voglia di rileggerlo, hehe! XD
lagadema: Anche il
tuo nick è molto bello, anche se non ne conosco il
significato... Comunque sono felice che mi aspettassi con ansia. In
effetti "Sette Peccati" ha riscosso molto, molto, molto, ma molto
più successo di quanto mi aspettassi per un originale. Mi
dispiace per i tuoi, ma sai neanche i miei lo sanno usare il pc, sono
io che li trascino :) Grazie per continuare a seguirmi!
Sif: Il primo
capitolo di questa ff è un capolavoro che non si
ripeterà mai più, ahimè. Molti si sono
complimentati e ne sono stata davvero commossa, perchè era
il mio primo tentativo di horror, come ho già detto in altre
recensioni.E sono felice che il capitolo sull'invidia ti abbia fatto
paura, perchè è stato scritto con questo scopo!
:D In questo invece ero io che mi stavo cagando sotto (volgarmente
detto) perchè io ho esattamente lo stesso balconcino che ho
descritto nella storia mentre scrivevo avevo le tende tirate, mi
riflettevo e ogni tanto gettavo occhiate angosciose ai vetri, sperando
che nessun Flagellante li spaccasse. XD
Enlin: La birra
è stata un'idea di mio padre, a simboleggiare che i bambini
si credevano degli adulti, tipo... Vabbè, non ci pensare
troppo, era un'idea stupida! Ho ricevuto la tua ultima email, anche se
non ti ho risposto. Grazie per aver seguito la mia ff così
assiduamente, diciamo. Mi ha fatto molto piacere
ç_ç
binky: Biancaaaa!
Che recensisce una mia ff!!! Nuoooo! Lo dirò ad Anna. Io non
sono crudele, è che mi disegnano così! XD No,
comunque io non farei del male nemmeno a una mosca, sono una ragazza
abbastanza tranquilla. Anna te lo confermerà! Sono felice
che ti siabo piaciute le descrizioni. Trovo che sia molto difficile far
spaventare le persone attraverso dei racconti scritti perchè
non è come guardare un film, in cui hai delle immagini.
Spero di esserci riuscita, in ogni caso... :) Continua a seguirmi se
vuoi, please! :-*
Raim: E
così anche tu hai recensito queste horror, lol. Non pensavo
saresti mai andata a leggerle, perchp trovo che non siano nel tuo
stile. Ti vedo più per ff drammatiche o introspettive. U_U
L'angelo è in realtà un bishonen (parlando in
termini manga) crudele, tipo Rukawa che ride (eeeh? ma quando mai???),
capelli biondi e occhi acquosi a parte. Alla fine sabato non abbiamo
parlato di cadaveri! XD Spero ti piaccia questo capitolo, bellaaaaaa!!!
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