Coffee
Break
~
Un
attimo per sognare.
Era
così il loro rapporto: si punzecchiavano a vicenda, si
scambiavano
battutine assai ironiche, per nascondere quello che provavano
davvero. Era una maschera la loro, un'autentica copertura.
Lois
si morse il labbro inferiore con veemenza, gettando ogni tanto
occhiate fuggitive al lato opposto della scrivania, fingendo di
cercare qualche enorme pila di fogli solo per godere della visuale di
Smallville qualche misero secondo. La cosa finiva lì,
ahimè,
professionalmente tra di loro non dovevano esserci scambi
più
colloquiali di qualche notizia da prima pagina: erano un'ottima
squadra, era risaputo.
Sarebbero
stati mai un'ottima coppia?
Volò
con la fantasia in tutt'altra dimensione, dimenticò perfino
di
picchiettare le dita sul mouse e di scorrere la pagina; inoltre era
quasi sicura di sentire una voce familiare che la stava chiamando:
«Lois?»
Smallville
era proprio davanti a lei, la sua figura alta ed imponente vigeva con
rigore accanto alla sua sedia, porgendole gentilmente un
caffè.
Il
Daily Planet era quasi vuoto, pochi dipendenti svolgevano ancora le
loro mansioni, dai loro volti stanchi e i loro colletti slacciati
Lois poteva dedurre una certa frustrazione, probabilmente non
vedevano l'ora di gettarsi sul primo materasso. Non era così
per
lei, poiché la sete di curiosità non s'arrestava
davanti a tante e
succulente notizie, la voglia di scoprire era come quella di un
esploratore tanto vicino ad una nuova scoperta, nel caso del
giornalismo di una nuova verità.
A distrarla era il ragazzo –
altro che allegro boscaiolo, sembrava un vero rubacuori vestito in
tale maniera – che occupava quasi costantemente i suoi
pensieri;
accettò il caffè, ringraziando con un'occhiata.
«Il
sesto caffè della giornata» borbottò
stressata, bevendo d'un fiato
un sorso. «Temo che le cialde siano esaurite a causa
mia»
Il
senso dell'umorismo era una caratteristica che aveva sempre
posseduto, se poi quest'ultimo faceva sorridere Clark non poteva fare
a meno di sentirsi un po' –
felice? – soddisfatta.
I
piedi le dolevano, le caviglie erano piuttosto provate dallo stress
quotidiano, che solo in quel momento riusciva a realizzare; Lois si
liberò delle scarpe, lasciando cadere a penzoloni i suoi
piedi,
ringraziando Dio per essersi liberata di quelle trappole mortali. Or
dunque Clark la osservava, piuttosto incuriosito: anche con gli
occhiali aveva un aspetto estremamente affascinante, visto in primo
piano era addirittura paralizzante.
«Qualcosa
non va?»
Domandò,
con la solita aria sbarazzina. A quel punto Smallville si tolse gli
occhiali e Lois poté vedere i suoi occhi, ammirarli. Ma non
gli
bastò: s'avvicinò a tal punto che dovette
indietreggiare – lui
doveva essere quello giusto. E se non lo fosse stato? Aveva talmente
tanta paura di soffrire da cercare di evitare il dolore, scampando
all'amore... un vecchio trucco che non aveva mai funzionato –
ma la
poltrona frenò il suo movimento, si trovò
così le labbra di Clark
contro le sue, un bacio che aveva del perfetto. Le braccia di Clark
la stringevano, le mani erano entrambe appoggiate ai due braccioli
della poltroncina di pelle, riusciva a sentire chiaramente ogni suo
respiro e a spaventarsi per i suoi, accelerati e irregolari, quasi il
cuore le stesse scoppiando dal petto.
«Buono
questo caffè»
Smorzò
la tensione, cercando di non piegarsi di fronte al sorriso sghembo,
quasi divertito, del ragazzo.
«Più
buono il mio»
Era
così, tra di loro: uno scambio di battute, un piacevole
incontro-scontro di idee e pensieri, eppure un solo, ineluttabile,
destino.
Insieme,
nel bene e nel male.
*
Clois
is love
<3
Oh,
li adoro! Spero di non aver rovinato troppo la storia con questa
storia (me emozionata, la prima che posto in questa sezione **)
Non
potevo fare a meno di scrivervi sopra, probabilmente non
sarà
l'ultima fic su di loro *-*. Qualche nota: allegro
boscaiolo è
un affermazione che fa Lois appena vede Clark varcare la soglia del
Daily Planet con l'abituale camicia a scacchi, che poi gli
farà
cambiare. Nella storia vengono descritte in particolare le
inquietudini e i dubbi di Lois, la scena è inventata di sana
pianta
da me così come i dialoghi, visto che mi faccio troppi
viaggi –
seghe–
– mentali.
Spero
vi sia piaciuta, alla prossima!
E
ricordate: Clois
power! ♥
Kiki.
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