Prologo-
Un
bosco. Un bosco avvolto da un’aura di mistero. Un bosco che funge da
collegamento tra il mondo degli esseri umani e quello di creature
magiche e straordinarie. Un bosco in cui, dove normalmente regna la
tranquillità, si respira un’aria tesa, dove il silenzio è intriso di
paura. Un bosco in cui normalmente le creature vivono serenamente,
divertendosi, ma che ora le vede nascondersi per evitare la furia
dell‘oscura creatura. Una radura. Una radura solitamente inondata dai
raggi degli astri del giorno e della notte. Ma in questa notte senza
luna la radura è ormai immersa in un’oscura foschia illuminata solo da
tre figure luminose che fuggono per seminare l’ombra assetata di sangue
che le insegue. Tuttavia uno di quegli esseri magnifici è ferito e il
suo corpo, scattante e candido, è macchiato di liquido scarlatto che
serve solo a far aumentare la velocità del predatore dietro di loro,
perché desideroso di dissetarsi con quella linfa rigenerante. La
candida figura, ormai stremata dalla corsa e dal dolore, perde velocità
ad ogni battito di cuore e passa poco più che qualche secondo prima che
l’ombra oscura la raggiunga. Le altre due figure si bloccano osservando
terrorizzati la scena, poi la figura più alta intima al figlio di
fuggire e correre più veloce possibile mentre quella inizia a correre
verso la sua compagna, facendo risplendere di un sinistro bagliore
argenteo il manto nero come la notte. Il cucciolo non può far altro che
voltarsi e iniziare a correre più velocemente possibile, pregando
affinché i suoi genitori si salvino.
Un bosco. Un bosco in cui la vita torna a muoversi. Ormai non c’è più
pericolo… il mostro ha placato la sua sete, diventando più forte e
potente grazie al sangue puro e innocente di due valorosi unicorni.
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