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Non ti scordar mai di me...
E di ogni mia abitudine...
La voce venne profonda e tenera come la seta, affolando l'
apartamento con grazia e vivacità; apparteneva ad una certa
ragazza, carina e giovanissima, casualmente seduta nella sua camera da
letto, che ora stava delineando astrattamente su un vecchio foglio di
carta. Il soggetto della sua opera era evidente: Chi altro potrebbe
essere che il suo eroe blu, con i suoi occhi verdi e luminosi?
Avendo finito la maggior parte dello schizzo, Amy si fermò di
muoversi per dare un' occhiattina alla sua creazione. Mah! Nonostante
che non fosse ciò che uno chiamava "un capolavoro", la nostra
eroina non badava a queste cose; voleva solamente che la sua persona
più amata nel mondo fosse sempre con lei...almeno che fosse
solamente un foglio preso da un libro scolastico che odiava. Che c'
importa?
Occhi fissati su di Sonic, Amy ha sorriso. Com' era bello il suo eroe!
E come quello viso poteva farla dimenticarsi di tutte le cose delle
quali si preoccupava! La ragazza era convinta da molti anni; loro due
sarebbero sposati un giorno, e quando questo momento sarebbe venuto, il
suo sogno del cassetto sarebbe diventato la realtà! Signora Amy The Hedgehog, disse la
piccola fra sè e sè. Il nome più melodico di
tutti. Signora Amy The Hedgehog, moglie del' famoso Sonic The Hedgehog.
...Ma a che cosa aveva già pensato? Perchè insisteva a
vivere per un romanzo non realizzabile e -come lo caratterizzava la sua
amica di pelle Cream- assolutamente ridicolo?
Queste cose potevano succedere solamente nei suoi sogni; il rubacuori
blù nè l'amava, e, per dir la verità, nè
era interessato in ella. Per niente. E se pensate che io esageri, ve lo
farò tutto chiaro. E qua, se mi permette, inserisco una piccola
parentesi: Ogni giorno l' adolescente innamorata andava a trovar Blue
Blur, sperando che forse quella volta fosse fortunata. Ma la storia
finiva sempre nello stesso modo: Amy correndo a casa con gli occhi
pieni di lacrime, e Sonic urlando come un pazzo che non si può
più mettere il naso fuori di casa. Fine della parentesi.
E come mai non gli piaceva? Non le mancava mica niente! Certo, non era
Monica Bellucci, ma se portasse il suo abito rosso sembrerebbe almeno
tre anni più grande, e comunque, l' anima è la cosa
più importante di una persona qualsiasi, no?
Esattamente, ha pensato Amy, No. Perchè Sonic è un
ragazzo, e gli ragazzi non s' intendono di nient' altro. Sigh! La vita
è piena di ingiustizia. Non ci posso-
Driiin! Driiiin! Per il suo mondo di pensieri e fantasia Amy non aveva
sentito il telefono, che ora squillava con la sua voce elettronica.
"Adesso ci vengo!" balbettò la nostra protagonista sotto i
denti, e si è immediatamente sbrigata a vedere chi l' aveva
interrotta.
"Pronto!" mormorò la ragazza rosa. La risposta, però, non
è arrivata subito, ma invece, con uno oppure due minuti di
ritardo, durante cui Amy pensava che l' avesse chiamata un pazzo. Un
secondo prima che lei avesse riattaccato, una voce sottile
e misteriosa l' ha improvvisamente fatta tremare.
"Buongiorno, signorina Amy..."
"Chi è?"
"Non t' importa, almeno per il momento...Ascoltami-
"Come mai sa il mio nome? Chi te l' ha dato?"
Assurdo! Il tizio diventava sempre più strano. Dalla voce ci si
poteva accorgere che si trattava di una donna, ma non si poteva
riconoscerla. Non era Cream-Amy lo sapeva di sicuro. Nè Rouge;
la sua voce era molto diversa. Okay, chi era rimasta?
Silenzio.
"Perchè non mi risponde?" nonostante che non la potesse vedere,
Amy si sarebbe scommeta la propria testa che la donna sconoscente aveva
sorriso.
"Parli, pure!" ora provava a non perdersi la pazienza.
"Va' immediatamente alla "Foresta degli Sogni",un posto anche saputo
come "La Foresta Verde"! Prendi la tua team con te, e non ti scordar di
fare ciò che comando io! Capito?"
Che rabbia insopportabile! Quella donna era veramente matta da legare;
all inizio chiama e non dice una cosa, e poi parla come se fosse il
Presidente degli Stati Uniti! Ad Amy!
"Ma come posso, se non so chi sei? E cara -ora era convinta che aveva
da fare con una persona impazzita, e così preferiva essere
cortese- non ti pare che tutte le foreste sono...verdi?"
Niente risposta. La linea era morta, e solamente il "tut" morboso del
telefono la faceva ricordare che, meno di un minuto fa, parlava con
quella strana, eccentrica donna.
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